Blue Economy in Italia: opportunità, investimenti e valore reale nel settore marittimo
Blue economy: opportunità e valore in Italia
La Blue Economy rappresenta un pilastro fondamentale per l’economia italiana, un valore che si traduce in opportunità concrète di sviluppo e innovazione. A livello globale, il valore di questa economia è stimato in 1,5 trilioni di dollari, con un potenziale di impiego che supera i 30 milioni di posti di lavoro. Questa situazione si riflette in particolare in Italia, che, con i suoi 7.914 chilometri di coste, si colloca strategicamente al centro del Mediterraneo. Qui, una vasta rete di oltre 225.000 aziende e circa 900.000 lavoratori operano nel settore, sottolineando l’importanza delle risorse marine e costiere.
Il coinvolgimento del tessuto imprenditoriale è cruciale: l’Italia non è solo una nazione di grande bellezza marittima, ma possiede anche una consolidata tradizione di attività economiche legate al mare. Dallo shipping alla pesca, dal turismo costiero all’acquacoltura, è evidente come il potenziale della Blue Economy possa trasformarsi in un motore di crescita economica sostenibile e inclusiva. L’iniziativa “Look4ward – Build Your Future” di Intesa Sanpaolo rappresenta un esempio di come le competenze dei giovani possano essere orientate verso questa direzione, preparando le nuove generazioni a cogliere tali opportunità.
Elisa Zambito Marsala, esperta in programmi di valore globale, ha rimarcato come la Blue Economy non rappresenti solo una crescita economica ma anche una risposta alle sfide poste dalla società moderna, quali l’invecchiamento della popolazione e la necessità di creare nuovi posti di lavoro. In un contesto in cui il 23% della popolazione italiana supera i 65 anni e solo il 13% appartiene alla fascia giovanile, è fondamentale sviluppare politiche attive che favoriscano l’occupazione giovanile, puntando proprio su settori in crescita come quello della Blue Economy.
Investire nelle giuste competenze e creando sinergie tra istruzione e mondo del lavoro diventa allora una priorità. Il bilanciamento tra tradizione e innovazione è essenziale per massimizzare il valore aggiunto che questa economia può portare al Paese. La Blue Economy non è solo una questione economica, ma un impegno a lungo termine verso la sostenibilità e la cooperazione internazionale, un risultato che può prefigurarsi solo con una visione strategica e collettiva.
Perché la blue economy è importante?
La Blue Economy si configura come un modello vitale per il futuro della crescita sostenibile, sostenendo non solo l’espansione economica, ma anche la salvaguardia ambientale. L’utilizzo responsabile delle risorse marittime e costiere rappresenta infatti una sfida cruciale, il cui successo dipende da un impegno coordinato a livello internazionale. Preservare i nostri mari e oceani è una priorità che offre opportunità significative per tutte le organizzazioni, generando un impatto duraturo per le generazioni future.
Nel contesto italiano, caratterizzato da una forte connessione con il Mediterraneo, è fondamentale adottare un approccio integrato verso la Blue Economy. Tecnologia e digitalizzazione sono elementi chiave, aumentando l’efficienza e facilitando innovazioni nell’uso delle risorse. Come evidenzia Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova, investire nel capitale umano degli studenti, migliorando la loro preparazione e la connessione con il tessuto imprenditoriale, è cruciale per sfruttare le pratiche della Blue Economy. Gli studenti che emergono con competenze pratiche si trovano in una posizione vantaggiosa nel mercato del lavoro, potendo attingere a una rete già sviluppata di partnership tra università e imprese.
In questo scenario, la Blue Economy non rappresenta solo uno sbocco per molti professionisti, bensì una risposta a questioni socio-economiche significative, come l’aumento della disoccupazione giovanile e il bisogno di adattamento alle nuove sfide del mercato. L’unione di competenze verticali con quelle trasversali crea professionisti capaci di affrontare le sfide moderne, in un contesto dominato dal cambiamento e dall’interconnessione.
Inoltre, l’incremento delle iniziative nel settore non può prescindere da un forte impegno verso la sostenibilità. È imperativo costruire una cultura imprenditoriale che non solo riconosca il valore immediato delle risorse marittime, ma che si dedichi attivamente alla loro protezione, garantendo un utilizzo che è tanto economicamente proficuo quanto rispettoso dell’ambiente. La Blue Economy, quindi, si pone come una strategia fondamentale per navigare le complessità del presente e del futuro.
Il mismatch tra richiesta e offerta di lavoro
La questione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro rappresenta una delle sfide più pressanti nel mercato del lavoro italiano. Attualmente, la disoccupazione giovanile si attesta attorno al 20%, evidenziando un incremento preoccupante rispetto all’anno precedente. In questo contesto, il divario tra le professionalità ricercate dalle aziende e le competenze offerte dai giovani si colloca attorno al 18%. Questo squilibrio non è solo un segnale di crisi, ma riflette anche le accelerazioni rapide dei cambiamenti in atto nei vari settori.
Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem di Intesa Sanpaolo, sottolinea l’importanza dell’incontro tra formazione e realtà industriale. “Look4ward – Build Your Future” si propone come un’iniziativa volta a integrare le esigenze del mondo del lavoro con i percorsi formativi, promuovendo una maggiore consapevolezza tra le giovani generazioni sui requisiti richiesti dal mercato. La capacità di adattarsi e aggiornarsi è, infatti, fondamentale per affrontare i crescenti cambiamenti tecnologici e sociali.
Per colmare questo divario, è fondamentale investire in percorsi formativi che non solo trasmettano conoscenze tecniche, ma enfatizzino anche l’importanza delle competenze trasversali. Le professioni del futuro richiederanno una fusione tra competenze specifiche e soft skills, come capacità relazionali e problem-solving, che oggi sono sempre più ricercate dalle imprese. Le aziende, infatti, stanno cercando professionisti che non solo sappiano lavorare con le tecnologie, ma che possano anche collaborare efficacemente in team multidisciplinari.
Per affrontare questa sfida, è essenziale facilitare politiche che promuovano comportamenti virtuosi nei settori in crescita. Accrescere il livello di dialogo tra istituzioni, imprese e mondo accademico è cruciale per garantire ai giovani un futuro professionale valido e, allo stesso tempo, dare impulso all’occupazione. La collaborazione tra le diverse parti interessate non solo riduce il rischio di disoccupazione, ma crea anche opportunità per una crescita sostenibile dell’economia italiana.
L’importanza delle competenze trasversali
Nel contesto contemporaneo, le competenze trasversali rappresentano un elemento cruciale per l’inserimento e il successo nel mercato del lavoro. A fronte di un mondo del lavoro in rapida evoluzione, dove la tecnologia e le dinamiche di mercato cambiano costantemente, le soft skills si delineano come le vere carte vincenti per i professionisti del futuro. Queste competenze, che includono la capacità di lavorare in team, di risolvere problemi e di comunicare in modo efficace, sono sempre più richieste dai datori di lavoro e possono fare la differenza nella carriera di un giovane neolaureato.
Elisa Zambito Marsala ha sottolineato come “Look4ward – Build Your Future” miri a guidare i giovani verso una maggiore consapevolezza riguardo a tali competenze chiave. È fondamentale che i programmi educativi integrino l’insegnamento delle soft skills nella formazione tecnica, in modo da creare figure professionali complete e pronte ad affrontare le sfide del mercato contemporaneo. Università e istituzioni devono dunque lavorare in sinergia con il mondo imprenditoriale per colmare il divario tra domanda e offerta, orientando i curricula formativi verso abilità che saranno richieste nel prossimo futuro.
Il Magnifico Rettore dell’Università di Genova, Federico Delfino, ha affermato che migliorare le competenze trasversali è essenziale per sviluppare una rete professionale solida e adattabile. La capacità di approcciarsi alle difficoltà con resilienza, appresa attraverso esperienze, come quelle fornite dal progetto “Build Your Future”, non solo rafforza il profilo del singolo studente, ma arricchisce anche il tessuto industriale, creando un ambiente lavorativo più coeso e proattivo.
Le competenze trasversali non possono più essere considerate un optional, ma piuttosto un requisito fondamentale per i lavoratori del futuro. Se il sistema educativo sarà in grado di integrare e valorizzare queste abilità, si potrà costruire una generazione di professionisti non solo tecnicamente competenti, ma anche capaci di navigare con successo negli eventi complessi e mutevoli del mercato del lavoro. In questo scenario, si delinea un panorama stimolante per la Blue Economy, dove le soft skills emergono come componenti essenziali per il successo e l’innovazione.
L’iniziativa Look4ward – Build Your Future
Intesa Sanpaolo ha avviato un programma innovativo, “Look4ward – Build Your Future”, concepito per promuovere lo sviluppo delle competenze tra i giovani studenti italiani. Questa iniziativa coinvolge oltre 10.000 studenti a livello nazionale, con l’obiettivo di educare le nuove generazioni circa i cambiamenti trasformativi in atto nel mercato del lavoro e fornire strumenti pratici per affrontarli. Tra i luoghi chiave di questo progetto spicca l’Università di Genova, un ateneo con una significativa presenza di studenti internazionali e un forte collegamento con l’industria.
Il programma è stato progettato per rispondere a una esigenza critica: il raccordo tra percorso educativo e competenze richieste dal mondo del lavoro. Partecipando a workshop e incontri esperienziali, gli studenti possono apprendere da esperti di settore e approfondire contenuti cruciali per il loro futuro professionale. Elisa Zambito Marsala, responsabile Education Ecosystem di Intesa Sanpaolo, sottolinea come questa iniziativa non solo offre opportunità di apprendimento, ma costruisce anche un ponte tra industrie emergenti e talenti giovani, preparando gli studenti ad affrontare le sfide del domani.
La Blue Economy diventa così una delle aree strategiche del programma, poiché presenta opportunità di sviluppo sostenibile e occupazionali in linea con le esigenze economiche e sociali contemporanee. In particolare, l’Università di Genova, già attiva in ambito di internazionalizzazione e collaborazione con aziende, rappresenta un modello per la formazione di professionisti capaci di operare in questo settore. Il rettore dell’ateneo, Federico Delfino, evidenzia l’importanza di un approccio integrato che unisca teoria e pratica, sottolineando come le competenze acquisite in questo contesto possano risultare altamente distintive nel competitivo mercato del lavoro.
Il progetto si anima anche di esperienze dirette da parte di coloro che già hanno trasferito queste competenze nel loro percorso lavorativo, permettendo agli studenti di apprendere non solo dagli insegnamenti, ma anche dalle storie di successo. Le sessioni, condotte da professionisti di vari settori, offrono un quadro completo delle reali aspettative del mercato e dell’importanza delle soft skills. La capacità di adattamento, comunicazione e problem-solving infatti emerge, più che mai, come fondamentale per chi desidera emergere in classifiche professionali sempre più complesse.
In questo modo, l’iniziativa “Look4ward – Build Your Future” non si limita a informare, ma si propone come un catalizzatore per l’innovazione e lo sviluppo di profili professionali in linea con le esigenze della Blue Economy. Questo approccio non solo prepara i futuri lavoratori a rispondere alle sfide del mercato, ma promuove anche una cultura imprenditoriale sostenibile, essenziale per il progresso del paese e per la salvaguardia del nostro ambiente marino.