Antitrust accusa Google, indagini su ricerche web e Android
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Antitrust accusa Google: tanto tuonò che piovve. Le anticipazioni delle settimane scorse diventano realtà con le due procedure formali aperte dall’Antitrust Ue su Google, al termine di ben cinque anni di indagini. E’ stato inviato uno statement of objection con l’accusa di “abuso di posizione dominante nel mercato della ricerca su internet” e, separatamente, sul sistema Android.
Google rischia una multa molto molto elevate, il tempo per rispondere è di dieci settimane. Non un giorno di più. Google, secondo gli uffici Antitrust della Commissione, “favorirebbe sistematicamente il proprio prodotto per gli acquisti comparativi nelle sue pagine generali che mostrano i risultati delle ricerche”.
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In via preliminare, la Commissione ritiene che tale comportamento “violi le norme antitrust dell’Ue, limitando la concorrenza e danneggiando i consumatori”. Attualmente, l’indagine si ferma al servizio “shopping”, ma potrebbe estendersi a “maps”, “hotel” e “flight”, come ha fatto sapere il commissario alla Concorrenza Vestager.
La Commissione “proseguirà a monitorare la condotta dell’azienda ritenendo che, nell’insieme, le precedenti proposte di impegni giunte da Google erano insufficienti per rispondere alle preoccupazioni epresse”. Nel mirino, anche Android.
Si vuole capire se Google abbia concluso accordi anti-concorrenziali o se abbia abusato di un’eventuale posizione dominante nel campo dei servizi operativi, applicazioni e servizi per i dispositivi mobili intelligenti. “Tutte le strade sono aperte, compresa quella che porta alla multa”. Che potrebbe essere pari al 10% del suo fatturato, arrivando fino a sei miliardi di euro.
Google ha già risposto: “Non abbiamo creato danni alla concorrenza. Nelle prossime settimane verrà resa nota la versione dei fatti completa del servizio ‘shopping’. Anche se Google può essere il motore di ricerca più usato, ora la gente può trovare e avere accesso alle informazioni in molti modi diversi, per cui le accuse di danneggiare consumatori e concorrenti sono fuori bersaglio”.
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