Bitcoin possibile futuro leader degli investimenti superando l’oro come riserva di valore nel mercato globale

L’analisi di Fidelity sul confronto tra oro e bitcoin
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_Fidelity Investments_, attraverso le analisi del suo direttore macro globale Jurrien Timmer, ha evidenziato un confronto significativo tra Bitcoin e l’oro, due asset storicamente considerati rifugi sicuri ma con dinamiche molto diverse. Timmer ha pubblicato un grafico che mostra l’andamento dei rendimenti di entrambi negli ultimi sette anni, mettendo in relazione le performance di BTC in arancione con quelle dell’oro in giallo, quest’ultimo moltiplicato per quattro per compensare la sua minore volatilità. Accanto a queste serie, sono riportati anche gli indici di Sharpe, che misurano il rendimento corretto per il rischio, sottolineando la relazione inversa che spesso lega i due asset.
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Dal confronto emerge che la volatilità di Bitcoin è significativamente superiore a quella dell’oro, aspetto che rende necessaria la moltiplicazione per quattro dell’andamento dell’oro per consentire un confronto visivo efficace. Questa differenza riflette la natura di asset risk-on di BTC rispetto a quella più difensiva dell’oro, considerato un asset risk-off. L’indicatore Sharpe di ciascun asset fornisce un ulteriore livello di analisi: mentre l’oro mantiene una posizione più stabile, Bitcoin manifesta oscillazioni più marcate.
Interessante è la correlazione inversa tra i due asset: nei periodi in cui l’oro presenta performance migliori, Bitcoin tende a evidenziare segnali di debolezza, e viceversa. Timmer ha inoltre sottolineato come, attualmente, lo Sharpe Ratio di Bitcoin si trovi in territorio negativo (-0,40) mentre quello dell’oro si attesta su un valore robusto (1,33). Questo scenario suggerisce che potrebbe avvicinarsi un possibile ribaltamento dei ruoli, con Bitcoin potenzialmente pronto a prendere il comando rispetto all’oro nella funzione di riserva di valore e investimento rifugio.
Complessivamente, l’analisi di Fidelity si presenta come un’osservazione critica e dettagliata, utile per comprendere meglio il ruolo complementare e competitivo che Bitcoin sta assumendo rispetto all’oro nell’attuale panorama degli investimenti globali.
Tempistiche e dinamiche del possibile passaggio di testimone
Nonostante Jurrien Timmer non abbia specificato date precise per un eventuale sorpasso di Bitcoin sull’oro, l’analisi degli storici di Sharpe Ratio consente di intuire una dinamica ciclica che si è già manifestata più volte negli ultimi anni. Dal 2018, infatti, sono stati registrati circa dieci passaggi di leadership tra i due asset, segnando momenti alternati in cui l’uno sovrasta l’altro in termini di rischio-rendimento.
Ad esempio, dopo la vittoria elettorale di Trump a novembre di un anno recente, lo Sharpe Ratio di Bitcoin ha raggiunto picchi superiori a 1,5, mentre quello dell’oro scendeva sotto lo zero, per poi invertire successivamente tendenze e riportare l’oro in una posizione dominante. Nel 2024 si sono già osservati ben due passaggi di testimone: ad aprile e poi nuovamente più avanti nel corso dell’anno, sintomo di una volatilità non solo nel prezzo ma anche nel sentiment degli investitori.
Questi movimenti suggeriscono che non si tratta di un cambio definitivo bensì di una competizione dinamica e continua, con Bitcoin che deve ancora consolidare una posizione stabile da “scorta di valore” paragonabile all’oro. La frequenza e la rapidità di queste oscillazioni fanno presupporre che un nuovo passaggio potrebbe verificarsi entro mesi, ma resta essenziale interpretare questi segnali all’interno di un contesto di mercato più ampio, in cui liquidità e condizioni macroeconomiche giocano un ruolo primario.
Complementarietà e differenze tra bitcoin e oro negli investimenti
Bitcoin e oro rappresentano due asset profondamente distinti per natura e funzione all’interno di un portafoglio, ma la loro relazione è più complementare che esclusiva. L’oro si configura come un classico “asset di difesa” (risk-off), caratterizzato da stabilità e capacità di proteggere il capitale durante fasi di incertezza e volatilità dei mercati. Al contrario, Bitcoin si presenta come un asset più aggressivo, oscillando tra un ruolo da “riserva di valore esponenziale” e quello di un titolo speculativo simile agli indici azionari tecnologici, come il Nasdaq.
Questa dualità rende BTC un “giocatore alla Dr. Jekyll e Mr. Hyde”, come definito da Jurrien Timmer, capace di offrire potenziali rendimenti elevati a fronte di una volatilità indubbiamente più marcata. L’oro, invece, agisce come una solida difesa, la cui funzione primaria è limitare il rischio. Entrambi gli asset sono condizionati dall’andamento generale della liquidità sui mercati finanziari, tuttavia reagiscono in modo antitetico: l’oro si rafforza quando prevale la cautela e il rischio si riduce, mentre Bitcoin tende a performare meglio nelle fasi di maggiore propensione al rischio e crescita economica.
Da un punto di vista strategico, accostare oro e Bitcoin significa dunque combinare stabilità e opportunità, utilizzando asset con caratteristiche di rischio e rendimento che si bilanciano vicendevolmente. L’analisi di Fidelity suggerisce che, più che scegliere tra i due, sia preferibile integrarli in portafoglio rispettando proporzioni che riflettano la diversa volatilità, per esempio mantenendo un rapporto di 4 a 1 tra oro e BTC. Questo approccio ottimizza la composizione consentendo di sfruttare i punti di forza di entrambi senza esporsi eccessivamente a un singolo tipo di rischio.
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