Bitcoin balene trasferiscono oltre 300 milioni di dollari in BTC in mosse strategiche recenti

Movimenti record di bitcoin da parte delle whale dell’era Satoshi
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Due whale di Bitcoin risalenti all’era Satoshi, inattive da oltre un decennio, hanno recentemente movimentato complessivamente 3.422 BTC, equivalenti a circa 324,2 milioni di dollari. Questi trasferimenti rappresentano alcuni dei movimenti più significativi registrati da wallet storici inattivi da almeno dieci anni, risalenti a un periodo in cui il valore del Bitcoin era nettamente inferiore ai mille dollari. Nonostante restino ignoti i proprietari di questi indirizzi, l’entità delle transazioni e la loro inattività pluriennale catturano l’attenzione degli analisti, suggerendo un evento di rilievo all’interno degli ecosistemi on-chain.
Secondo i dati di Spot On Chain, una delle whale denominate “1NWPS” è riemersa dopo 10,5 anni, spostando 2.343 BTC per un controvalore stimato in 222,2 milioni di dollari. L’altra whale, denominata “1PiEK”, inattiva da 11,75 anni, ha trasferito 1.079 BTC, equivalenti a circa 102,5 milioni di dollari. Entrambi i trasferimenti sono stati eseguiti nella stessa mattinata, configurandosi come uno degli eventi più rilevanti legati alle whale dell’era Satoshi dal punto di vista quantitativo e temporale.
Questi movimenti non solo testimoniano la capacità di destinare ingenti quantità di BTC sul mercato o su nuovi wallet, ma evidenziano anche come wallet di lunga data possano improvvisamente rientrare in attività, rilanciando l’interesse degli esperti di analisi on-chain e degli operatori del mercato. Le operazioni confermano inoltre una tendenza a risvegliare asset che erano rimasti dormienti sin dagli albori di Bitcoin, aprendo scenari potenzialmente impattanti sull’equilibrio complessivo dell’offerta circolante.
Aumento significativo delle attività delle whale dormienti nel 2025
Nel corso del primo trimestre del 2025 si è registrato un incremento considerevole nelle attività di whale storiche che conservavano Bitcoin inattivi da anni. Secondo un’analisi dettagliata di CryptoQuant, sono stati trasferiti oltre 62.800 BTC con un’età superiore ai sette anni, una quantità che rappresenta un aumento del 110% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando i BTC movimentati da wallet dormienti erano circa 28.000.
Questo aumento vertiginoso evidenzia una tendenza a risvegliare fondi che erano rimasti inattivi per lunghi intervalli temporali, con un picco di operazioni che coinvolgono wallet storici risalenti agli albori di Bitcoin. Il fenomeno suggerisce un cambiamento significativo nella dinamica del mercato, poiché queste movimentazioni possono influenzare la liquidità e potenzialmente modificare le prospettive di prezzo.
Inoltre, i dati on-chain mostrano come negli ultimi mesi non siano mancati esempi di whale che hanno ripreso a operare dopo anni o addirittura oltre un decennio di inattività, spostando importi di rilievo che sfiorano centinaia di milioni di dollari. Questi eventi confermano un incremento strutturale e continuativo nella mobilitazione di Bitcoin a lungo rimasti statici, con impatti che gli analisti stanno monitorando con crescente interesse.
Possibili motivazioni dietro il risveglio delle whale storiche
Il risveglio improvviso di whale storiche, inattive da periodi che vanno da diversi anni fino a oltre un decennio, trova diverse possibili spiegazioni, che riflettono sia dinamiche di mercato sia esigenze di gestione patrimoniale. In primo luogo, è plausibile che i proprietari di questi fondi decidano di capitalizzare l’attuale contesto di prezzo favorevole, scegliendo di liquidare parte delle proprie posizioni per realizzare ingenti profitti su investimenti effettuati quando il valore di Bitcoin era significativamente inferiore.
Un’altra motivazione frequente è rappresentata dal ribilanciamento dei portafogli digitali, con spostamenti da wallet “cold” a soluzioni più sicure o viceversa, oppure il consolidamento o la frammentazione degli asset in vista di nuove strategie d’investimento. Questi spostamenti non implicano necessariamente una vendita immediata, ma possono essere funzionali a una migliore gestione del rischio e della custodia degli asset.
Infine, in alcuni casi, l’attività di wallet dormienti potrebbe derivare da processi di recupero di chiavi private o dalla riacquisizione del controllo su portafogli abbandonati o dimenticati nel tempo. Operazioni di questo tipo, talvolta associate a una revisione patrimoniale, contribuiscono a far emergere quantità consistenti di Bitcoin che fino a quel momento erano totalmente inattive sulla blockchain.
Queste interpretazioni forniscono un quadro pragmatico e realistico delle motivazioni sottostanti il ritorno in attività di whale dell’era Satoshi, sottolineando come la loro rinnovata mobilità possa rappresentare tanto un indicatore di fiducia nel mercato quanto una conseguenza di esigenze pratiche di gestione e sicurezza.
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