Ambiente: un quinto dell’Italia è a rischio desertificazione

Più di un quinto del territorio italiano è a rischio desertificazione, e circa il 41% di questo territorio si trova al Sud del nostro Paese. A lanciare l’allarme ambientale è il Cnr, che ha organizzato a Expo il convegno “Siccità, degrado nel territorio e desertificazione in Italia e nel Mondo”. A livello globale, evidenziano i ricercatori, i deserti rappresentano il simbolo principale di un fenomeno che caratterizza aree sempre più estese.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
“Entro la fine di questo secolo – sottolinea il direttore dell’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree del Cnr, Mauro Centritto – le previsioni parlano, per il bacino del Mediterraneo, di aumenti delle temperature tra 4 e 6 gradi e di una significativa riduzione delle precipitazioni, soprattutto estive”. E aggiunge: “L’unione di questi due fattori genererà forte aridità”.
Il Consiglio nazionale delle ricerche ha rivelato che nelle terre aride del mondo vivono circa due miliardi di persone, concentrate per oltre il 70% in Paesi in via di sviluppo. “E neanche l’Italia è esclusa”, afferma Centritto. Secondo gli esperti si tratta di “numeri allarmanti, che richiedono attenzione e intervento immediati”.
Quali sono le regioni più a rischio? Secondo lo studio, buona parte delle regioni italiane sono destinate a trasformarsi in deserto: “In Sicilia le aree che potrebbero essere interesate da desertificazione sono addirittura il 70%, in Puglia il 57%, nel Molise il 58%, in Basilicata il 55%, mentre in Sardegna, Marche, Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Campania sono comprese tra il 30 e il 50%”.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.