La Casa dello Zecchiere apre al FAI
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Grande successo di pubblico per la bella iniziativa di aprire finalmente ai soci del FAI uno degli ” scrigni” più preziosi dell’architettura milanese.
La Casa dello Zecchiere, che dal 2014 ospita la sede di Città Nascosta Milano, associazione che dal 2010 valorizza e divulga la conoscenza del patrimonio culturale della città, viene oggi inserita per la prima volta fra i beni aperti al pubblico delle Giornate FAI di Primavera 2016.
In questo dedalo di viuzze di Milano da secoli si respira odore di affari e di denaro: nomi di antiche contrade come “Moneta”, “Bollo”, “Zecca”, ci ricordano che qui da almeno duemila anni si è sempre concentrato il negòtium degli affari, poco lontano dal Foro dove invece venivano decisi i destini politici della città.
La sua storia inizia all’indomani della riforma monetaria promossa da Galeazzo Maria Sforza, tra il 1466 e il 1474, in occasione della quale il Duca ordina il trasferimento della Zecca nel sedime che ancora oggi conserva, nel toponimo, memoria dell’epocale trasloco: via della Zecca Vecchia.
Si trattava di un complesso articolato in più corpi di fabbrica, uno in fila all’altro, comunicanti fra loro grazie a un sistema di cortili passanti. Dell’ala pubblica, dove si trovava l’ingresso principale – in via della Zecca Vecchia- più nulla resta.
Quello arrivata fino a noi è quel che resta dell’abitazione privata del Maestro della Zecca, al quale era affidato il controllo del flusso finanziario del ducato.
Era, ed è, incastonata nel cuore dell’isolato e all’epoca affacciava su un viridario citato in molti documenti, oggi scomparso, e al cui posto sorge un pittoresco cortile sul quale affaccia il lato posteriore della casa, con accesso in via Santa Marta.
Qui si può ancora ammirare un prezioso fregio che corre lungo tutto il marcapiano. È tutto quel che resta di un ciclo ben più vasto attribuito al Bramantino e descritto dal Vasari in occasione della visita fatta nel 1566 a Maddalena Gallarati, vedova da pochi anni del Maestro della Zecca: “… e nella facciata del signor Bernardo Scacabarozzo dipinse quattro giganti che sono finti di bronzo, e sono ragionevoli…”.
Per prima ha dato valore alla cultura milanese divulgandola e impegnandosi a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale cittadino attraverso la ricerca, la produzione di contenuti e l’ideazione di modelli di divulgazione originali e innovativi che hanno trasformato il modo di percepire il capoluogo lombardo.
La visita alla Casa dello Zecchiere è riservata è riservata agli iscritti al FAI. Per partecipare basta iscriversi o rinnovare la tessera del FAI: “a voi conviene, all’Italia fa bene”.
Dettagli iniziativa: Dove: Casa dello Zecchiere, via del Bollo 3, Milano. Orari: sabato 19 e domenica 20 marzo dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
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