Amazon indagata dall’Antitrust Ue
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La Commissione europea ha aperto un’inchiesta approfondita per esaminare il comportamento delle autorità fiscali del Lussemburgo in merito alle imposte dovute da Amazon. L’obiettivo? Assicurarsi che accordi sanciti ben 11 anni fa siano conformi alle regole sugli aiuti di Stato.
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È lo stesso tipo di inchiesta condotta dall’Antitrust europeo nei casi Fiat Finance and Trade, Apple e Starbucks.
Bruxelles ritiene che la decisione anticipata sul livello di tassazione a favore di Amazon potrebbe violare le regole europee. La decisione anticipata concordata tra le autorità fiscali e Amazon riguarda la filiale del gruppo, Amazon EU Sarl, con sede in Lussemburgo, che registra l’essenziale dei profitti realizzati in Europa dal colosso fondato e guidato da Jeff Bezos.
Amazon EU Sarl paga una somma fiscalmente deducibile a una società in accomandita semplice stabilita in Lussemburgo senza essere assogettata all’imposta sulle società: di conseguenza la maggior parte dei profitti di Amazon nell’Unione europea “sono registrati in Lussemburgo ma non sono sottoposti a tassa”.
Sotto tiro sono le decisioni anticipate in materia fiscale, cioè le lettere di intenti emesse dalle autorità di un paese che forniscono a una società i chiarimenti sul modo in cui sarà calcolata l’imposta, lettere che vengono usate anche per confermare gli accordi di fissazione dei prezzi di trasferimento dei beni o servizi forniti da una filiale di un gruppo a un’altra filiale dello stesso gruppo.
Tali prezzi devono essere valutati sulla base del prezzo di mercato altrimenti può profilarsi un aiuto di Stato. La decisione a favore di Amazon oggetto dell’inchiesta europea risale al 2003 ed è tuttora in vigore.
La Commissione ricorda che il Lussemburgo è sotto inchiesta per non aver collaborato con Bruxelles fornendo informazioni non sufficienti sulle pratiche di questo genere. Ad agosto ha però fornito una serie di informazioni tra cui quelle relative ad Amazon.
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