Apple vince in tribunale: Gli iPod non violano le norme antitrust
Per il fatto di impedire agli iPod di ascoltare musica non scaricata da iTunes, Apple non ha violato le norme antitrust . E’ questo il verdetto raggiunto dalla giuria chiamata a esprimersi sull’azione legale contro Apple per monopolio nella musica digitale, una class action cominciata quasi dieci anni fa e che poteva costare fino a un miliardo alla società.
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Secondo i promotori della class action, che hanno preannunciato il ricorso in appello, la compagnia di Cupertino avrebbe messo in atto un complotto anti-concorrenza, per impedire ai possessori di iPod di ascoltare sui device Apple brani musicali scaricati da altri negozi digitali, obbligandoli in questo modo ad acquistare musica solo da iTunes, lo store online della casa di Cupertino.
La causa faceva riferimento al periodo 2006-2009, dopo il quale Apple aveva aperto ai possessori di iPod la possibilità di acquistare anche su negozi virtuali diversi da iTunes.
Dopo due settimane di dibattimento presso la Corte Distrettuale della California settentrionale di Oakland, durante il quale sono è stata portata in aula a sostegno dell’accusa persino la testimonianza del defunto Steve Jobs attraverso le mail e filmati risalenti a sei mesi prima della morte del fondatore, i giurati hanno impiegato poche ore per raggiungere il verdetto.
Nello specifico, gli otto membri della giuria hanno riscontrato come “genuini miglioramenti del prodotto” gli aggiornamenti del software di iTunes 7.0, contenuto nei modelli di iPod del periodo preso in esame nel processo. Secondo la giuria, quindi, la Apple non è perseguibile per l’accusa di aver falsato la competizione nel mercato della musica online anche se ha evidentemente danneggiato due compagnie concorrenti.
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Inutilmente lo staff legale che ha lavorato alla class action, in rappresentanza di circa 8 milioni di utenti iPod e 500 rivenditori, ha cercato di convincere la giuria che quegli aggiornamenti del software Apple erano invece gli strumenti con cui Steve Jobs e gli altri top manager che hanno sviluppato e messo sul mercato iTunes e iPod avevano messo a punto per bloccare il funzionamento del sofware messo a punto da un competitor proprio per rendere i file musicali del proprio servizio compatibili con iPod.
Gli avvocati di Apple avevano replicato in aula che quegli aggiornamenti fornivano la necessaria protezione e sicurezza dalla pirateria su internet ad iPod e iTunes.
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