Assegno di inclusione guida pratica su requisiti e benefici per le famiglie
Cos’è l’assegno di inclusione
Assegno di inclusione
L’assegno di inclusione è una misura di sostegno economico e sociale istituita dal governo italiano, entrata in vigore il 1° gennaio 2024. La sua finalità principale è offrire assistenza e facilitare l’inclusione sociale e lavorativa per le famiglie che soddisfano determinati criteri. Tale agevolazione si distingue per il fatto che è allineata a un insieme di requisiti che riguardano la residenza, la cittadinanza e la situazione economica del richiedente, valutata attraverso l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE).
L’assegno è progettato per supportare le persone in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, e richiede ai beneficiari di seguire un percorso di attivazione sociale e lavorativa personalizzato. Questo approccio mira a garantire non solo un aiuto immediato, ma anche l’inserimento attivo delle famiglie nel contesto lavorativo e sociale. È imperativo che i richiedenti dimostrino non solo il rispetto dei criteri economici, ma anche l’impegno a migliorare la propria situazione, attraverso percorsi formativi o lavorativi specifici.
L’assegno di inclusione rappresenta un’evoluzione delle politiche di welfare in Italia, mirata a una gestione più integrata del sostegno economico, ponendo l’accento sull’inclusione attiva e sulla valorizzazione delle potenzialità individuali all’interno della comunità.
A chi è destinato
L’assegno di inclusione è destinato a nuclei familiari che presentano specifiche condizioni di vulnerabilità. È fondamentale che all’interno del nucleo familiare sia presente almeno un componente nelle seguenti circostanze: si tratta di persone con disabilità come definita per la valutazione ISEE, minori di 18 anni, soggetti con un’età pari o superiore a 60 anni, oppure coloro che si trovano in situazioni di svantaggio, formalmente riconosciute da programmi di assistenza dei servizi socio-sanitari locali.
Oltre a queste categorie, la misura prende in considerazione anche la composizione familiare per stabilire il livello di supporto da erogare. Ad esempio, si valuta il numero di minori di tre anni presenti nella famiglia, così come quella di famiglie con tre o più figli minorenni o con membri con disabilità. Questo approccio consente di adeguare il contributo economico alle reali esigenze dei nuclei familiari nell’ottica di un sostegno realmente inclusivo.
È evidente che l’assegno di inclusione si pone come un intervento mirato, non solo per garantire un supporto economico immediato, ma anche per incoraggiare un’attenzione particolare verso la costruzione di percorsi di miglioramento delle condizioni di vita e di integrazione sociale delle persone coinvolte.
I requisiti principali
Per accedere all’assegno di inclusione, i richiedenti devono soddisfare specifici requisiti di cittadinanza, residenza e situazione economica. In primo luogo, i richiedenti devono essere cittadini europei o familiari di cittadini con diritto di soggiorno, oppure cittadini di paesi terzi in possesso di un permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o titolari di protezione internazionale. È inoltre necessario che il richiedente risieda in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Oltre alle condizioni di residenza e cittadinanza, è fondamentale che il richiedente non presenti situazioni legali problematiche: non deve essere attualmente sottoposto a misure cautelari personali o preventivi, né deve avere condanne definitive o patteggiamenti nei dieci anni precedenti la richiesta. Questa normativa crea una rete di protezione che tiene conto non solo della necessità economica, ma anche della regolarità della posizione del richiedente.
Dal punto di vista economico, l’assegno è accessibile a nuclei familiari che presentano un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) in corso di validità non superiore a 9.360 euro. Inoltre, il reddito del nucleo familiare deve essere inferiore a 6.000 euro all’anno, considerando il valore moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza. Per le famiglie composte esclusivamente da membri con oltre 67 anni o con disabilità grave, il limite di reddito annuale si eleva a 7.560 euro. Questi requisiti mirano a garantire che l’assegno di inclusione venga erogato a chi ne ha realmente bisogno, contribuendo a un sostegno economico adeguato e sostenibile.
La scala di equivalenza
La scala di equivalenza rappresenta un elemento fondamentale nella determinazione del livello di sostegno economico erogato attraverso l’assegno di inclusione. Essa permette di modulare il beneficio in base alla composizione del nucleo familiare, riconoscendo in questo modo le diverse esigenze e circostanze delle famiglie. Questo strumento è particolarmente utile per garantire che l’aiuto economico si adatti in maniera equa e proporzionata ai vari contesti familiari.
Nel calcolo della scala di equivalenza, vengono considerati diversi fattori come la presenza di minori di tre anni, il numero di figli minorenni e l’eventuale presenza di componenti con disabilità. I nuclei familiari con minori ricevono un’integrazione di valore che aumenta l’importo dell’assegno, poiché si riconosce che gli oneri economici e le necessità variano significativamente rispetto a una famiglia senza figli. Nello specifico, alle famiglie con tre o più figli viene garantito un riconoscimento ulteriore, valido per supportare le spese più elevate di mantenimento e cura.
La formula di calcolo della scala di equivalenza si traduce in un incremento del valore ISEE per ciascun membro aggiunto della famiglia, assicurando così un trattamento equo e adeguato alle reali necessità economiche. Questo approccio consente una distribuzione più mirata delle risorse, ponendo una particolare attenzione verso le famiglie che affrontano fattori di vulnerabilità specifici. È cruciale che i richiedenti comprendano l’importanza di questa scala poiché influisce direttamente sull’importo finale percepito e, di conseguenza, sul loro potere d’acquisto e sulla loro qualità della vita nel lungo termine.
Come fare domanda
Per accedere all’assegno di inclusione, è essenziale seguire una procedura chiara e ben definita, che consente di presentare la domanda in modo efficace. Innanzitutto, i richiedenti devono raccogliere la documentazione necessaria, che include l’attestazione ISEE, che certifichi un indicatore economico valido e non superiore ai limiti richiesti. È importante che questa attestazione venga redatta secondo le normative vigenti, poiché rappresenta la base per la valutazione della situazione economica del nucleo familiare.
La domanda può essere presentata presso i centri di assistenza fiscale (CAF) autorizzati o tramite il portale online dell’INPS, dove è possibile accedere a una sezione dedicata. È consigliabile procedere con la richiesta online, che facilita l’invio della documentazione e il monitoraggio dell’andamento della pratica. Durante la compilazione, è fondamentale fornire informazioni accurate, in quanto eventuali discrepanze potrebbero causare ritardi nel processo decisionale.
Una volta inviata la domanda, il richiedente riceverà una comunicazione di avvenuta ricezione e sarà informato sulle tempistiche di valutazione della pratica. È possibile che vengano richiesti ulteriori documenti o chiarimenti durante il processo, pertanto la risposta alle eventuali richieste dell’ente competente è cruciale per il buon esito della domanda. È consigliabile tenere monitorato il proprio stato tramite il portale INPS o contattando il CAF di riferimento per ogni eventuale aggiornamento.