Call of Duty sfrutta l’Intelligenza Artificiale Generativa per Black Ops 6, rivelazioni di Activision
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Utilizzo dell’AI nello sviluppo di Black Ops 6
Il publisher di Call of Duty, Activision, ha recentemente aggiornato la sua pagina Steam per Call of Duty: Black Ops 6, includendo un’importante informazione riguardante l’impiego di contenuti generati da intelligenza artificiale nello sviluppo dell’ultima edizione del suo leggendario videogioco sparatutto in prima persona. Questa dichiarazione è stata realizzata in risposta a una nuova normativa di Steam, la principale piattaforma di gioco per PC, che richiede agli sviluppatori di rivelare l’uso dell’AI nella creazione di videogiochi. Activision ha affermato: “Il nostro team utilizza strumenti di generazione AI per aiutare a sviluppare alcuni asset di gioco.” Tuttavia, non sono stati forniti dettagli specifici sugli asset creati con il supporto dell’AI, e non è stata data una risposta immediata a una richiesta di commento da parte di Decrypt.
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Riconoscimenti di Activision
Nel contesto dell’evoluzione della tecnologia nel settore videoludico, Activision si è rivelata proattiva nell’affrontare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. L’azienda ha esplicitamente riconosciuto l’integrazione di strumenti di **generative AI** nel processo di sviluppo di Call of Duty: Black Ops 6. Questa ammissione è significativa, poiché sottolinea come anche i grandi nomi del settore si stiano adattando ai cambiamenti portati dall’innovazione tecnologica. L’utilizzo di AI per creare **asset di gioco** non solo velocizza i processi di sviluppo, ma può anche migliorare l’esperienza del giocatore, anche se le specifiche relative a quali asset in particolare siano stati creati tramite AI rimangono ancora poco chiare. La trasparenza mostrata da Activision potrebbe anche influenzare altre aziende videoludiche a seguire l’esempio, spingendo l’intero settore verso una maggiore apertura riguardo all’impiego di tecnologie avanzate.
Controversie e normative sul contenuto AI
Le discussioni sull’uso dell’intelligenza artificiale nei videogiochi si stanno intensificando, soprattutto dopo l’implementazione di normative più rigide da parte delle piattaforme di distribuzione. Steam, ad esempio, ha introdotto un “Content Survey” per obbligare gli sviluppatori a rivelare dettagli sull’uso dell’AI durante la creazione dei giochi. Questa iniziativa nasce dalla necessità di garantire trasparenza e sicurezza, poiché l’AI può generare contenuti che sollevano interrogativi legati a diritti d’autore e contenuti illegali. La distinzione tra contenuti “Pre-Generated” e “Live-Generated” è anche fondamentale, in quanto ciascuna categoria implica differenti responsabilità legali e normative per gli sviluppatori. Con l’aumento delle preoccupazioni legate all’AI, la necessità di stabilire linee guida e salvaguardie diventa sempre più pressante, il che potrebbe portare a un maggiore controllo da parte delle piattaforme e a una regolamentazione più severa dell’industria videoludica per evitare abusi e malintesi.
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