Ascolti Like A Star seconda puntata 21 maggio dati e analisi dettagliate in simulcast

Ascolti della seconda puntata di Like a Star in simulcast
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Like A Star ha trasmesso il suo secondo appuntamento in simulcast su otto canali del gruppo Warner Bros Discovery, includendo Nove, Real Time, DMAX, Giallo, WarnerTV, MotorTrend, Food Network e HGTV. Questa strategia, adottata per incrementare l’audience, ha consentito di raggiungere congiuntamente 942.000 telespettatori pari al 5,3% di share. Tuttavia, il dato principale su Nove ha parlato di 497.000 spettatori e il 2,8% di share nello slot principale, un lieve miglioramento rispetto alla prima puntata, ma ancora lontano da valori soddisfacenti.
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Il monitoraggio settimanale ha evidenziato una suddivisione diversificata nelle tre fasi di messa in onda: 497.000 spettatori (2,8%) nella fase principale, 431.000 spettatori (4,0%) durante la sfida tra concorrenti e 250.000 spettatori (3,3%) nella parte finale. Questi numeri indicano un pubblico in parte stabile, ma incapace di decollare su singolo canale, obbligando il gruppo a ricorrere a una diffusione multi-canale per aumentare l’impatto complessivo.
Nonostante l’abbondanza di canali coinvolti nella trasmissione simultanea, Like A Star non ha ancora saputo superare la soglia del mezzo milione su Nove né produrre risultati esplosivi sul totale combinato. Il risultato resta di rilievo modesto, soprattutto considerando gli investimenti e il posizionamento in prime time, confermando le difficoltà nel consolidare un pubblico fedele per questa nuova formula di talent show musicale.
Confronto tra prima e seconda puntata: dati e percentuali
Analizzando i numeri delle prime due puntate di Like A Star, si evidenzia un lieve ma non significativo incremento nei dati complessivi. La prima puntata aveva raccolto 473.000 spettatori con uno share del 2,4% nello slot principale, mentre la seconda ha toccato quota 497.000 e 2,8%. L’incremento, dunque, è minimo e non suggerisce un trend di crescita consolidato su Nove.
Durante la fase della sfida tra i concorrenti, la seconda puntata ha mostrato un miglioramento più marcato, passando dai 379.000 spettatori e 3,3% di share della puntata inaugurale agli attuali 431.000 spettatori e 4,0%. Tuttavia, nel segmento finale l’audience ha segnato una lieve flessione: 250.000 spettatori (3,3%) contro i 276.000 (3,7%) della prima puntata. Questi dati delineano un pubblico che risponde con diffidenza e non si aggrappa con continuità al programma.
Nel complesso, l’aggregato dei canali in simulcast ha portato a un risultato di 942.000 telespettatori e una share del 5,3%, un dato superiore ma che resta ancorato a livelli contenuti rispetto agli standard dei programmi di prima serata. La strategia di ampliamento dello spettro di diffusione non ha ancora consolidato un’audience solida, lasciando aperti i dubbi sulla capacità del format di affermarsi nel competitivo scenario televisivo attuale.
Impatto della programmazione in simulcast su altri programmi
La scelta di trasmettere la seconda puntata di Like A Star in simulcast su otto canali ha inevitabilmente avuto ripercussioni sulla programmazione abituale, in particolare per Real Time. La rete ha dovuto rinunciare alla messa in onda di Matrimonio A Prima Vista prevista per la stessa serata, dimostrando quanto la priorità sia stata data alla promozione del nuovo talent show di Amadeus, piuttosto che mantenere l’appuntamento con un prodotto dal pubblico consolidato.
Questa forzatura evidenzia l’urgenza da parte del gruppo Warner Bros Discovery di cercare soluzioni drastiche per migliorare gli ascolti del programma, sacrificando contenuti con maggiore stabilità di pubblico. Il risultato, tuttavia, indica che nemmeno la sovrapposizione in multi-canale è riuscita a garantire risultati soddisfacenti, mettendo in discussione l’efficacia di questa strategia.
Parallelamente, l’operazione ha creato potenziali tensioni tra i diversi brand della stessa piattaforma, configurando una strategia di corto respiro che rischia di compromettere la fiducia degli spettatori abituali. Il ricorso al simulcast su canali di nicchia come Food Network e HGTV, abitualmente dedicati a target ben distinti, suggerisce uno sforzo disperato più che un piano strutturato di rilancio del prodotto.
In definitiva, la programmazione in simulcast ha rappresentato una mossa radicale, con un impatto evidente sul palinsesto e sulle abitudini di audience consolidata, ma i risultati ottenuti lasciano presagire che la soluzione difficilmente possa essere replicata con successo nelle prossime settimane senza ripensamenti sostanziali.
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