Altavista, il motore di ricerca che va in pensione

Vi ricordate quella canzone di Renato Zero dedicata ai vecchi destinati ad essere messi da parte sebbene con ancora tanta energia in corpo? Bene. Il senso di quel testo vale tanto più nel mondo della tecnologia. Prendete ad esempio il caso di Altavista, il papà di Google. Yahoo lo manda in pensione senza se e senza ma sebbene abbia rimanga un motore di ricerca con più funzioni del suo illustre erede.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
ISCRIVITI ORA USANDO IL CODICE – SWISSBLOCKCHAIN10 – PER AVERE LO SCONTO DEL 10% SUL BIGLIETTO DI INGRESSO! ==> CLICCA QUI!
Altavista è semplicemente vittima della spending review di Yahoo. L’8 luglio prossimo, quindi, sarà l’ultimo giorno di onorato servizio del primo motore di ricerca per i cybernauti, quando mancavano giusto un pugno di settimane affinchè compisse la maggiore età.
Come dire: in ogni caso, Altavista può andare in pensione con il cuore in pace per aver fatto la storia di Internet: nei suoi primi 12 mesi di vita, raggiunse 25 milioni di utenti mensili superando concorrenti come Excite e Lycos, grazie al particolare algoritmo che garantiva tempi di risposta mai visti prima, con un tempo medio di ricerca da record: 0,7 secondi. Ma tant’è: c’è un tempo per tutto. Anche per andare in pensione.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.