Alain Delon e il suo legame con gli animali
Alain Delon, icona del cinema francese, è noto non solo per la sua carriera stellare, ma anche per il profondo legame che ha sempre avuto con gli animali. Questo affetto si riflette nella sua vita privata, dove gli animali domestici hanno ricoperto un ruolo fondamentale. Sin dai suoi esordi, Delon ha condiviso la sua casa con diversi amici a quattro zampe, dimostrando una sensibilità unica nei loro confronti.
In un’intervista rivelatrice, Delon ha parlato della sua passione per i cani, che ha considerato come veri e propri membri della famiglia. Tra le sue testimonianze più toccanti, emerge spesso il racconto di come accoglieva animali bisognosi, dedicando loro tempo e attenzioni. La sua casa, un rifugio per i cani salvati dalla strada, rappresentava un angolo di pace e amore per queste creature.
La connessione di Delon con gli animali non si limitava solo ai cani. La sua tendenza a prendersi cura di animali in difficoltà, come nel caso del gatto Poupouss, mostra una compassione e una empatia significative. Questo legame speciale con i suoi animali si è tradotto in gesti di amore e dedizione, rendendolo non solo un grande attore, ma anche un uomo con un cuore generoso.
La sua storia personale si intreccia con quella dei suoi animali, creando un ritratto di un uomo la cui vita è stata profondamente influenzata dalla presenza di questi compagni fedeli. Il rispetto e l’amore che nutre per loro non solo riflettono le sue qualità umane, ma offrono uno sguardo autentico sulla sua anima.
La storia di Poupouss, il gatto a tre zampe
Poupouss, il gatto a tre zampe, rappresenta una delle storie più commoventi e significative del legame di Alain Delon con gli animali. La sua avventura iniziò in modo drammatico: Delon scoprì il gatto in difficoltà dopo un incidente d’auto, dove l’animale era rimasto gravemente ferito. La reazione dell’attore fu immediata e altruista: decise di intervenire e di salvare Poupouss dalla morte certa.
Non solo si assunse la responsabilità delle cure veterinarie, ma si prese anche cura dell’intervento che portò all’amputazione della zampa ferita. Delon non si limitò a risolvere una situazione d’emergenza, ma instaurò un legame affettivo profondo con il gatto, descrivendolo come un compagno inseparabile. “L’ho salvato e l’ho tenuto,” raccontò a Gala, aggiungendo che Poupouss lo accompagnava anche nei momenti più intimi della sua vita, dormendo accanto a lui.
Il legame tra Delon e Poupouss è emblematico di un amore che trascende le normali dinamiche uomo-animale. La presenza del gatto nella vita dell’attore non era solo un conforto, ma anche una forma di condivisione di esperienze e sentimenti. Purtroppo, la vita di Poupouss si spense, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore di Delon.
La storia di Poupouss è, dunque, non solo quella di un salvataggio miracoloso, ma anche del legame indissolubile che può nascere tra un uomo e un animale. Questo profondo affetto ha segnato l’esistenza di Delon, evidenziando non solo la sua natura sensibile, ma anche il rispetto e la dedizione che ha sempre mostrato nei confronti degli esseri viventi che lo circondavano.
La scelta di congelare il gatto
La decisione di Alain Delon di congelare il corpo di Poupouss dopo la sua morte è emblematica del legame straordinario tra l’attore e il suo amato gatto. Di fronte alla dolorosa perdita, Delon non si sentì in grado di affrontare il rito di sepoltura al quale era abituato con i suoi cani. La scelta di conservare Poupouss nel congelatore riflette non solo il suo desiderio di mantenere una connessione con l’animale, ma anche un’espressione profonda di affetto e rispetto per la vita che avevano condiviso.
In un’intervista, Delon aveva condiviso il suo pensiero riguardo alla morte e alla separazione dai suoi animali, definendola come un’esperienza insopportabile. La decisione di congelare il gatto, piuttosto che seppellirlo, era quindi un modo per procrastinare il dolore del distacco definitivo. Alain-Fabien, il figlio dell’attore, ha confermato questa scelta nel suo libro “De la race des seigneurs”, dove racconta il momento in cui, aprendo il congelatore per prendere una bottiglia, si è trovato di fronte ai resti del gatto. Questo racconto mette in luce la complessità delle emozioni di Delon e il suo attaccamento quasi viscerale a Poupouss.
Il congelamento del gatto ha sollevato interrogativi etici e morali, ma è indubbio che rappresentò una forma di tributo alla vita di Poupouss. Nella mente di Delon, questo atto considerato strano da molti, era un modo per prolungare la presenza del suo amato compagno. L’attore ha sempre sostenuto che i suoi animali erano parte integrante della sua esistenza, e la scelta di preservarli in questo modo evidenzia la profondità dei suoi sentimenti.
Il desiderio di una sepoltura condivisa
Alain Delon, con il suo profondo affetto per gli animali, ha manifestato un desiderio particolare riguardo alla sua sepoltura. In seguito alla morte del suo gatto Poupouss, l’attore espresse con chiarezza il desiderio di essere tumulato insieme al suo compagno a quattro zampe. Questo desiderio non è semplicemente una questione di spazio nella terra, ma una simbolica rappresentazione dell’amore e della connessione che Delon ha sempre sentito con i suoi animali.
Il legame indissolubile con Poupouss ha portato Delon a compiere una scelta assolutamente unica e personale, volendo che la loro esistenza continuasse a essere intrecciata anche dopo la morte. La sua intenzione di condividere la stessa destinazione finale, in qualche modo, sottolinea il profondo rispetto per l’animale che gli era stato così vicino, non solo nel corpo ma anche nello spirito.
La testimonianza dell’ex autista e guardia del corpo di Delon, Daniel Broussin, ha rivelato come la famiglia dell’attore sia stata messa al corrente di questo desiderio pregando di riservare un posto accanto a Poupouss. Questo desiderio è documentato anche nel libro del figlio Alain-Fabien, dove viene descritta la profondità di un legame che andava oltre la semplice compagnia. Nel contesto di una vita segnata dalla fama e dalla solitudine, la connessione con i suoi animali ha fornito a Delon una fonte di conforto e significato che ha voluto mantenere anche nel momento finale della sua esistenza.
Questa scelta, sebbene possa sembrare inusuale, è rappresentativa di un amore puro e incondizionato, dimostrando che per Delon, Poupouss era molto più di un semplice animale domestico; era un compagno, un amico e una parte integrante della sua vita. La decisione di una sepoltura condivisa afferma la scelta di un amore eterno, suggellando un legame che, secondo Delon, trascende la vita stessa.
Il futuro di Loubo, il cane pastore Malinois
Il destino di Loubo, il pastore Malinois di Alain Delon, sottolinea anche il complesso rapporto che l’attore aveva con i suoi animali domestici. Fortunatamente, Loubo è ancora in vita e si trova ora a casa di Rosalie van Breemen, ex compagna di Delon e madre dei suoi due figli, Anouchka e Alain-Fabien. Dopo la morte di Delon, la presenza di Loubo nella vita della famiglia è diventata un legame visibile con l’eredità affettiva dell’attore.
Nel 2019, Delon aveva espresso in un’intervista il suo desiderio di essere sepolto accanto al suo amato cane, un’esternazione che aveva suscitato non poche polemiche e discussioni sul tema della vita dopo la morte anche per gli animali. La sua connessione con Loubo è stata intensa, e Delon ha sempre considerato il cane come un membro a tutti gli effetti della famiglia. La volontà di essere tumulato insieme a lui non era solamente un gesto simbolico, ma rifletteva il profondo affetto che nutriva verso Loubo.
La scelta di Rosalie di prendersi cura di Loubo dopo la morte di Delon dimostra la continuità della cura e dell’amore che l’ex coppia ha sempre manifestato nei confronti del loro animale. Loubo, quindi, continua a ricevere affetto e attenzioni, vivendo circondato da un ambiente familiare che gli permette di mantenere viva la memoria dell’attore. I figli di Delon, Anouchka e Alain-Fabien, si sono inoltre dedicati a garantire che Loubo riceva le cure necessarie e l’amore che merita, proprio come il padre avrebbe voluto.
Questo modo di preservare la presenza di Loubo nella vita della famiglia serve a illustrare non solo l’attaccamento che Delon aveva verso i suoi animali, ma anche come questo affetto si sia trasformato e adattato alle circostanze. Loubo diventa così un simbolo di un amore che continua, che va oltre la scomparsa fisica del suo proprietario e rappresenta un legame duraturo che merita di essere celebrato e rispettato.