Bastoncini di pesce e glicidolo: tutto quello che devi sapere sulla sicurezza alimentare

Bastoncini di pesce e glicidolo: la situazione attuale
I bastoncini di pesce, alimento pratico e amato, si trovano al centro di nuove preoccupazioni, derivate da un’indagine condotta dalla rivista svizzera Bon à Savoir. Questa analisi ha esaminato quindici marchi di bastoncini di pesce, rivelando la presenza di sostanze potenzialmente nocive come il glicidolo, un composto derivante dalla raffinazione degli oli vegetali utilizzati nella frittura, oltre all’acrilammide e al 3-MCPD, tutti correlati a rischi per la salute. Sebbene le concentrazioni riscontrate siano sotto la soglia di pericolo, il dato non può che suscitare allerta, soprattutto considerando il consumo frequente di questi prodotti da parte delle famiglie, in particolare dei bambini. La questione del glicidolo è particolarmente rilevante, poiché evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo agli alimenti trasformati che consumiamo quotidianamente.
La storia e il successo dei bastoncini di pesce in Italia
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Dal loro debutto nel 1967, i bastoncini di pesce hanno rapidamente conquistato il mercato italiano, a partire dallo stabilimento di Cisterna di Latina della Findus, che attualmente continua a essere leader nel settore. La combinazione di praticità e gusto ha portato a un successo duraturo: oggi, annualmente, dalla fabbrica di Cisterna escono ben 350 milioni di bastoncini, quantità sufficiente a ricoprire tre volte la circonferenza della Luna se messi in fila. Questo prodotto trova il suo spazio in circa 10 milioni di famiglie italiane, che lo scelgono per affiancare il pesce a una dieta spesso dominata da altri alimenti, contribuendo così a un’alimentazione equilibrata per i più piccoli. Il bastoncino di pesce, facile da preparare, è diventato un pasto comune, utile anche per stimolare l’interesse dei bambini verso il pesce, spesso trascurato nella loro alimentazione quotidiana.
Le preoccupazioni per la salute e l’ambiente
La questione riguardante i bastoncini di pesce trascende la semplice presenza di sostanze nocive e si estende a una riflessione più ampia sui cibi trasformati. Diversi studi, incluso quello condotto da Il Salvagente, rivelano che, nonostante una media di contenuto di pesce del 65% in alcuni marchi, vi è ancora una significativa distanza rispetto al pesce fresco. Questo dato solleva interrogativi sull’effettivo valore nutrizionale di questi alimenti, in particolare quando consumati regolarmente. Inoltre, la crescente consapevolezza riguardo all’impatto ambientale della pesca industriale accentua il dibattito sulla sostenibilità. L’industria ittico-alimentare è sotto esame per il suo ruolo nel depauperamento degli oceani, creando la necessità di un approccio più consapevole al consumo di pesce, sia per la salute umana che per quella del pianeta. Pertanto, sebbene i bastoncini di pesce possano sembrare un’opzione conveniente e appetibile, è fondamentale considerare gli effetti a lungo termine sulla nostra salute e sull’ambiente. Rispettare un consumo responsabile e puro dovrebbe rimanere la priorità, puntando su alimenti freschi e meno lavorati.
Le garanzie di sicurezza alimentare dall’IIASA
A fronte delle preoccupazioni sollevate dall’indagine svizzera, l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati (IIASA) ha risposto con chiarimenti cruciali riguardo alla sicurezza dei bastoncini di pesce disponibili sul mercato italiano. In prima istanza, l’IIASA ha dichiarato che i bastoncini di pesce commercializzati sono assolutamente sicuri per il consumo e rispettano rigorosamente le normative europee relative alla sicurezza alimentare, risultando inferiori ai limiti massimi previsti per i contaminanti. Le soglie per i contaminanti come il glicidolo, l’acrilammide e il 3-MCPD sono tutte al di sotto delle dosi giornaliere tollerabili raccomandate dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
In aggiunta, l’istituto ha sottolineato che l’intero processo produttivo dei bastoncini di pesce è soggetto a controlli rigorosi, sia da parte delle aziende produttrici che delle autorità pubbliche, garantendo così elevati standard di qualità e sicurezza. Questi prodotti non contengono conservanti né additivi chimici, in conformità alle normative vigenti, e l’unico metodo di conservazione adottato è la surgelazione, che permette di mantenere le proprietà nutrizionali del pesce fresco. La surgelazione avviene a temperature molto basse, mai superiori ai -18 °C, preservando così le qualità organolettiche e nutritive del prodotto, rendendolo una scelta sicura e gustosa per i consumatori.
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