Le alternative a Google Reader come feedly, newsblur, digg, flipboard fioccano e spesso sono anche migliori
Dopo l’addio ufficiale a Google Reader, che come previsto è avvenuto lunedì scorso, molti pretendenti si stanno gettando sul mercato per raccoglierne l’eredità, che significa raccogliere milioni di utenti che si servivano dell’aggregatore di notizie di Google.
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Dopo l’annuncio dato dalla casa americana nello scorso marzo, erano subito fioccate le proteste degli utenti, e le critiche degli specialisti del settore, che però non hanno convinto Google a tornare sui suoi passi, anche se un ripensamento è stato atteso sino agli ultimi giorni.
La casa americana ha comunque fornito agli utenti rimasti orfani del proprio servizio le istruzioni per permettere di trasportare i loro feed RSS in un servizio alternativo. Il mercato lasciato vacante da Google Reader è molto importante ed i concorrenti si sono subito lanciati alla sua conquista.
Uno dei pretendenti, Digg, aveva già comunicato al pubblico la volontà di creare un proprio lettore e dopo l’annuncio effettuato da Google ha aumentato gli sforzi per poter entrare quanto prima sul mercato. Il direttore di questo sito, Andrew McLaughlin, ha detto che la sua azienda è intenzionata a riproporre agli utenti le migliori funzionalità di Google Reader, ma anche di migliorarle, per adattarsi al continuo sviluppo della rete.
Un altro sito molto interessato è Feedly, che possiede già un servizio paragonabile a quello offerto da Google Reader, e che ha fatto trapelare la notizia secondo la quale, subito dopo l’annuncio della chiusura del principale concorrente, ha aumentato di circa tre milioni il numero dei suoi utenti in sole due settimane, puntando ad un ulteriore aumento dopo la cessazione definitiva del 1° luglio.
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Come riportato da vari siti web, anche Facebok sarebbe interessato ad entrare sul mercato, con un prodotto chiamato non casualmente Reader, ancora in fase di preparazione, che dovrebbe essere strutturato basandosi sull’esperienza del social magazine Flipboard, e permetterà agli utenti in possesso di tablet e smarthphone di costruirsi un giornale su misura, ricavando notizie, foto e video dalle varie fonti presenti sul web. Twitter invece non ha ancora comunicato niente in proposito, ma non ci sarebbe da stupirsi per un eventuale inserimento nella corsa.
Un alternativa emersa recentemente, nonostante il nome ” The Old Reader ” è molto simile a Google Reader sia per quanto riguarda l’aspetto che le modalità di funzionamento. Secondo gli esperti ha però un difetto, in quanto viene messa in dubbio la sua compatibilità con i dispositivi mobili, che non è supportata da app specifiche.
Newsblur invece non ha problemi per quanto riguarda i collegamenti iOS e Android, ma dopo le prime 64 sottoscrizioni che sono a titolo gratuito, per usufruire del servizio scatta un pagamento di 25 dollari annui.
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