One Belt One Road: la nuova “Via della Seta”
Già presentata durante l’EXPO 2015 come “la strada che collega Italia e Cina oltre l’EXPO” l’iniziativa One Belt One Road (OBOR) unisce lo storico percorso via terra della Via della Seta alla via marittima concepita per offrire nuove prospettive di sviluppo per le realtà cinesi e internazionali.
Molteplici opportunità si presentano alle aziende italiane: il progetto cinese One Belt One Road prevede il coinvolgimento di 63 Paesi per integrare i corridoi terrestre (Silk Road Economic Belt) e marittimo (Maritime Silk Road) del 21° secolo. Uno dei tracciati previsti raggiungerà l’Europa proprio passando da Venezia.
L’evento è stato organizzato da Hong Kong Trade Office, Hong Kong Trade Development Council, The International Propeller Club – Port of Milan in collaborazione con AICE, Associazione Italia Hong Kong, Invest Hong Kong, Sviluppo Cina e con il Patrocinio di Assologistica.
Riccardo Fuochi, Presidente The International Propeller Club Port of Milan dichiara: “Il progetto avrà un’enorme portata, ma nonostante ciò in Italia se ne parla poco, forse perché percepito lontano nel tempo. Ed è per questo che il Propeller Club ha deciso di favorire la conoscenza di un progetto che ha un peso tale da dover coinvolgere il mondo economico, che altrimenti rischia di perdere le migliori opportunità, in questa fase ancora disponibili. E’ chiaro che un progetto di simile portata è in grado di stimolare l’intera economia europea perché gli investimenti, o la realizzazione delle opere poi saranno affidati alle aziende e società di tutto il mondo”.
Alice Choi, Deputy Representative Hong Kong Economic and Trade Office, aggiunge: “L’iniziativa è un’opportunità di sviluppo per tutti i paesi coinvolti, con il fine di promuovere la collaborazione economica tra gli oltre 60 paesi distribuiti lungo le due vie, tra Asia, Europa e Africa, che insieme costituiscono il 63% della popolazione mondiale, il 30% del prodotto interno lordo ed il 35% degli scambi commerciali internazionali”.
Gianluca Mirante, Direttore Italia, Hong Kong Trade Development Council (HKTDC) ricorda che “Grazie al suo network internazionale e ai suoi stretti legami con le industrie, i governi e altri intermediari, HKTDC svolgerà un nuovo ruolo di catalizzatore per la Belt and Road Initiative. Come primo passo per la determinazione di Hong Kong quale hub informativo, nel dicembre del 2015 HKTDC ha lanciato il Belt and Road Portal (www.beltandroad.hk), piattaforma digitale per fornire informazioni e contatti alle aziende affinché trovino fornitori di servizi che li aiutino a cogliere le molteplici opportunità commerciali. Per aiutare le aziende internazionali a recepire concretamente i vantaggi offerti dall’iniziativa, il 18 maggio 2016 verrà organizzato ad Hong Kong, in collaborazione con il Governo di Hong Kong, il “Belt and Road Summit” (www.beltandroadsummit.hk), al quale parteciperanno oltre 1.000 rappresentanti di governi, business leaders ed esperti internazionali per un proficuo scambio di idee che consenta di esplorare un mondo di nuove opportunità”.
Stefano De Paoli, Invest Promotion Executive Italy, Invest Hong Kong, ha evidenziato come l’apertura di una sede ad Hong Kong sia una delle opzioni migliori, in particolare per le PMI, per poter cogliere da subito le opportunità che deriveranno da One Belt One Road e dalle altre opportunità che offre il Sub Continente Asiatico, in virtù degli alti tassi di crescita del PIL, redditi e consumi, fortemente sostenuti dal Governo Cinese.
Di grande interesse l’intervento dell’Avvocato Giampaolo Naronte, Partner di GN Lex e uno dei massimi esperti di diritto Cinese in Italia, che ha dichiarato “il progetto si presenta sulla carta come una straordinaria opportunità di interazione tra la Cina e il resto del mondo, attraverso un continuo scambio non solo economico ma anche di know-how e finanziario: prima di tutto è uno strumento per consentire alla Cina di risolvere alcune criticità interne, come la sovrapproduzione e la svalutazione dello yuan.
In particolare, l’aumento dei flussi commerciali con l’estero potrebbe agevolare il progetto cinese di affermare lo yuan a livello di moneta di scambio internazionale. Dato che questo enorme scambio di merci, idee e denaro presuppone un adeguato sistema di logistica e dei trasporti è auspicabile che il settore dei trasporti (in primis quello ferroviario) possa trarne un notevole beneficio consentendo di uscire dall’impasse che connota la realtà europea”.
Patricia de Masi Taddei Vasoli, Avvocato dello studio dMtV conclude “Abbiamo assistito alla presentazione di un progetto enorme, forse ancor poco conosciuto ai non addetti ai lavori. Esso rappresenta una grande opportunità per tutti i Paesi che ne sono coinvolti sia per quanto concerne il percorso ferroviario, articolato nei vari “corridoi”, sia per quello marittimo. Quindi non parliamo solo di Cina. L’iniziativa favorisce la cooperazione finanziaria e commerciale tra Asia ed Europa e costituisce grande motivo di miglioramento delle infrastrutture. Ho ritenuto opportuno considerare due Paesi diversissimi tra loro, ma entrambi importanti sulla “via della seta”.
Non si possono poi ignorare tutti quegli aspetti politici e normativi che, da un diverso punto di vista, favoriranno il completamento e lo sviluppo di One Belt One Road. Vale dunque la pena fare un accenno all’accordo di libero scambio UE – Vietnam e alla costruzione di specifiche infrastrutture: porti, condotte oil& gas e banche. Tutto servirà a dare efficienza al progetto”.