Cancellare il passato imbarazzante dai social network: ecco Clear
Vorreste “ripulire” la vostra immagine digitale sui social network per evitare che, un domani, frasi o foto imbarazzanti possano ripercuotersi nella vita reale? Dalla frase o dalla foto imbarazzante, pubblicata in un momento di ebbrezza, al post in cui ci lamentavamo del nostro ex datore di lavoro: ci pensa Clear, la nuova app che permette di scandagliare i contenuti che abbiamo pubblicato negli anni su Facebook, Twitter e Instagram ed eliminare i tweet e i post che giudichiamo inopportuni e potenzialmente offensivi.
A idearla è stato Ethan Czahor, un trentenne che sembra conoscere piuttosto bene la materia. Assunto a febbraio 2015 come CTO nello staff dell’ex governatore della Florida, il repubblicano Jeff Bush, il giovane advisor è stato licenziato dopo appena due giorni. La motivazione? I media avevano scoperto alcuni vecchi tweet e post del suo blog, caratterizzati da contenuti sessisti, omofobi o intrisi di un humor dissacrante e poco politicamente corretto.
La app, attualmente in fase sperimentale, è disegnata per individuare tutti i contenuti ritenuti offensivi o ritenuti “a rischio” che abbiamo disseminato nel tempo sui social network. Funziona ricercando specifiche parole chiave, ad esempio analizzando tutte le frasi con riferimenti a minoranze etniche, all’orientamento sessuale o formulate in un linguaggio considerato inappropriato.
E dal momento che, come ricordato dallo stesso Czahor, nessuna app può al momento comprendere il contesto all’interno del quale i contenuti sono stato scritti, una volta individuati tweet e post incriminati, la loro cancellazione è a discrezione dell’utente. Clear sviluppa inoltre anche un’indagine preliminare, elaborando una vera e propria scala di “affidabilità” degli utenti su ogni singolo social network.
Secondo un’inchiesta dello scorso luglio, realizzata dal sito per la ricerca di lavoro Career Builder, metà delle aziende che usano i social media per scoprire attitudini e background dei potenziali candidati scoprono contenuti che possono portare nel 43% dei casi alla non assunzione. Dati saliti vertiginosamente, se si considera che nel 2012 la stessa percentuale ammontava al 36%. I contenuti che influiscono maggiormente su un esito negativo del processo di selezione sono foto considerate inappropriate, post inneggianti all’utilizzo di alcool e droghe, contenuti discriminatori, invettive contro l’azienda precedente.
Clear è al momento disponibile, in fase sperimentale, per iPad e iPhone. Per utilizzare la app occorre registrarsi e mettersi in una lista di attesa, mentre Czahor promette di implementarla a breve su altre piattaforme e renderla disponibile anche per controllare i contenuti delle proprie ricerche su Google o i post sul proprio blog.