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Bitcoin in Algeria diventa illegale possedere criptovalute con pene severissime per i trasgressori

  • Michele Ficara Manganelli ✿
  • 31 Luglio 2025
Bitcoin in Algeria diventa illegale possedere criptovalute con pene severissime per i trasgressori

Il divieto totale delle criptovalute in Algeria

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Con l’entrata in vigore della Legge n. 25-10, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale algerina il 24 luglio 2025, l’Algeria ha istituito un divieto totale riguardante qualsiasi attività connessa alle criptovalute. Questa regolamentazione estende e inasprisce la normativa già presente dal 2018, cristallizzando un quadro legislativo che proibisce sia il possesso sia l’utilizzo di asset digitali come Bitcoin ed Ethereum. L’obiettivo è colpire tutte le forme di interazione con le valute virtuali, incluse le piattaforme digitali, i wallet e le operazioni di exchange, anche se condotte attraverso canali esteri o strumenti come VPN.

Indice dei Contenuti:
  • Bitcoin in Algeria diventa illegale possedere criptovalute con pene severissime per i trasgressori
  • Il divieto totale delle criptovalute in Algeria
  • Motivazioni e impatti della nuova normativa
  • Confronto internazionale e prospettive future


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La nuova legislazione vieta espressamente non solo il trading o il mining di criptovalute, ma anche il semplice possesso di esse, configurando questa condotta come un reato penale punibile con sanzioni severe. Nello specifico, oltre all’interdizione della detenzione, risultano illegali qualunque promozione o pubblicità legata agli asset digitali. Le pene previste variano da due a dodici mesi di reclusione con l’applicazione di multe che oscillano tra i 200.000 e il milione di dinari algerini, equivalenti a circa 1.330-6.600 euro. Nei casi di recidiva o di coinvolgimento in reti criminali, gli inasprimenti possono intensificare notevolmente le conseguenze giudiziarie.

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Questa norma rappresenta un giro di vite senza precedenti nel contesto nordafricano, consacrando un approccio di proibizione assoluta e totale alla presenza e circolazione delle criptovalute sul territorio nazionale. Nemmeno le soluzioni tecnologiche impiegate per aggirare i divieti, come l’utilizzo di VPN o piattaforme peer-to-peer, restano escluse dal perimetro della repressione legislativa. Il risultato è un blocco netto dell’intera filiera, dall’emissione allo scambio, passando per la detenzione e la promozione degli asset digitali, segnalando una posizione intransigente e isolazionista rispetto alle dinamiche globali emergenti nel settore fintech.

Motivazioni e impatti della nuova normativa

La nuova normativa si fonda su motivazioni esplicite di sicurezza economica e tutela dell’ordine pubblico, puntando a eliminare i rischi associati alla diffusione incontrollata delle criptovalute. Nel mirino delle autorità algerine vi è il contrasto al riciclaggio di denaro e al finanziamento di attività terroristiche, considerati possibili derivati dall’uso illecito di asset digitali, la cui natura decentralizzata e transfrontaliera rappresenta un serio ostacolo per il monitoraggio e la regolazione finanziaria tradizionale.

La Legge n. 25-10 aggiorna e integra le disposizioni contenute nella normativa contro il riciclaggio del 2005, ampliando il quadro legale per includere in maniera esplicita le valute virtuali come strumenti ad alto rischio di anonimato e opacità. L’intento dichiarato è quindi quello di rafforzare gli strumenti normativi a disposizione delle forze dell’ordine e degli enti regolatori, prevenendo infiltrazioni illecite nel sistema economico nazionale.

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Tuttavia, le conseguenze di questa stretta legislativa sono destinate a essere complesse e potenzialmente controproducenti: i divieti stringenti rischiano infatti di alimentare mercati paralleli e circuiti non regolamentati, sottraendo così al controllo statale una porzione significativa delle transazioni digitali. Il blocco totale delle attività legate alle criptovalute può altresì inceppare dinamiche di investimento e innovazione, privando l’Algeria della possibilità di partecipare agli sviluppi tecnologici e finanziari che stanno trasformando profondamente l’economia globale.

Confronto internazionale e prospettive future

L’approccio adottato dall’Algeria si colloca in netta contrapposizione rispetto alla tendenza globale di una regolamentazione più flessibile e mirata delle criptovalute. Paesi come gli Stati Uniti, il Pakistan e persino la Cina, nota per le proprie posizioni restrittive, stanno progressivamente sperimentando modelli che integrano il controllo normativo con la possibilità di innovazione tecnologica e finanziaria. Queste nazioni stanno puntando a un equilibrio tra la prevenzione dei rischi di frode e riciclaggio e il supporto allo sviluppo degli strumenti digitali in ambiente regolamentato.

Nonostante il divieto instaurato dall’Algeria nel 2018, il mercato delle criptovalute continua a espandersi nel paese, posizionando l’Algeria come il sesto principale mercato per valore ricevuto nella regione MENA. Un dato che sottolinea l’inefficacia pratica dell’ormai consolidato divieto totale e la difficoltà di controllare un fenomeno di natura intrinsecamente globale e decentralizzata.

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Esperti come Ari Redbord, responsabile di TRM Labs, evidenziano che nessuna giurisdizione può isolarsi completamente dalle transazioni in criptovalute, vista la loro natura transfrontaliera e peer-to-peer. L’esperienza di paesi che hanno adottato proibizioni rigide, come Cina, India e Nigeria, dimostra come tali misure spesso favoriscano lo sviluppo di mercati illegali o l’utilizzo di piattaforme estere, aggravando la sfida di controllo da parte delle autorità.

Dal punto di vista economico, la scelta di un divieto assoluto rischia di ostacolare l’accesso dell’Algeria ai flussi di investimento legati alla finanza decentralizzata (DeFi) e all’innovazione fintech, settori che stanno registrando una crescita significativa in molte economie emergenti e in nazioni limitrofe come il Marocco. Secondo le analisi, un approccio regolatorio che favorisca la trasparenza delle operazioni e la collaborazione tra enti pubblici e settore privato rappresenta oggi la strategia più efficace per conciliare sicurezza e progresso.

 


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Michele Ficara Manganelli ✿

Bitcoiner Evangelist, portatore sano di Ethereum e Miner di crypto da tempi non sospetti. Sono a dir poco un entusiasta della vita, e già questo non è poco. Intimamente illuminato dalla Cultura Life-Hacking, nonchè per sempre ed indissolubilmente Geek, giocosamente Runner e olisticamente golfista. #senzatimore è da decenni il mio hashtag e significa il coraggio di affrontare l'ignoto. Senza Timore. Appunto

 


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