Bretelle battono cintura 10 a zero
Secondo alcuni le bretelle furono inventate a Londra da Albert Thurston in Panton Street intorno al 1820. Ovviamente anche il sito di mr. Thurston (uno dei grandi produttori mondiali di bretelle) sostiene la stessa cosa, ma pare invece che le prime bretelle siano comparse almeno trent’anni prima, durante la Rivoluzione Francese, per rendere più comodo l’abbigliamento e più agili gli spostamenti di rivoltosi e sanculotti: questi ultimi appunto, per differenziarsi dalla nobiltà, decisero di non indossare le mezze brache (le culottes o polpe, i calzoni al ginocchio tipici dell’ancien régime), ma di indossare pantaloni più lunghi, che però necessitavano di un sistema di “tenuta” maggiore della semplice cintura in vita, se no si inciampava. Fra l’altro inciampare nei pressi delle ghigliottina doveva essere decisamente pericoloso. Da qui la fortuna delle bretelle in Francia e ben presto nel resto d’Europa e nelle fiorenti colonie americane.
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Si è parlato tanto a Milano dell’Expo 2015. Nessuno però si ricorda della prima Esposizione Universale della storia, quella del 1851 ospitata a Londra nella splendida cornice vittoriana del “Crystal Palace”, in pieno Hyde Park. Ebbene, le bretelle saranno pure state inventate in Francia, ma proprio lì, nel 1851 a Londra, furono esposte quelle di Albert Thurston, segno evidente della tecnologia che avanzava. Una menzione d’onore fu il premio per questo grande benefattore dell’umanità. Purtroppo il Crystal Palace fu distrutto da un incendio nel 1936, ma le bretelle sopravvissero al disastro.
LE BRETELLE SONO IL MASSIMO
Chi fin da ragazzo è abituato a portare la cintura si troverà certamente bene così. Ma chi inizia a portare le bretelle, in qualunque momento della sua vita, qualunque sia il motivo per cui le prova la prima volta, non può più farne a meno.
Il pantalone si adagia perfettamente lungo la gamba, in vita non si sente alcuna costrizione, la piega resta impeccabile e il risvolto si appoggia mollemente sulla scarpa senza mai finire sotto la suola. Un miracolo. Se poi (può capitare a tutti) un po’ di pancetta fa capolino a una certa età, si evita quel brutto effetto “buzzo” che farebbe inorridire qualunque fidanzata.
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IL GILET
Un tempo le bretelle venivano accuratamente celate sotto il gilet, ma chi porta più un gilet oggi? Anzi, la moda le considera un accessorio di gusto e le sta valorizzando al punto che se ne producono infinite varianti di materiale, colore e disegno, proprio perché vengano esibite con allegria e senza timori. Molto belle quelle in gros-grain, pratiche quelle elasticizzate, un po’ eccessive quelle con lo stemma del College di Cambridge od Oxford dove avete studiato da ragazzi.
DOVE SI TROVANO LE BRETELLE MIGLIORI?
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Il problema è solo uno: dove trovare in Italia delle bretelle veramente eccezionali? Non è facilissimo, ma ogni città ha qualche negoziante illuminato, qualche sarto cultore della materia, qualche artigiano ben fornito. A Milano ad esempio si trovano in tutti i punti vendita Andrew’s Ties, da Boggi, da Melegari in via Meravigli e in via Sarpi (anche a Monza). A Torino da Givogre in corso Belgio 52, ma anche in centro. A Napoli naturalmente da Marinella. A Roma da Cruciani in Piazza San Lorenzo in Lucina. A Parigi da Charvet in Place Vendôme. Su Amazon se ne trovano anche a meno di 10 euro: ogni cosa ha il suo prezzo. Se però si rompono subito sapete perché. Anche su Amazon meglio comprare solo le migliori. Sul web comunque ce ne sono parecchie di qualità accettabile, ad es. sui siti di Brucle o di Thurston. Meno fornito, ma interessante, il sito di bretelleitaliane.com, ma sembra che si stia riaggiornando.
Inutile dire che a Londra le bretelle sono dappertutto: le più belle, come tutti gli accessori per uomo, sono in Jermyn Street, a due passi da Piccadilly Circus e da Fortnum & Mason. Ovviamente si trovano anche da Harrods e in tutti gli altri Grandi Magazzini di Oxford Street.
SUSPENDERS O BRACES?
Molti di noi hanno lavorato o studiato negli Stati Uniti e alcuni hanno anche un Master Certificate di Harvard o di Berkley: saremmo quindi tentati di usare il termine “suspenders” per chiedere di vedere a Londra delle belle bretelle. Un lieve cenno di disappunto, spesso quasi impercettibile, ma inequivocabile, sul volto del commesso di uno dei bei negozi di Jermyn Street vi farebbe capire di essere stati catalogati fra i bovari del Texas. Non correte questo rischio, vi prego: non potreste più accedere al segretissimo cassetto delle bretelle in seta, le uniche indispensabili per il vostro “tuxedo” (quello che noi impropriamente chiamiamo smoking in Italia).
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Non parliamo poi del frac (tail-coat per essere precisi) se sarete chiamati a ritirare un Premio Nobel a Oslo o Stoccolma. Tralasciamo il fatto che per “suspenders” a Londra si intenderebbero le giarrettiere femminili e i corsetti: se siete in uno splendido negozio di camicie ed accessori per uomo, si capiva che volevate delle bretelle per uomo. Ma talvolta il modo di chiedere ha la sua importanza: usare un termine sbagliato non fa scattare nel commesso inglese il rispetto che meritano le vostre richieste. Il termine corretto da usare in Inghilterra è “braces”.
QUALI PANTALONI PER LE BRETELLE?
Storicamente le bretelle si agganciano ai pantaloni (si intendono quelli a vita alta, in teoria senza i passanti per la cintura) in tre punti, uno dietro e due davanti, tuttavia si trovano spesso bretelle che hanno due attacchi anche sul retro dei pantaloni. Non tutti i pantaloni però sono adatti alle bretelle. Quelle dotate di splendide asole in pelle si possono collegare solo a pantaloni che abbiano i relativi bottoni al posto giusto, due per ciascun punto di attacco (quindi quattro davanti e due sul retro se usate le bretelle a forma di Y).
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Per ovviare a questo inconveniente, se i vostri pantaloni non sono dotati dell’abbottonatura richiesta, ci sono due semplici soluzioni: 1) limitarsi ad acquistare bretelle un po’ meno pregiate, ma dotate di pinze al posto delle asole; 2) acquistare un folle accessorio realizzato da una mente malata, ovvero una scatoletta con sei pinze, ciascuna delle quali incorpora un bottone. La pinza si applica ai pantaloni, il bottone si infila nell’asola della lussuosa bretella prescelta. Per sei volte. Oppure provate a chiedere “braces clips and buttons”, quelle dotate di entrambi i sistemi di attacco. Il disprezzo del commesso salirà a livelli vertiginosi, ma almeno potrete usare le bretelle con i pantaloni già presenti nel vostro guardaroba.
LONDRA E I SUOI SEGRETI
Circola voce a Londra che le bretelle abbiano anche un altro uso, ma non desideriamo controllare di persona la veridicità di queste affermazioni: pare proprio che i dandies più perfezionisti (e certamente i camerieri dei locali più eleganti, l’ultima volta l’abbiamo sospettato al Gilbert Scott – St. Pancras) per avere una camicia impeccabilmente stirata e ben infilata nei pantaloni, attacchino la pinza di una bretella alla coda della camicia e le altre due pinze alle calze, passando all’interno dei pantaloni. Si tratta certamente di un eccesso che non ci sentiamo di consigliare, al di là dell’evidente scomodità, che non richiede commento.
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