Aziende meccaniche svizzere in difficoltà da anni: cause e soluzioni per superare la crisi

Crescita lenta e sfide strutturali nel settore meccanico
Il settore dell’ingegneria meccanica svizzera affronta da anni una crescita stagnante, ben prima dell’introduzione delle tariffe elevate imposte dagli Stati Uniti. Dai dati rilevati dall’Ufficio Federale di Statistica emerge come, tra il secondo trimestre del 2015 e lo stesso periodo del 2025, le vendite del comparto siano aumentate solamente dell’11,2%. Questo incremento è nettamente inferiore rispetto alla crescita complessiva del settore secondario, che nello stesso arco di tempo ha registrato un progresso del 32,3%. Tale divario di oltre 20 punti percentuali evidenzia le profonde criticità strutturali e la rigidità del comparto meccanico, che fatica a mantenere il passo con gli altri segmenti industriali.
Indice dei Contenuti:
La lentezza nella crescita riflette problematiche interne e sfide di adattamento tecnologico e di mercato, che hanno reso il comparto meno competitivo rispetto ad altre industrie. Questi risultati mettono in luce un trend di fondo che va oltre le dinamiche congiunturali e che richiede un ripensamento strategico da parte degli attori coinvolti per sostenere la redditività e il valore aggiunto prodotto nel settore. Nel contesto globale, la pressione sulla performance del settore meccanico svizzero va dunque interpretata come esito di trasformazioni strutturali e non solo di fattori esterni quali nuove barriere tariffarie.
Impatto sui posti di lavoro e trend occupazionali
Il mercato del lavoro nel settore dell’ingegneria meccanica svizzera ha subito un andamento negativo negli ultimi dieci anni, manifestando un calo occupazionale rilevante. Pur in un quadro generale di crescita occupazionale del 3,3% per l’intero settore secondario, il comparto meccanico ha registrato una diminuzione del 2,9% del numero di occupati. Questa dinamica riflette le difficoltà del settore nel mantenere livelli occupazionali stabili, complici fattori quali la globalizzazione, le pressioni competitive internazionali e la necessità di innovazione tecnologica costante.
L’anno passato ha mostrato segnali contraddittori: mentre il fatturato del settore meccanico ha registrato un lieve incremento dello 0,7%, l’occupazione è diminuita in modo ancora più marcato, con un calo del 3,5%. Tale contrapposizione tra crescita del fatturato e riduzione del personale suggerisce un aumento della produttività o una revisione dei modelli produttivi, spesso con ricadute sull’occupazione. Nel confronto, il settore secondario nel suo complesso ha subito un calo di occupazione molto più contenuto, pari solo allo 0,4%, evidenziando ulteriormente le criticità specifiche dell’ingegneria meccanica.
Effetti delle tariffe statunitensi sull’economia svizzera
Le tariffe imposte dagli Stati Uniti rappresentano una nuova sfida per l’economia svizzera, in particolare per il settore meccanico, già alle prese con difficoltà strutturali croniche. L’introduzione di dazi elevati ha inciso negativamente sulle esportazioni, aumentando i costi e riducendo la competitività dei prodotti svizzeri nei mercati statunitensi, uno dei principali partner commerciali della Svizzera. Sebbene il comparto abbia dimostrato una certa capacità di resilienza con un incremento modesto del fatturato, le ripercussioni a livello occupazionale sono diventate più evidenti e penalizzanti.
Gli ostacoli aggiuntivi causati dalle nuove barriere tariffarie aggravano le condizioni di un settore già segnato da una crescita contenuta e da un calo dell’occupazione. Le imprese si trovano costrette a rivedere le proprie strategie di mercato, riducendo investimenti in alcuni segmenti e cercando di diversificare clienti e aree geografiche per attenuare l’impatto diretto delle tariffe. Sul piano macroeconomico, queste dinamiche rischiano di compromettere la stabilità e la capacità di innovazione del settore meccanico svizzero, allungando i tempi necessari per un pieno rilancio produttivo e commerciale.
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