Baby squillo, lo scandalo che fa discutere (anche) sui social
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Uno degli argomenti che più fa discutere gli italiani sui social è quello derivante dallo scandalo delle baby-squillo svelato a Roma. Oggi, il Riesame ha confermato il carcere per due sfruttatori e una mamma rendendo pubbliche, con le motivazioni, oltre che un contesto a dir poco degradato sotto l’aspetto morale, anche delle frasi shock delle ragazzine abusate.
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Una per tutte: “Mi prostituivo per avere quel che voglio”. Il che, per alcuni, basta a ritenerle non del tutto (o non solo) semplici vittime dello squallido giro di denaro e regalini in cui erano finite anche col benestare delle mamme.
Sta di fatto che sull’argomento, rimbalzano anche due altre notizie della stessa portata ma registrate lontano dai Parioli: quella di una ragazzina, a Como, pronta a fare sesso coi compagni nel bagno della scuola in cambio di 2 euro e della promessa di non essere più nel mirino degli sfotto. E delle ballerine, escort di lusso per i calciatori.
Sui social, quindi, ci si accapiglia, prima durante e dopo la Giornata internazionale dedicata alle donne contro il femminicidio vissuta ieri, anche sull’opportunità da parte dei mezzi di informazione di etichettare quelle che rimangono delle ragazzine col termine ‘baby squillo’.
E chi più ne fa le spese sono i politici e i giornalisti più vicini a Silvio Berlusconi, giudicati dal popolo del web quantomeno poco credibili nell’affrontare questo tema. Come dire: la sentenza Ruby ha lasciato il segno per il Cav e i suoi. Anche se solo di primo grado: guardare quanto di seguito per credere
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