Basciano sotto accusa per aggressione, offese omofobe, stalking e minacce ai danni di Codegoni e amici

accuse di aggressione e offese omofobe contro gli amici di Codegoni
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Alessandro Basciano è protagonista di una vicenda giudiziaria che coinvolge gravi accuse di violenza e discriminazione. Nel novembre 2023, secondo quanto riferito da Sophie Codegoni, Basciano avrebbe aggredito alcuni amici dell’ex compagna, scatenando un episodio di intimidazione che ha superato ogni limite. In particolare, è stato denunciato per aver danneggiato l’auto di uno di loro e per aver rivolto insulti omofobi, un comportamento che ha peggiorato ulteriormente i rapporti già tesi.
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Durante un confronto telefonico, Basciano avrebbe minacciato verbalmente uno degli amici, dichiarando in maniera esplicita la violenza che stava per compiere. Le minacce sono arrivate a un livello di estrema gravità, con espressioni che hanno allarmato non solo le vittime ma anche l’intero ambiente circostante, inducendo Sophie Codegoni a rivolgersi nuovamente alle autorità.
Le accuse riguardano non solo l’episodio violento, ma anche il contesto di intimidazione e disagio psicologico che si è creato attorno a Codegoni e al suo entourage. Questa escalation di violenza e insulti ha contribuito a determinare un clima di paura e disagio che ha spinto la vittima a prendere misure formali per la propria tutela. Il caso si inserisce in un quadro più ampio di azioni persecutorie di cui Basciano è accusato, alimentando l’attenzione della giustizia sul suo comportamento.
il divieto di avvicinamento e il braccialetto elettronico per Basciano
La misura del divieto di avvicinamento disposto dalla Cassazione nei confronti di Alessandro Basciano rappresenta un passo cruciale nella gestione della complessa vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto per stalking e minacce. L’obbligo di indossare un dispositivo elettronico alla caviglia costituisce un sistema di controllo stringente, volto a garantire la sicurezza di Sophie Codegoni e a prevenire ulteriori contatti indesiderati. In caso di rifiuto al posizionamento del braccialetto, è prevista la trasformazione della misura in arresti domiciliari, sottolineando l’importanza della compliance da parte dell’imputato.
L’iter giudiziario ha confermato la gravitá delle accuse, nonostante le continue dichiarazioni di estraneità da parte di Basciano, che ha negato ogni coinvolgimento nelle condotte persecutorie. L’applicazione del braccialetto elettronico ha rappresentato, per Codegoni, un elemento fondamentale di tutela, sebbene le ripercussioni emotive e personali siano state pesanti. La necessità di sorveglianza imposta evidenzia uno scenario di grave rischio e motivazioni giuridiche condivise dagli organi inquirenti.
In parallelo, le forze dell’ordine hanno fornito a Sophie un dispositivo personale per l’allarme immediato, incrementando la sicurezza della vittima nel quotidiano. Tale strumentazione, oltre a mitigare le situazioni di pericolo, consente un monitoraggio rapido e diretto delle eventuali criticità. L’adozione di questi provvedimenti testimonia la volontà delle istituzioni di garantire protezione e prevenire episodi di danno fisico e psicologico in contesti di violenza domestica e stalking.
il racconto di Sophie Codegoni sul stalking e le minacce ricevute
Sophie Codegoni ha fornito una dettagliata testimonianza che chiarisce la drammaticità del calvario subito a seguito della fine della sua relazione con Alessandro Basciano, episodio da cui è scaturito un vero e proprio disegno persecutorio. Ha raccontato come, a partire dall’estate 2023, lo stalking si sia manifestato tramite pedinamenti costanti, minacce implicite e esplicite e un controllo ossessivo esercitato su ogni suo movimento.
Le intimidazioni sono state tanto incisive da compromettere profondamente il suo equilibrio psicologico, costringendola a cambiare abitazione più volte e a sentirsi costantemente in pericolo. Sophie ha inoltre rivelato che Basciano, dopo la prima separazione, ha cercato ripetutamente di manipolarla tramite gesti drammatici, come presunte minacce di suicidio corredate da immagini di sé stesso ferito, testimonianza di un quadro di forte instabilità emotiva e ricatto affettivo.
L’ex tronista ha sottolineato come il punto di rottura sia arrivato quando le aggressioni si sono estese anche ai suoi amici, determinando un’escalation che ha reso inevitabile rivolgervi nuovamente alla giustizia per scongiurare ulteriori atti di violenza. La protezione ottenuta tramite il braccialetto elettronico e il dispositivo di allarme personale consegnato dalle forze dell’ordine rappresentano per lei un presidio indispensabile, sebbene soffra le ripercussioni a livello emotivo e personale.
Nel narrare la propria esperienza, Sophie non esita a evidenziare il senso di isolamento e vulnerabilità che l’ha accompagnata in questo lungo percorso, ribadendo la necessità di misure rigide per contrastare non solo le minacce dirette, ma anche il clima di terrore e oppressione che il comportamento persecutorio di Basciano ha generato nella sua vita quotidiana.
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