Il buon vicinato ai tempi di Facebook: la Social Street è virale
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Chi l’ha detto che i social network ci allontanano dalla vita reale a favore di una realtà virtuale?. Parte infatti dal web la voglia e la necessità di condivisione e socializzazione.
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L’idea di creare Social Street o Strade Sociali è nata per caso un giorno da Federico Bastiani, un giornalista di 36 anni residente a Bologna: stufo di vedere sempre il figlio giocare da solo, ha creato su Facebook un gruppo chiuso chiamato “Residenti in via Fondazza – Bologna” con l’intento di trovare altri bambini con cui farlo giocare.
La partecipazione è stata massiccia e nel giro di poco tempo hanno aderito al gruppo molti residenti e vicini di casa come artisti, giovani studenti, mamme, coppie di conviventi e negozianti che si sono poi ritrovati anche nella vita reale per conoscersi, scambiarsi informazioni, aiutarsi. C’è chi ha chiesto aiuto per un trasloco o una ristrutturazione, chi ha trovato vicini disposti a condividere la rete internet e le bollette, chi si è proposto come baby sitter o tuttofare e addirittura negozianti che hanno elargito sconti ai residenti della via.
Sull’esempio di Via Fondazza, oltre una cinquantina di strade italiane si sono organizzate creando il gruppo chiuso relativo alla propria via. Tra le città che hanno aderito all’iniziativa Socialstreet.it ci sono Ancona, Bergamo, Bologna, Brindisi, Cagliari, Catania, Ferrara, Firenze, Genova, Lecce, Mantova, Milano, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Savona, Siena, Siracusa, Taranto, Torino, Treviso e Venezia.
L’unico scoglio da abbattere rimane ancora la diffidenza, soprattutto nelle grandi città: si tende ancora ad isolarsi col proprio smartphone o nelle proprie cuffie piuttosto che scambiare due chiacchiere sul pianerottolo o in ascensore. Ma la tendenza è sempre più quella di soppiantare l’individualismo a favore del mutuo soccorso e della solidarietà, tornare al baratto come forma di scambio non solo per uscire dalla crisi, ma come ricetta sociale per una vita di quartiere più ricca e collaborativa.
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