Facebook nel mirino dell’Antitrust per acquisizione WhatsApp
L’Antitrust europeo indaga su Facebook. L’azienda americana è accusata di aver fornito volontariamente o accidentalmente informazioni errate in merito all’acquisizione di WhatsApp.
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I fatti confutati si riferiscono all’acquisto societario avvenuto nel 2014. Le preoccupazioni della commissione UE riguardavano la possibilità di poter collegare l’ID Facebook dell’utente con quello di WhatsApp.
I dati connessi ad entrambe le piattaforme sono da considerarsi molto sensibili. La commissione nutriva forti dubbi sul rispetto della normativa della privacy da parte dell’azienda americana.
Il commissario Margrethe Vestager delle politiche di concorrenza ricorda quanto sia doveroso per le aziende fornire dati accurati durante un’inchiesta.
Se le ipotesi dell’Antitrust si rivelassero fondate, il rischio corso da Facebook sarebbe enorme. La multa potrebbe arrivare a costare fino all’1% del reddito annuo.
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Facebook omette dati all’Antitrust
All’azienda di Mark Zuckerberg viene dato ora il diretto di replica. Dovrà difendersi dalle accuse da Bruxelles entro il 31 Dicembre 2017.
Al tempo dell’approvazione della fusione societaria, Zuckerberg e i suoi dichiararono l’impossibilità di collegare gli ID tra Facebook e WhatsApp.
Tra gli inquirenti sorgevano dubbi per problematiche di privacy, protezione dei dati e di protezione dei consumatori. Al giorno d’oggi l’operazione è invece da ritenersi comprovata.
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Per via delle indagini in corso, Facebook ha subito dei rallentamenti nel riuscire ad incrociare i dati delle due società per esporre annunci in Europa.
L’acquisizione di WhatsApp
Facebook ha pagato 19 miliardi di dollari per poter mettere le mani sugli utenti di WhatsApp. Era il 19 febbraio 2014. Parte erano in azioni e parte in liquidità.
Le azioni Facebook erano 12 miliardi e l’assegno valeva 4 miliardi. Il restante erano azioni vincolate divise tra fondatori e impiegati di WhatsApp. Nel 2012 la società di Menlo Park aveva comprato Instagram per meno di un miliardo di dollari.
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L’acquisizione ha potuto garantire a Facebook un tasso di crescita del numero di utenti che è stato esponenziale per un lungo periodo.
L’innovazione apportata tramite lo studio dei dati raccolti consente ancora al social di rivaleggiare con molti competitor tra i quali anche Google.
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