Albo Consob aggiornato scadenza imminente governance prudenza antiriciclaggio in primo piano novità regolamentari

Scadenza per l’iscrizione al nuovo albo Consob
Entro il 30 dicembre 2025 i Virtual Asset Service Provider (CASP) devono obbligatoriamente presentare la domanda di iscrizione al nuovo albo gestito da Consob. La mancata adesione a questa scadenza comporterà l’impossibilità di beneficiare del periodo transitorio che si conclude il 30 giugno 2026, con la conseguente sospensione delle attività. Tale termine è imprescindibile per garantire la continuità operativa e l’adeguamento ai nuovi standard normativi introdotti dalla regolamentazione europea MiCAR. Il decreto-legge 95/2025 ha definito un regime transitorio che consente a chi era iscritto al registro OAM al 27 dicembre 2024 di continuare a operare fino al 30 dicembre 2025, ma solo se la richiesta di autorizzazione sarà stata presentata nei tempi previsti.
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Nel contesto del monitoraggio congiunto delle autorità italiane, Banca d’Italia e Consob hanno sottolineato la necessità di rispettare rigorosamente le tempistiche, evidenziando come il mancato adempimento comporti la cessazione delle attività diverse dalla compliance e possa generare interruzioni rilevanti sul mercato. È quindi fondamentale che gli operatori completino l’iter amministrativo quanto prima, procedendo con la massima attenzione per evitare errori che potrebbero rallentare l’iter autorizzativo. La complessità delle verifiche e le numerose criticità già emerse nelle istanze presentate finora richiedono una preparazione accurata da parte delle imprese del settore.


Requisiti di governance e prudenza per i CASP
Il nuovo quadro regolamentare impone ai CASP un significativo innalzamento dei requisiti di governance e prudenziali, indispensabili per garantire stabilità e affidabilità nell’offerta di servizi relativi agli asset virtuali. Le autorità di vigilanza, in particolare Consob e Banca d’Italia, richiedono una struttura organizzativa solida, con particolare attenzione al presidio dei rischi operativi e alla trasparenza dei processi decisionali.
Tra le principali criticità rilevate vi sono la scarsa esperienza nei mercati regolamentati e l’eccessiva dipendenza da terze parti, che possono compromettere l’efficacia dei controlli interni. È quindi essenziale che i CASP dimostrino una “local substance” reale, con funzioni chiave di governance effettivamente operative e non meri strumenti formali. Le policy di compliance devono essere chiare e rigorose, accompagnate da una supervisione attiva delle attività esternalizzate, per evitare rischi reputazionali e operativi.
Sul fronte prudenziale, i piani finanziari presentati devono riflettere una visione realistica e sostenibile, supportata da adeguate risorse patrimoniali. La vigilanza si concentra anche sulla corretta valutazione dei modelli di custodia adottati, privilegiando soluzioni che assicurino elevati standard di sicurezza e segregazione degli asset rispetto a modelli più rischiosi come il wallet omnibus.
Obblighi antiriciclaggio e sfide operative
Il rispetto degli obblighi antiriciclaggio rappresenta una sfida cruciale per i CASP, che con l’entrata in vigore di MiCAR sono soggetti a un regime di vigilanza stringente da parte della Banca d’Italia. Le ispezioni effettuate finora hanno evidenziato carenze operative significative, tra cui l’utilizzo di procedure di identificazione a distanza non conformi agli standard richiesti, lacune nelle matrici di rischio e sistemi di monitoraggio delle transazioni insufficientemente personalizzati.
È imperativo che gli operatori implementino processi di adeguata verifica della clientela robusti e adeguatamente documentati, con particolare attenzione alla profilazione accurata dei rischi e al monitoraggio continuo delle attività sospette. Particolare attenzione deve essere rivolta agli indirizzi self-hosted, considerati punti vulnerabili nel contrasto al riciclaggio, che richiedono controlli mirati e strumenti analitici sofisticati.
Le autorità chiedono inoltre una gestione integrata dei dati e un sistema di conservazione che garantisca tracciabilità e trasparenza, fondamentali per rispondere agli obblighi normativi di prevenzione. La complessità e rilevanza di questi adempimenti impone ai CASP una rigorosa revisione delle procedure interne, l’adozione di tecnologie avanzate di transaction monitoring e una solida cultura della compliance come elementi imprescindibili per operare nel mercato regolamentato.





