Cardinali Elettori si Ritirano nella Cappella Sistina per l’Inizio del Conclave Vaticano

Disposizione e preparazione della Cappella Sistina
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La Cappella Sistina è stata allestita con precisione e rigore in vista dell’inizio del Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. I tavoli, disposti in quattro file sfalsate, due a destra e due a sinistra, sono coperti da tovaglie marroni e drappi rossi, simbolo di autorità e tradizione. Ogni postazione è stata preparata meticolosamente per garantire che ogni cardinale disponga del necessario per svolgere le operazioni di voto in totale sicurezza e riservatezza. Questo assetto garantisce, inoltre, l’ordine e la disciplina richiesti in un evento di così alta rilevanza ecclesiastica.
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L’ambientazione inoltre rispetta la storica struttura della Cappella, preservando l’integrità artistica e architettonica di questo spazio sacro, custode di affreschi che raccontano secoli di storia e fede. L’allestimento è ideato per coniugare la solennità del luogo con la funzionalità pratica indispensabile in una procedura elettorale unica e complessa.
La partecipazione dei cardinali elettori
Tutti i 133 cardinali elettori sono presenti all’interno della Cappella Sistina, partecipando personalmente a questa fondamentale fase del Conclave, dopo una lunga attesa e rigidi protocolli sanitari e organizzativi. Tra di loro spicca la figura del cardinale Vinko Puljić, arcivescovo emerito di Sarajevo, la cui partecipazione era stata incerta fino all’ultimo a causa di problemi di salute. Tuttavia, il porporato bosniaco ha preso posto assieme agli altri membri del collegio cardinalizio, confermando così il quorum completo necessario per procedere regolarmente all’elezione.
Il gruppo di cardinali ha prima preso posizione nella Cappella Paolina per il rituale breviario, quindi ha sfilato in processione fino alla Sistina, dove ha raggiunto i rispettivi posti segnati da una rigorosa disposizione che ne facilita l’identificazione e assicura l’ordine. L’intera procedura è gestita con la massima cura per garantire rispetto e continuità al protocollo tradizionale, segno della solennità e dell’importanza di questo momento storico per la Chiesa cattolica.
Il cardinale Puljić, creato da papa Giovanni Paolo II nel 1994, si appresta così a partecipare attivamente al voto, un gesto che simboleggia la piena legittimità di ogni scrutinio e la piena integrità dell’assemblea elettorale. Nel complesso, la presenza di tutti i cardinali elettori conferma la piena regolarità del conclave sin dalle sue prime battute, garantendo un avvio solenne e rigoroso della procedura di elezione papale.
Procedura del giuramento e chiusura delle porte
Una volta che tutti i cardinali hanno preso posto, si dà inizio al rito del giuramento, momento cruciale che sancisce l’impegno di ogni porporato a rispettare la segretezza e le norme stabilite per il Conclave. Durante questa cerimonia, i cardinali pronunciano il voto di fedeltà e discrezione, assumendo la responsabilità morale e canonica di mantenere inviolabile il segreto degli scrutini e dei dibattiti interni. Il giuramento si conclude con un momento solenne che prevede il tradizionale «_extra omnes_», l’ordine rivolto a tutti i presenti non autorizzati a lasciare il luogo, confermando così l’isolamento totale della cappella.
Subito dopo, le porte della Cappella Sistina vengono sigillate, simbolo tangibile dell’inizio della fase decisionale che coinvolge esclusivamente i cardinali elettori. Questo atto finale evidenzia la piena autonomia e riservatezza della procedura, impedendo qualsiasi forma di interferenza esterna durante il processo di elezione. La chiusura delle porte, oltre al suo valore simbolico, rappresenta una vera e propria clausura, da cui usciranno soltanto una volta eletto il nuovo Pontefice o esaurite tutte le possibilità di voto.
Questa fase rituale incarna l’essenza stessa del Conclave: un momento di profonda riflessione e responsabilità ecclesiastica, scandito da un rigido protocollo che ne garantisce l’integrità e la legittimità. La tradizione millenaria si unisce alle esigenze contemporanee per un procedimento che rimane tra gli eventi più emblematici della Chiesa universale.
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