Attacco hacker alle App store in Cina, Apple cerca soluzioni
Maxi-attacco hacker alle App store in Cina, tanto da indurre Apple a lavorare per rimuovere un codice infetto in diverse applicazioni usate da proprietari di iPhone e iPad in quel Paese; si tratta, secondo quanto scrive la Bbc, del primo attacco su larga scala all’App Store.
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Il gigante Usa ha riferito che hacker hanno inserito un codice dannoso nelle app persuadendo gli sviluppatori a utilizzare una versione contraffatta del software Apple.
Il programma, chiamato “XcodeGhost” permette agli hacker di prendere dati dagli apparecchi.
Le applicazioni infette sono ampiamente usate dagli utenti in Cina e includono WeChat, un’app per il download di musica e un’altra app per chiamare auto sullo stile di Uber.
Christine Monaghan, una portavoce di Apple, ha detto che le app sono state rimosse dall’App Store e che la compagnia sta lavorando per reinserire la versione corretta dell’Xcode.
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Nel suo sito ufficiale, la Tencent che produce WeChat ha assicurato che le ultime versioni della app non sono colpite.
Resta però il fatto che Apple questa volta ha subito uno smacco; in passato Cupertino ha spesso messo in luce che il fatto che i suoi rigorosi controlli sulle applicazioni garantiscono una elevata sicurezza della sua piattaforma rispetto ad Android o Windows e che questo deve scusare l’impressione di pedanteria e di rigidità che spesso alcuni sviluppatori attribuiscono ad team di revisione.
Ma in questo caso sembra che nessuno dei controlli, che spesso si concentrano su denominazioni e nomi contenuti in esse, posizioni dei menù, funzioni secondarie delle app, è stato in grado di rivelare l’esistenza di un pericoloso plotone di applicazioni che, per incuria di sviluppatori prima che per colpa di Apple (questo è vero), avevano funzioni malevole.
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