Animalisti riducono in lacrime un bambino, il padre li denuncia
Circa due settimane fa gruppo di animalisti vegani si è recato sul Sesia (Vercelli), a Quarona, con l’intento di rovinare una gara di pesca che si svolgeva sul fiume ai fini di “salvare degli esseri”, come sostenuto da una di loro.
Tra gli altri hanno preso di mira una coppia padre-figlio fino ad indurre il genitore a denunciarli.
La gara di pesca era stata organizzata su due giornate dal locale gruppo di Doccio, e tra gli organizzatori c’era proprio il padre del bambino di 9 anni; insieme i due praticavano con piacere questo sport da quando il piccolo aveva 5 anni.
L’attacco dei Meta
I due stavano preparando la canna da pesca, dopo aver adempiuto al cambio di sponda del fiume durante la pausa della gara, come previsto dal regolamento; al loro arrivo gli animalisti (che già da tempo importunavano i pescatori presenti su quella sponda dandogli anche degli assassini) li hanno approcciati cominciando a chiedere al bambino se gli piaceva uccidere ed al padre perché non voleva fare sentire la “verità” al figlio, sostenendo che stava proprio insegnando al figlio ad uccidere.
Il risultato è stato che il bambino si è messo a piangere, sconvolto dalla brutalità e dall’aggressività degli animalisti del Meta (Movimento Etico Tutela Animali e ambiente); pare che ad un certo punto abbiano addirittura urlato loro che pescare una trota aveva lo stesso peso che violentare una bambina.
La registrazione video e le sue conseguenze
Parte dell’attacco ai due, che sembra sia durato almeno una decina di minuti, è stato ripreso con un telefonino per poter poi postare il video (non integrale) sui social network.
In particolare sul profilo facebook della pagina dell’associazione il commento al video recitava: “un ottimo risultato alla gara di pesca alla trota: trote pescate zero”.
Il padre però ha ritenuto davvero eccessivo il comportamento degli animalisti, colpevoli non solo di aver fatto piangere il figlio e di averlo traumatizzato, ma di aver pubblicato senza autorizzazione immagini di un minore, del quale i genitori stessi stavano bene attenti a non diffondere immagini online.
La conseguenza è stata che, non appena scoperta la pubblicazione del video, il genitore ha provveduto a sporgere denuncia contro il gruppo di animalisti, rendendo così nota la notizia; il genitore ha affermato di rispettare le opinioni e le scelte alimentari e di vita di tutti, finché non interferiscono con la libertà altrui.
Il consigliere comunale Paolo Tiramani ha espresso solidarietà per la famiglia presa d’assalto dal gruppo del Meta, condannando i metodi adottati da questi e definendoli vergognosi e squadristi; ricordando invece che proprio la loro valle fa della pesca sportiva una grande risorsa per il territorio Valsesiano.