Investitori di Bitcoin nel mirino del Tesoro spagnolo
La tassazione della criptovaluta è sempre un argomento complesso e controverso. Questo è particolarmente vero in Europa, poiché non ci sono linee guida unificate di cui parlare. In Spagna la questione se il Bitcoin debba essere tassato o no è un argomento scottante al momento. Per ora, sembra che non ci sia motivo di riportare i guadagni, perdite o partecipazioni relative a Bitcoin, sebbene il Tesoro del Paese la pensi diversamente su questo.
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Il Tesoro spagnolo e i Bitcoin
Come nel caso di tutti gli altri paesi europei, la Spagna non ha una regolamentazione ufficiale in termini di tassazione dei bitcoin sin da ora. Dato che la BCE non sta cercando di regolamentare questo settore, spetta ai singoli paesi fare le proprie regole al riguardo. Indipendentemente dal fatto che un paese lo faccia o no, è una questione completamente diversa.
In Spagna, l’argomento della tassazione dei bitcoin è una questione pressante. Con la stagione delle tasse all’orizzonte, molti titolari spagnoli di Bitcoin si chiedono se hanno bisogno di riportare le loro partecipazioni al Tesoro del Paese. Poiché Bitcoin non è una risorsa tangibile agli occhi del Tesoro, non dovrebbe esserci alcuna documentazione fiscale di cui parlare.
Tuttavia, è evidente che le autorità del paese stanno esaminando i titolari di Bitcoin. Dato che gli scambi non sono soggetti alle stesse regole severe delle banche, è normale che il governo voglia tenere d’occhio le cose. A partire da ora, le piattaforme di trading spagnole non sono obbligate a cooperare con la Pubblica Amministrazione quando si tratta di dati dei clienti.
Privacy e Bitcoin
Se uno scambio dovesse condividere le informazioni dei clienti con la tesoreria spagnola, la società avrebbe violato un accordo professionale. Ciò potrebbe avere implicazioni giuridiche, sebbene non vi siano precedenti per tali azioni in Spagna. Ciò non significa che la situazione non cambierà in futuro, ma non c’è molto di cui preoccuparsi ancora.
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Una cosa da tenere a mente è che l’Agenzia delle Entrate della Spagna ha sondato gli scambi locali per informazioni sui clienti relative alle partecipazioni in criptovaluta. Indipendentemente dal fatto che questo avrà ripercussioni per il consumatore medio spagnolo, rimane l’ipotesi di nessuno. Non dichiarare le partecipazioni di criptovaluta come consumatore non è illegale, ma potrebbe essere nell’interesse della gente condividere queste informazioni a prescindere.
Sarà piuttosto interessante vedere come si evolverà la situazione della tassazione dei Bitcoin in Spagna nei prossimi mesi e anni. A partire da ora, il Tesoro sembra attivamente interessato a sondare gli scambi, anche se non dovrebbe necessariamente aspettarsi molta cooperazione. Anche così, questo può benissimo suggerire una futura regolamentazione in merito.
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