Caroline Crenshaw e il voto SEC destano preoccupazioni nell’industria delle crypto
Crenshaw e la sua opposizione agli ETF Bitcoin
Caroline Crenshaw, commissario della Securities and Exchange Commission (SEC), è una figura di spicco nel dibattito sulle criptovalute, avendo espresso opinioni fortemente contrarie all’approvazione degli exchange-traded funds (ETF) relativi al Bitcoin. Crenshaw ha votato contro la concessione di ETF Bitcoin a gennaio, un’azione che ha suscitato grande preoccupazione e frustrazione tra gli operatori del settore. La sua posizione è stata definita come “vehementemente anti-crypto” da analisti e leader del settore, evidenziando il suo allineamento con la retorica del presidente della SEC, Gary Gensler.
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Nel contesto della discussione riguardo alla re- nomina di Crenshaw, molti nel settore delle criptovalute la considerano un ostacolo significativo all’evoluzione del mercato. La sua critica agli ETF Bitcoin è stata vista non solo come una posizione personale, ma come un segnale della direzione in cui la SEC potrebbe muoversi sotto la sua giurisdizione. Le sue dichiarazioni riguardanti l’approvazione degli ETF, etichettandola come “non sana e ahistorica”, sono esemplificative del suo approccio nei confronti delle innovazioni nel settore delle criptovalute.
Inoltre, la sua contrarietà è esacerbata da un passato di contestazioni nei confronti di ordini giudiziali, dove ha suggerito che la SEC dovrebbe ignorare le direttive di un giudice federale per mantenere il suo scetticismo sugli ETF di criptovalute. Questi eventi alimentano un clima di incertezza nel settore, che cerca spazi di crescita e regolamentazione più favorevoli.
Preoccupazioni dell’industria crypto sulla rielezione
La rielezione di Caroline Crenshaw come commissario della Securities and Exchange Commission (SEC) suscita allarme tra i leader del settore crypto, che percepiscono nella sua conferma un impedimento alla crescita e all’innovazione. La senatrice Sherrod Brown, presidente della Commissione bancaria del Senato, ha programmato di votare sulla sua rielezione il 11 dicembre, un’iniziativa che, secondo molti, si configura come una manovra per consolidare il potere di una figura considerata ostile al panorama delle criptovalute.
Numerosi esponenti dell’industria hanno espresso preoccupazione per come Crenshaw possa influenzare la direzione futura della regolamentazione crypto negli Stati Uniti. In particolare, il presidente e COO di Coinbase, Emilie Choi, ha affermato che il settore ha bisogno di un cambiamento energetico e di leadership capace di comprendere e supportare le innovazioni legate alle criptovalute. La possibilità che la SEC sotto la guida di Crenshaw continui a mantenere un approccio restrittivo nei confronti delle nuove tecnologie e prodotti di investimento preoccupa non solo gli operatori del settore, ma anche investitori e aziende che stanno cercando di legittimare l’uso delle criptovalute.
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Inoltre, il voto per la rielezione di Crenshaw è visto come un test cruciale per l’amministrazione Biden e il suo approccio alla tecnologia emergente e alla finanza decentralizzata. Mentre il settore crypto spera in regole più favorevoli e chiare, la conferma di una figura nota per la sua opposizione potrebbe segnare un passo indietro nelle aspirazioni dell’industria di ottenere legittimazione e regolamentazione appropriata.
Commenti e reazioni dei leader del settore
Le dichiarazioni provenienti dai vertici del settore crypto riflettono un profondo senso di preoccupazione nei confronti della possibile rielezione di Caroline Crenshaw a commissario della SEC. Emilie Choi, presidente e COO di Coinbase, ha sottolineato che la commissionaria è percepita come un avversario dell’innovazione nel settore, affermando che “***la SEC deve cambiare***”. Questo commento è emblematico delle frustrazioni accumulate da parte degli operatori di mercato, che vedono in Crenshaw un ostacolo alle opportunità di sviluppo nel panorama delle criptovalute.
Inoltre, le parole di Alexander Grieve, vicepresidente per gli affari governativi di Paradigm, hanno ulteriormente amplificato l’inquietudine nel settore. Grieve ha descritto la rielezione di Crenshaw come un “***ultimo regalo*** per le criptovalute”, suggerendo che la sua conferma rappresenterebbe un passo indietro per l’intera industria. James Seyffart, analista ETF di Bloomberg, ha aggiunto che Crenshaw si è dimostrata non solo una sostenitrice di ***Gary Gensler***, ma addirittura una figura “***vehementemente anti-crypto***”, il che accresce le preoccupazioni sull’ansia di una vigilanza regolamentare intransigente.
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Riflettendo sull’impatto delle decisioni di Crenshaw, il CEO di WSPN, Austin Campbell, ha richiamato l’attenzione sull’atteggiamento della commissaria che, a suo avviso, avrebbe persino sfidato le decisioni di un tribunale federale in merito all’approvazione degli ETF Bitcoin. Segnali di tensione come questi dimostrano chiaramente una divisione crescente tra i regolatori e i leader del settore crypto, con le conseguenze potenzialmente restando a lungo termine su come la SEC gestisce il crescente eccitamento intorno alle lettere di intenti e ai sviluppi futuri della crypto in generale.
Il cambiamento di tono nell’industria crypto
Recentemente, si è registrato un significativo cambio di tono nel settore delle criptovalute, contrassegnato da un crescente scetticismo nei confronti della SEC e delle sue politiche. La possibile rielezione di Caroline Crenshaw, un personaggio controverso noto per la sua opposizione agli ETF Bitcoin, ha innescato reazioni straordinarie tra i professionisti del settore. Mentre, in precedenza, un certo ottimismo aleggiava attorno a possibili sviluppi regolamentari favorevoli, ora prevalgono sentimenti di timore e frustrazione.
Le dichiarazioni recenti di vari leader del settore mettono in luce come la presenza di Crenshaw sia interpretata come un freno all’innovazione, piuttosto che un supporto. La rappresentanza del settore crypto, comprendente diverse entità e stakeholder, ha cominciato a sollecitare un cambio di rotta che favorisca il progresso tecnologico anziché ostacolarlo. Questo cambiamento di tono potrebbe riflettere non solo preoccupazioni immediate in merito a potenziali decisioni della SEC, ma anche una più ampia richiesta di una regolamentazione che sia al passo con l’evoluzione del panorama digitale.
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Inoltre, l’incertezza normativa ha portato a un aumento del fervore tra le startup e gli investitori, i quali stanno cercando di adattarsi e prosperare in un ambiente reso difficile da politiche e stili di leadership che non sembrano allineati con le loro aspettative. Questo contesto di tensione e conflitto potrebbe incentivare un’azione concertata da parte degli operatori del settore verso la creazione di iniziative che richiedano una maggiore trasparenza e innovazione nella regolamentazione delle criptovalute.
Implicazioni future per la regolamentazione crypto
La rielezione di Caroline Crenshaw alla SEC potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama della regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti. Se confermata, la sua posizione anti-crypto potrebbe tradursi in un ambiente normativo ulteriormente restrittivo per gli attori del settore, ostacolando l’innovazione e la crescita. Gli esperti ritengono che la direzione futura della SEC sotto la guida di Crenshaw potrebbe continuare a privilegiare una sorveglianza rigorosa e limitativa, creando preoccupazioni tra gli investitori e le aziende che cercano di sviluppare prodotti nuovi e alternativi.
La postura scettica di Crenshaw nei confronti delle criptovalute, inclusi i recenti ETF Bitcoin, è sintomatica di una tendenza più ampia all’interno dell’agenzia. Questa potrebbe pertanto inibire l’adozione di pratiche più favorevoli e di normative chiare che favorirebbero un maggiore coinvolgimento del settore crypto nel sistema finanziario tradizionale. La mancanza di chiarezza regolamentare potrebbe incentivare gli investitori a cercare opportunità nelle giurisdizioni estere, riducendo così la competitività del mercato americano.
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Inoltre, il variegato ecosistema delle criptovalute potrebbe essere costretto a dare vita a iniziative di advocacy più attive, al fine di influenzare le normative e contrastare quella che viene percepita come una minaccia crescente alla loro attività. Le aziende potrebbero dover investire risorse significative nel lobbying e nella costruzione di alleanze strategiche per garantire che i loro interessi siano protetti. La conferma di Crenshaw potrebbe quindi non solo cementare un clima di incertezza, ma anche spingere il settore a mobilitarsi in modo più deciso per difendere la propria causa.
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