I primi successi di Apple Music
Non possono certo lamentarsi i vertici dell’azienda di Cupertino: facendo riferimento all’andamento delle prime settimane di attività del servizio Apple Music, Eddy Cue, vicepresidente di Internet Software and Services di Apple, ha espresso tutto il suo entusiasmo per i numeri in possesso.
Apple Music ha infatti guadagnato 11 milioni di utenti in prova, due milioni dei quali sono passati, successivamente, al più costoso piano famiglia multi-utente.
Per farci un’idea di cosa significhino questi dati, conviene rapportarli a quelli dei rivali in questo campo: il prinicipale rimane certamente Spotify che, ad esempio, vanta 80 milioni di utenti in tutto il mondo, 20 milioni dei quali pagano canoni mensili per l’accesso senza pubblicità ai contenuti.
Il servizio di Apple è configurato in modo tale che dopo un periodo di prova gratuita della durata di tre mesi, l’utente può continuare a utilizzarlo sottoscrivendo un abbonamento a €9,99 al mese, oppure quello da €14,99 al mese che permette l’accesso fino a 6 dispositivi.
«Siamo consapevoli che alcuni utenti hanno riscontrato qualche problema» ha affermato Cue, riconoscendo che c’è ancora lavoro da fare per perfezionare i meccanismi del servizio.
«Stiamo, però, rilasciando aggiornamenti per risolverli il più velocemente possibile»; i problemi più diffusi sono stati legati ad iCloud: parrebbe che alcune playlist siano state eliminate per malfunzionamenti legati alla sincronizzazione con iCloud Music Library.
Come Spotify, Apple Music non solo permette di creare Playlist personalizzate ma propone anche speciali playlist già pronte, curate da riviste specializzate, siti web di musica e trend setter tra i più rispettati e competenti del panorama musicale.
Abbonandosi, l’utente può aggiungere alla propria raccolta brani, album e video presenti nel catalogo e salvarli per ascoltarli offline.
Curato, ovviamente, il lato social: playlist, album e video possono essere postati su Facebook o Twitter o inviati ai propri amici tramite messaggi.