Altroconsumo ha avviato una class action contro Apple, accusandola di abuso di posizione dominante nel mercato dello streaming musicale. Questa azione collettiva, che coinvolge anche i consumatori di Spagna, Belgio e Portogallo, mira a ottenere un risarcimento per gli utenti iOS che hanno subito un incremento ingiustificato dei costi a causa delle pratiche anticoncorrenziali del gigante di Cupertino. Per partecipare alla class action e calcolare il risarcimento clicca qui: Altroconsumo – Class Action Apple
La sanzione della Commissione Europea
Nel marzo 2024, la Commissione Europea ha inflitto ad Apple una pesante multa di oltre 18 miliardi di euro per aver violato le normative sulla concorrenza nel mercato dello streaming musicale. Questo provvedimento è il culmine di un’indagine che ha rivelato come Apple abbia sfruttato la sua posizione dominante imponendo una commissione del 30% su tutte le transazioni effettuate tramite il suo App Store per servizi concorrenti come Spotify Premium, Napster, Deezer e molti altri.
Di conseguenza, tali costi sono stati riversati sui consumatori, che si sono trovati a pagare di più per gli stessi servizi rispetto a quanto avrebbero pagato utilizzando altre piattaforme.
Secondo le autorità europee, Apple ha ostacolato la concorrenza nel mercato dello streaming musicale non solo favorendo il proprio servizio, Apple Music, ma anche imponendo condizioni inique ai suoi concorrenti. Questo comportamento ha avuto un impatto negativo sugli utenti finali, che si sono visti costretti a pagare prezzi più alti senza avere reali alternative. Altroconsumo, insieme alle organizzazioni di consumatori in Spagna, Belgio e Portogallo, ritiene che questa pratica debba essere risarcita.
Chi può partecipare alla class action
La class action è rivolta a tutti gli utenti iOS (iPhone e iPad) che, a partire dal 2013, hanno sottoscritto un abbonamento a servizi di streaming musicale tramite l’Apple App Store. Questi utenti, a causa della commissione del 30% imposta da Apple, hanno subito un incremento nei costi dei loro abbonamenti, senza essere stati informati adeguatamente di questo aumento.
Gli abbonamenti presi in considerazione includono, tra gli altri:
- Spotify Premium
- YouTube Music
- Napster
- Amazon Music
- Deezer
- SoundCloud
- Qobuz
- Tidal
Per partecipare all’azione collettiva, è necessario che gli utenti abbiano mantenuto il metodo di pagamento tramite l’App Store dal 2013 in avanti. Altroconsumo ha predisposto una pagina web dedicata dove è possibile registrarsi e calcolare il risarcimento esatto a cui si ha diritto, grazie a un apposito strumento.
Il calcolo del risarcimento
Altroconsumo ha stimato che il risarcimento per ogni utente che ha subito questo danno potrebbe aggirarsi attorno ai 3 euro al mese, moltiplicati per il numero di mesi in cui è stato mantenuto l’abbonamento tramite l’Apple App Store. Tuttavia, l’importo esatto varierà in base al servizio di streaming utilizzato e al costo dell’abbonamento.
Questo calcolo tiene conto del fatto che la commissione imposta da Apple ha avuto un impatto diretto sui prezzi pagati dai consumatori per i loro abbonamenti musicali.
Ogni euro speso in più a causa di questa pratica anticoncorrenziale rappresenta un danno che deve essere risarcito. Gli utenti che hanno sottoscritto più abbonamenti o che hanno mantenuto l’abbonamento per un periodo prolungato potrebbero ricevere compensi significativi.
Un comportamento anticoncorrenziale già sanzionato
Le autorità europee hanno già riconosciuto il comportamento anticoncorrenziale di Apple, che ha sistematicamente ostacolato i suoi concorrenti nel mercato dello streaming musicale. Questo atteggiamento è stato definito un abuso di posizione dominante, poiché Apple ha sfruttato il suo controllo sull’App Store per imporre condizioni inique ai fornitori di servizi di streaming musicale.
Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo, ha dichiarato: “Il comportamento anticoncorrenziale di Apple è già stato sanzionato dalla Commissione Europea. Su queste basi, Altroconsumo, insieme alle organizzazioni di consumatori di Spagna, Belgio e Portogallo che fanno parte di Euroconsumers, chiede ora il giusto risarcimento per gli utenti iOS che sono stati vittime dell’abuso di posizione dominante da parte dell’azienda di Cupertino”.
Questo riconoscimento da parte delle autorità europee rappresenta un passo importante verso la tutela dei consumatori. La class action lanciata da Altroconsumo mira a garantire che gli utenti ricevano il risarcimento a cui hanno diritto, in linea con la sanzione inflitta ad Apple.
L’importanza della class action
Le class action rappresentano uno strumento fondamentale per difendere i diritti dei consumatori contro le pratiche scorrette delle grandi aziende. In questo caso specifico, Altroconsumo sta agendo non solo per ottenere un risarcimento per gli utenti italiani, ma anche per coordinarsi con altre organizzazioni di consumatori in Europa, garantendo che gli utenti di più paesi possano essere tutelati.
Questo tipo di azione collettiva è particolarmente importante in settori come quello tecnologico, dove le grandi aziende possono facilmente abusare della loro posizione dominante per imporre condizioni svantaggiose ai consumatori. Senza la possibilità di avviare una class action, molti utenti potrebbero non avere i mezzi o le risorse per difendere i propri diritti in modo efficace.
Altroconsumo, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dei consumatori, ha deciso di agire in coordinamento con altre organizzazioni europee per garantire un impatto maggiore e una maggiore tutela per tutti gli utenti coinvolti.
L’iniziativa dimostra anche l’importanza di una regolamentazione chiara e rigorosa nel settore tecnologico, dove il potere di poche grandi aziende può facilmente portare a distorsioni della concorrenza e a danni per i consumatori.
Per partecipare alla class action e calcolare il risarcimento: Altroconsumo – Class Action Apple