Cartoline 2.0: Postcardcult distribuisce nei locali pubblici
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Ha ancora senso parlare di cartoline pubblicitarie nei locali pubblici all’alba di un 2014 che, come visto pochi giorni fa allo IAB Forum, su Internet farà segnare una crescita quasi all’8,5% mentre la pubblicità dei media tradizionali subirà, secondo le previsioni, un’ulteriore contrazione anche di 10 punti percentuali?
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Ne parliamo con Andrea Smidili, Fondatore e Direttore Editoriale di Postcardcult (sito, rivista digitale e ora cartoline pubblicitarie) che in questo mezzo, più che ventennale in Italia, crede più che mai. A patto, dice, ‘di saper adottare tutti gli accorgimenti necessari ad essere competitivi in un mercato che è cambiato drasticamente negli ultimi cinque anni’.
Dove eravamo rimasti? Ad un medium di grande impatto, capace di colpire la fantasia di consumatori, creativi e marketing manager, distribuito praticamente in tutta Italia, che dall’arrivo della crisi ha iniziato a soffrire della contrazione dei budget a disposizione:
‘Si, un mezzo che ha avuto difficoltà a riposizionarsi. La scarsità di risorse dovuta alla crisi ha colpito duro, dato che con la cartolina non puoi bluffare, devi stampare e distribuire (e stampare e distribuire costa tanto) perché se non lo fai coloro che ti ospitano buttano o restituiscono un espositore desolatamente vuoto’.
E allora perché buttarsi in questa avventura così difficile, viste le premesse?
‘Perché è uno strumento più che valido, se lo sai incanalare nella giusta direzione’.
Cioè?
‘In primis valgono le considerazioni di sempre: è uno strumento concreto che recapita un messaggio attraverso un mezzo fisico, che rimane in mano al consumatore, è virale, continua a vivere riproponendo il brand e il suo contenuto. E’ preso di libera scelta quando l’utente si reca davanti all’espositore. Trasmette il proprio messaggio con più forza, dato che in genere viene recepito nei momenti di relax e non è assolutamente invasivo’.
Però?
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‘Però tutto questo non basta più. Gli altri medium sono in grado di fornire un numero spropositato di contatti e non hanno, in teoria, i vincoli dati dalla carta che abbiamo noi. Penso all’online, l’unico mezzo in controtendenza in questi tempi difficili, ad esempio’.
E quindi?
‘E quindi la nostra realtà sarà all’insegna della diversificazione, partendo da una serie di mini-circuiti all’interno del network generale con target ben specifici (food-travel-comics-kids etc…). Questo permetterà anche a noi di proporci alle aziende con in mano un canale perfetto per comunicare ai propri consumatori. Ne discende un prezzo assolutamente competitivo, dato che non colpiamo più la massa (con i dovuti distinguo, certo) ma veicoliamo solo il quantitativo giusto per raggiungere il target nelle realtà più idonee. Anche le location sono fondamentali: portare il brand all’interno di un brand, è il nostro motto, per aumentare il valore aggiunto che offriamo a chi comunica con noi’.
Quindi d’ora in poi cartoline, cartoline, cartoline…
‘Non solo. Se pensassimo di fare tutto questo per portare in giro dei semplici pezzi di carta saremmo degli sciocchi. In primis, le cartoline devono recuperare un’anima, la propria identità. E’ uno strumento che esiste da più di 100 anni, anche se ormai nessuno le spedisce più. Sono però in grado di creare delle ottime campagne sociali, d’opinione, di tendenza: penso alla nostra campagna contro il Femminicidio che ci siamo finanziati attraverso il crowfunding: partita il 7 novembre scorso, alla chiusura ha raggiunto più del 100% dell’obiettivo. E la gente ha versato 10 (o più) euro ricevendo in cambio le nostre cartoline, in questo caso di personaggi dei Fumetti. Quindi, dobbiamo renderle social e 2.0. E’ il sistema Postcardcult che deve crescere nel proprio complesso. Nessuna distinzione tra sito, rivista e cartoline. Chi comunicherà con le nostre cartoline avrà a disposizione un blogger che seguirà il cliente in ogni suo passo, evento, comunicato. Ogni azienda ha tanto da dire, non solo all’inizio del processo di distribuzione di un prodotto, ma nel tempo. Penso ai collaterali in edicola e a come le aziende comunichino globalmente con la prima uscita. E le restanti? Infine, è sarebbe la ciliegina sulla torta, individuare nella rete un personaggio di spicco, un Fashion Blogger, un Food Blogger etc… cui affidare il ritorno di immagine delle nostre cartoline. Le aziende pagano Blogger ben conosciuti per promuovere la propria immagine. Costoro potrebbero essere i testimonial delle nostre campagne, far vedere fin dove sono arrivate le nostre cards’.
Quando partite?
‘La scorsa settimana abbiamo posizionato i primi espositori. Entro Natale saranno 100 su Milano’.
Cioè…solo Milano?
‘Si, all’inizio solo Milano, finchè nel corso del 2014 raggiungeremo anche altre città, naturalmente a partire da Roma’.
Non è un po’ poco, avere solo una città?
‘Offriamo cose che altri non hanno. Innanzitutto un servizio di spedizione in tutta Italia, isole comprese. Chi vorrà, di libera scelta, potrà ricevere ogni singola cartolina da noi prodotta pagando solo servizio e spese di spedizione. E poi, rispetto a chi in cartolina propone grandi numeri anche se poco certi, noi siamo per la trasparenza: foto online delle distribuzioni, foto online dei locali che ci ospitano, sul nuovo sito suddivisione per target dei locali da raggiungere. Ogni campagna sarà ‘tailor-made’, su misura del cliente e delle sue possibilità economiche. Ottimo ritorno investimento-contatti’.
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