Battaglia tra Epic Games e Apple: il confronto tra Phil Schiller e Tim Cook
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Risvolti legali dell’assegnazione delle commissioni
Nel contesto del processo tra Epic Games e Apple, un aspetto cruciale riguarda le problematiche legali legate alle commissioni imposte da Apple per il pagamento degli acquisti effettuati all’interno dell’App Store. La questione centrale è se la commissione del 27% per i pagamenti esterni possa essere considerata conforme alle normative vigenti. Dopo la vittoria iniziale di Apple, che ha ricevuto l’assoluzione dalle accuse di monopolio, l’inserimento di questa commissione solleva interrogativi sulla correttezza del suo modello di business. Epic Games ha ribattuto che tale tariffa non solo ostacola il libero mercato, ma potrebbe anche violare l’ordine giudiziario emesso dalla giudice Yvonne Gonzalez Rogers. Di conseguenza, le implicazioni legali che ne derivano potrebbero modificare radicalmente il panorama dell’App Store e la sua governance.
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La testimonianza di Phil Schiller
Durante il suo intervento, Phil Schiller ha esposto chiaramente la sua opposizione all’applicazione della commissione del 27% sui pagamenti effettuati al di fuori dell’App Store, un punto che potrebbe rivelarsi decisivo nella causa tra Epic Games e Apple. Schiller ha sottolineato come questa politica non solo complicherebbe le relazioni fra Apple e gli sviluppatori, ma presenterebbe anche una serie di problematiche operative per Apple. A differenza del sistema di pagamento in-app, dove Apple gestisce il denaro direttamente, nel caso di pagamenti esterni gli sviluppatori dovrebbero inoltrare le commissioni a Apple, il che potrebbe portare a contestazioni sull’adempimento dei pagamenti. Inoltre, l’ex dirigente ha evidenziato un potenziale rischio normativo oltre alla questione della commissione. L’idea di applicare una nuova tariffa potrebbe infatti infrangere l’ordine della giudice, aumentando le probabilità di sanzioni legali e ulteriori complicazioni per Apple.
Strategie di Apple e Tim Cook
Nel corso della disputa tra Epic Games e Apple, le strategie impiegate da Tim Cook rivelano un approccio deliberato e ben strutturato per mantenere il controllo sulle transazioni all’interno dell’App Store. Dalla sua testimonianza emerge che Cook ha spinto per l’implementazione di una serie di misure, comprese comunicazioni agli utenti riguardo ai potenziali rischi legati all’uso di pagamenti esterni. La decisione di inserire avvisi, definiti “scary screen”, ha lo scopo di dissuadere gli utenti dall’utilizzo di metodi di pagamento alternativi, enfatizzando i rischi associati a questioni di sicurezza e privacy. Questo approccio si allinea con la volontà di Apple di preservare un ambiente controllato e sicuro per i suoi consumatori, garantendo al contempo che gli sviluppatori utilizzino il sistema di pagamento interno.
Inoltre, la strategia di Cook sembra contemplare non solo la difesa dell’ecosistema dell’App Store, ma anche la gestione delle percezioni pubbliche e legali. Attraverso la comunicazione diretta con gli utenti, Cook mira a costruire un senso di fiducia attorno al sistema di pagamento interno, contrastando le accuse di monopolio con l’argomento della protezione del consumatore. Sfortunatamente per Epic Games, questa tattica potrebbe rivelarsi efficace nel rafforzare la posizione di Apple sia in aula sia sul mercato, complicando ulteriormente la lotta legale per le pratiche commerciali più eque. Con questa strategia, Tim Cook si sforza di posizionare Apple non solo come un protagonista dominante nel settore, ma come un custode della sicurezza digitale.
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