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Bagnino a Venezia salva donna ma viene multato: una cosa assurda!

  • Redazione Assodigitale
  • 21 Settembre 2024
Bagnino a Venezia salva donna e riceve multa per mancata segnalazione

Venezia, bagnino salva una donna ma viene multato per non aver avvisato la Capitaneria

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Un episodio controverso ha scosso la comunità di Cavallino-Treporti, dove un bagnino, Saverio Amato, è stato multato di 1.032 euro dopo aver salvato una turista di 70 anni da un annegamento. L’incidente si è verificato il 3 settembre scorso, quando la donna, colta da un malore mentre faceva il bagno, è stata prontamente assistita da Amato, un veterano nel suo ruolo. Nonostante il suo intervento coraggioso e tempestivo, l’uomo non ha avvisato la Capitaneria di Porto in maniera tempestiva, come richiesto dalle normative sulla sicurezza balneare.

Indice dei Contenuti:
  • Bagnino a Venezia salva donna ma viene multato: una cosa assurda!
  • Venezia, bagnino salva una donna ma viene multato per non aver avvisato la Capitaneria
  • Salvataggio in mare
  • Venezia, bagnino salva una donna ma viene multato per non aver avvisato la Capitaneria
  • Salvataggio in mare
  • La multa e le conseguenze
  • Reazione del Presidente Zaia
  • Risposta della Capitaneria di Porto
  • Possibili sviluppi futuri


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La multa è stata emessa sulla base di una violazione delle procedure stabilite, secondo quanto riportato da Il Gazzettino. Le autorità marittime hanno affermato che l’assenza di una segnalazione immediata ha compromesso il regolare svolgimento dei doveri della Capitaneria, la quale è stata allertata solamente in seguito dal personale del 118. Saverio, che aveva già ricevuto un encomio nel 2021 per un salvataggio simile, non si aspettava di essere punito per un atto di eroismo e ha annunciato di voler fare ricorso contro la sanzione.

Il caso ha sollevato interrogativi sulla burocrazia e le regole da seguire in situazioni di emergenza, che a volte possono entrare in conflitto con il buon senso. La reazione della comunità è stata forte, chiedendo una rivalutazione del caso di Amato alla luce della sua azione salvavita.

Salvataggio in mare

Venezia, bagnino salva una donna ma viene multato per non aver avvisato la Capitaneria


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Un episodio controverso ha scosso la comunità di Cavallino-Treporti, dove un bagnino, Saverio Amato, è stato multato di 1.032 euro dopo aver salvato una turista di 70 anni da un annegamento. L’incidente si è verificato il 3 settembre scorso, quando la donna, colta da un malore mentre faceva il bagno, è stata prontamente assistita da Amato, un veterano nel suo ruolo. Nonostante il suo intervento coraggioso e tempestivo, l’uomo non ha avvisato la Capitaneria di Porto in maniera tempestiva, come richiesto dalle normative sulla sicurezza balneare.

La multa è stata emessa sulla base di una violazione delle procedure stabilite, secondo quanto riportato da Il Gazzettino. Le autorità marittime hanno affermato che l’assenza di una segnalazione immediata ha compromesso il regolare svolgimento dei doveri della Capitaneria, la quale è stata allertata solamente in seguito dal personale del 118. Saverio, che aveva già ricevuto un encomio nel 2021 per un salvataggio simile, non si aspettava di essere punito per un atto di eroismo e ha annunciato di voler fare ricorso contro la sanzione.

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Il caso ha sollevato interrogativi sulla burocrazia e le regole da seguire in situazioni di emergenza, che a volte possono entrare in conflitto con il buon senso. La reazione della comunità è stata forte, chiedendo una rivalutazione del caso di Amato alla luce della sua azione salvavita.

Salvataggio in mare

Durante una tranquilla giornata di sole, un dramma si è consumato davanti alla spiaggia di Cà Savio. La protagonista dell’episodio, una donna di 70 anni, si è trovata in difficoltà mentre nuotava, subendo un malore che ha messo a rischio la sua vita nel mare veneto. In quel momento cruciale, Saverio Amato è intervenuto con prontezza, dimostrando le sue capacità e la sua esperienza di bagnino. L’uomo non ha esitato neanche un istante; ha raggiunto la donna e, con abilità e determinazione, è riuscito a riportarla in sicurezza sulla battigia.

Il salvataggio si è concluso con il successivo intervento del personale sanitario, ma la sequenza delle azioni ha avuto delle ripercussioni legali. Secondo le normative vigenti, la Capitaneria di Porto doveva essere allertata immediatamente in situazioni di emergenza, ma la telefonata è giunta solo dopo, complicando la situazione per Amato. Questo evento ha aperto una discussione sulla bilancia tra l’azione rapida in situazioni di vita o di morte e l’importanza delle procedure formali previste dalla legge.

La multa e le conseguenze

La multe è stata emessa nei confronti di Saverio Amato sulla base di un’interpretazione rigorosa delle normative riguardanti la sicurezza balneare, introducendo così un dilemma tra burocrazia e responsabilità morale. Il verbale redatto dai militari della Capitaneria di Porto di Cavallino-Treporti evidenzia la mancata segnalazione immediata, evidenziando come questa omissione avesse potuto ostacolare l’assolvimento dei compiti istituzionali dell’autorità marittima. La situazione ha colto alla sprovvista non solo Amato, che ha dedicato gran parte della sua carriera a garantire la sicurezza dei bagnanti, ma anche la comunità locale e i colleghi operatori di sicurezza.

In un momento in cui il salvataggio di una vita dovrebbe essere celebrato come un atto di eroismo, la sanzione di 1.032 euro ha generato confusione e indignazione. Nonostante l’assistenza tempestiva prestata alla turista in difficoltà, la burocrazia ha prevalso, aprendo la strada a numerose polemiche. L’episodio ha attirato l’attenzione dei media nazionali, rivelando un contrasto tra la prontezza degli interventi di emergenza e il rispetto delle procedure normative. Molti cittadini si sono schierati a favore di Amato, ritenendo che un aiuto tempestivo in situazioni critiche debba avere la priorità maggiore rispetto alla fredda applicazione delle regole.

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Saverio Amato ha già annunciato la sua intenzione di presentare ricorso contro la multa, ritenendo ingiusto che un atto che ha salvato una vita venga punito con una sanzione economica. La questione non è solo una battaglia personale, ma sta diventando un simbolo di una più ampia discussione su come le norme di sicurezza debbano essere adattate alle reali esigenze del momento, specialmente in situazioni di emergenza come quella vissuta sulla spiaggia di Cà Savio.

Reazione del Presidente Zaia

Il caso di Saverio Amato ha suscitato un’ampia eco, attirando l’attenzione del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha espresso il proprio sostegno nei confronti del bagnino. “La necessità di rispettare norme, leggi e regolamenti vigenti non va mai messa in discussione, ma a volte la burocrazia ci mette lo zampino e seppellisce il buon senso,” ha dichiarato Zaia. Il governatore ha aggiunto che è inaccettabile che una persona sia multata per non aver formalmente avvisato la Capitaneria in una situazione in cui ha salvato la vita di un’altra persona.

Zaia ha sottolineato il paradosso di una multa per “omesse scartoffie,” riconoscendo il valore dell’intervento di Amato come un esempio di professionalità e prontezza. “Mi congratulo con Saverio Amato per il salvataggio effettuato con prontezza e tempestività,” ha proseguito. Il Presidente ha fatto appello affinché le autorità competenti riconsiderino la sanzione, prendendo in esame non solo l’assenza di una segnalazione immediata, ma anche il contesto critico in cui si è svolto l’intervento di salvataggio.

Tale posizione di Zaia riflette un sentimento diffuso all’interno della comunità e tra i bagnini, che chiedono una rivalutazione delle leggi riguardanti le procedure di emergenza per garantire che in futuro gli atti di eroismo non siano puniti, ma piuttosto celebrati. L’incidente ha reso evidente la necessità di un equilibrio tra il rispetto delle norme di sicurezza e l’azione immediata necessaria per salvaguardare la vita umana, un punto che potrebbe avere ripercussioni significative sulla legislazione futura in materia di sicurezza balneare.

Risposta della Capitaneria di Porto

Di fronte alle polemiche suscitate dall’episodio di Cavallino-Treporti, la Capitaneria di Porto ha emesso un comunicato ufficiale per rispondere alle critiche e chiarire la propria posizione. In un messaggio pubblicato dalla Guardia Costiera di Venezia, è stato sottolineato che l’intervento di Saverio Amato è stato un atto di grande professionalità e coraggio. La Capitaneria ha espresso il proprio plauso per il salvataggio effettuato, affermando che tale gesto è la dimostrazione della competenza e dell’impegno degli assistenti bagnanti.

La Capitaneria ha specificato che le sanzioni previste sono parte di un sistema normativo volto a garantire la sicurezza in mare e che ogni segnalazione di emergenza è fondamentale per il corretto funzionamento dei servizi di soccorso. Nel comunicato, viene evidenziato come la mancata segnalazione immediata possa avere effetti negativi sul coordinamento delle operazioni di soccorso, di cui la Capitaneria è responsabile. Tuttavia, essa ha anche riconosciuto le circostanze straordinarie in cui si è svolto l’intervento e ha confermato che stava valutando l’archiviazione della multa a carico di Amato.

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L’ammiraglio Filippo Marini, direttore marittimo del Veneto, ha dichiarato che sono in corso accertamenti per esaminare a fondo le circostanze che hanno portato alla contestazione della multa. Sottolineando l’importanza di contestualizzare le azioni intraprese durante situazioni di emergenza, Marini ha affermato che l’immediatezza dell’intervento di soccorso degno di nota sarà parte integrante della relazione di valutazione. La Capitaneria ha inviato un messaggio chiaro: il salvataggio di vite umane resta la priorità, anche mentre si cerca di assegnare il giusto peso alle procedure di sicurezza.

Possibili sviluppi futuri

Con il caso che ha attirato l’attenzione non solo locale ma anche nazionale, si prevede che diversi sviluppi possano emergere nei prossimi giorni. Saverio Amato, intenzionato a presentare ricorso contro la multa di 1.032 euro, potrebbe avvalersi del supporto di avvocati specializzati in diritto amministrativo e nella difesa dei diritti degli operatori del settore. La sua battaglia legale non è solo per la rimozione della sanzione, ma si fa portavoce di un problema più ampio che affligge il sistema di sicurezza balneare e l’interpretazione delle norme in situazioni di emergenza.

Inoltre, l’interesse suscitato dal caso ha già portato a richieste di revisione delle leggi esistenti da parte di associazioni di categoria e operatori dei servizi di salvataggio. È possibile che vengano proposti emendamenti legislativi che prevedano una maggiore elasticità nell’applicazione delle normative durante le situazioni di salvaguardia della vita umana, affinché episodi del genere non possano verificarsi nuovamente.

La Capitaneria di Porto, nel frattempo, è attesa a pronunciarsi sull’archiviazione della multa nei prossimi giorni. La valutazione delle circostanze straordinarie dell’episodio potrebbe portare a una revisione delle procedure attualmente in vigore, aprendo la strada a modifiche che possano garantire una protezione adeguata sia per i bagnini che per i turisti. Se la Capitaneria decidesse di accogliere l’istanza di archiviazione, ciò potrebbe non solo scagionare Amato, ma anche rappresentare un principio fondamentale per la regolamentazione futura degli interventi di emergenza in mare.

In attesa degli sviluppi decisivi, la comunità di Cavallino-Treporti continua a manifestare il proprio supporto nei confronti di Saverio Amato, confermando che un gesto eroico come il suo merita di essere apprezzato piuttosto che punito. Questa situazione ha quindi avviato un dibattito ampio e complesso sull’importanza della prescrizione delle normative di sicurezza e sul valore deontologico dei professionisti in prima linea nei servizi di soccorso, promuovendo un confronto costruttivo su come il nostro sistema giuridico possa evolvere per essere in sintonia con la realtà che viviamo.


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