I cellulari si autodistruggono per ridurre i rifiuti elettronici
Ora i cellulari si autodistruggono: questa è la possibilità formulata da un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois, i quali hanno realizzato alcuni circuiti elettronici in grado di autodistruggersi al termine del ciclo vita. L’obiettivo di questi nuovi dispositivi è ovviamente quello di ridurre l’inquinamento provocato dai rifiuti elettronici.
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Un recente rapporto dell’Unep, il Programma delle Nazioni Unite che riguarda l’ambiente e i rifiuti elettronici, ha sottolineato come lo scorso anno siano stati prodotti 41,8 milioni di tonnellate di rifiuti “e-waste”, dovuti quindi a smartphone, tablet e computer, ma anche televisori ed elettrodomestici. Tuttavia, sempre secondo Unep, la situazione è destinata ad aggravarsi dato che entro il 2018 si potrebbe raggiungere una quota pari a 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici.
Allo stesso tempo emerge il fatto che solo una percentuale che si aggira tra il 10 e il 40% viene invece riciclata in modo conforme alle normative europee.
Per quanto riguarda il resto dei rifiuti elettronici, quest’ultimi vengono negoziati o scaricati in modo illegale, riducendo quindi la crescita di un settore che potrebbe raggiungere un valore annuo molto alto.
In particolare, l’esportazione dei rifiuti elettronici verso paesi non OCSE è ormai divenuta una costante. I prodotti in questione vengono spesso dichiarati di seconda mano ed esportati così verso i principali Paesi in via di sviluppo, come il Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Cina, Pakistan, India, Bangladesh e Vietnam.
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Di fronte a questa grave problematica, una soluzione potrebbe essere quella di impiegare circuiti elettronici in grado di autodistruggersi al termine del ciclo vitale. Per far ciò, i ricercatori hanno trovato varie tipologie di “stimoli” che possono generare l’autodistruzione tra cui calore, luce ultravioletta e sollecitazioni meccaniche.
Questo studio, pubblicato su Advanced Material, rappresenta indubbiamente un passo importante verso un futuro sostenibile per l’ambiente.
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