Akamai pubblica un rapporto sulla diffusione e lo stato di internet relativo al terzo trimestre 2012
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La ricerca pubblicata da Akamai individua l’Europa come responsabile di quasi un quarto degli attacchi informatici. l’Italia si classifica come penultimo tra i paesi europei per numero di connessioni broadband e high broadband
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Akamai ha diffuso il Rapporto sullo Stato di Internet che si riferisce al terzo trimestre 2012. Dati e informazioni sono raccolte dalla Akamai Intelligent Platform e analizzano in modo approfondito la penetrazione di Internet, origine degli attacchi informatici , velocità di connessione sia a livello sia a livello locale.
Lo studio di Akamai riporta anche i dati della ‘Operazione Ababil’ sugli attacchi informatici DDoS dello scorso settembre di una coalizione di criminali informatici verso istituzioni finanziarie statunitensi ed esamina l’utilizzo di browser mobile per tipologia di connessione al network, attraverso Akamai IO.
La penetrazione globale di Internet è aumentata di oltre 68 milioni di indirizzi in più rispetto, confrontandola con il terzo trimestre 2011.
Durante il terzo trimestre 2012, si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform 680 milioni di indirizzi IPv4 unici. Gli indirizzi sono l’11% in più di quelli dello stesso trimestre 2011 e provengono da 243 Paesi. Calcolando che spesso a un singolo indirizzo IP accedono più persone Akamai sulla base dei dati raccolti stima che nel terzo trimestre 2012 il numero di utenti unici connessi supera il miliardo.
L’Italia è tra i Paesi con il maggior numero di indirizzi IPv4 connessi alla Intelligent Platform e si trova al nono posto della classifica globale con un aumento del 27% durante il 2012, mentre l’UK sempre nel 2012 cresce del 18% e si trova in quinta posizione.
Gli indirizzi IPv4 disponibili sono in via di esaurimento. Il RIPE NCC (RIPE Network Coordination Centre) ha annunciato la prossima diminuzione dell’assegnazione di indirizzi IPv4 anticipando la migrazione necessaria all’IPv6 per consentire l’espletamento delle sue attività online e continuare a garantire la crescita di Internet’.
In merito al traffico generato dagli agli attacchi informatici l’Europa si è classificata la seconda fonte dopo L’Asia.
La Cina nel terzo trimestre 2012 si conferma la principale fonte di attacchi informatici ed è responsabile 33% raddoppiando i numeri del trimestre precedente. Al secondo posto troviamo gli USA che hanno generato il 13% degli attacchi. L’Europa è stata responsabile di quasi un quarto del totale e l’Italia è il Paese che ha generato più attacchi informatici (1,7%) pur osservando un leggero calo relativamente al trimestre precedente. Quella più colpita è sempre la Porta 445 (Microsoft-DS) che registra il 30% degli attacchi), al secondo posto la Porta 23 (Telnet), con il 7,6%.
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In tema di velocità di connessione e per quanto riguarda la broadband, Paesi Bassi e Svizzera si confermano i più veloci tra i Paesi europei.
Le connessioni broadband (superiori ai 4 Mbps) anche nell’ultimo trimestre 2012 sono sempre quelle più utilizzate. Paesi Bassi e Svizzera sono sempre primi tra i Paesi europei per l’utilizzo più diffuso della banda larga (oltre 80%). Belgio, Danimarca e Repubblica Ceca, hanno il 68% delle connessioni con banda larga. Rispetto ai dati dell’ultimo trimestre 2011, nell’ultimo trimestre 2012 si osservano gli incrementi della Francia, che è cresciuta del 70% e attualmente ha il 47% di connessioni broadband.
I Paesi Bassi hanno un incremento del 17% e come la Svizzera sono i 2 paesi europei con la più alta percentuale di utilizzo di high broadband con il 22% di connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps,, mentre il livello globale di connesioni high broadband e dell’11%.
L’adozione dell’high broadband si sta sviluppando in Europa: i Paesi Bassi sono cresciuti dell’1%, mentre il Regno Unito è cresciuto del 145%, la Danimarca del 64%, la Svezia del 61%. la Finlandia del 73%, il Belgio del 57%, la Germania del 42%, la Spagna del 111% e la Francia del 79%.
In Italia, la banda larga nell’ultimo trimestre 2012 ha avuto un calo del 4% rispetto all’ultimo trimestre del 20111 e di quasi il 9% rispetto al terzo trimestre 2012 e si è attualmente stabilizzata al 25%. Il divario italiano rispetto agli altri Paesi europei e ai dati globali è ancora molto alto (41%).
In Italia la connessione high broadband è aumentata nell’ultimo trimestre 2012 dello 0,8%, attualmente il 2,7% degli italiani ha connessioni al di sopra dei 10 Mbps, cresciute del 7,5% rispetto all’ultimo trimestre del 2011.
Tra i Paesi europei l’Italia è al penultimo posto per connessioni broadband e high broadband, nella classifica europea dietro di noi e ultima c’è la Turchia.
Nell’ultimo trimestre 2012 la velocità media di connessione italiana è di 3.9 Mbps, e risulta più lenta del 2.6% rispetto al penultimo trimestre 2012 e del 2,2% rispetto all’ultimo trimestre 2011. La più alta velocità di connessione registrata in Italia e di 19,2 Mbps ed è aumentata del 19% rispetto ai dati dello scorso anno.
Gli utenti più veloci in connessione mobile sono i russi e gli spagnoli.
La velocità media di connessione maggiore dell’ultimo trimestre 2012 è stata di 7,8 Mbps, ed è stata stabilita da un provider russo che ha raggiunto un picco medio di velocità di connessione din 39,42 Mbps, mentre un provider spagnolo ha raggiunto un picco medio divelocità di 33 Mbps.
I dati raccolti da Akamai IO nell’ultimo trimestre 2012 indicano che il 37.6% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform provengono partono da smartphone che utilizzano l’Android Webkit, mentre il 35,7% da Safari Mobile.
I dati cambiano se si analizzano tutti i dispositivi mobili oltre ai cellulari indicando connessioni del 60,1% da Safari Mobile e del 23,1% da Android Webkit.
In Italia c’è una distanza di circa 1,2 Mbps tra il provider con la velocità di connessione mobile media maggiore (3,1 Mbps) e quello con la velocità media minore (1,9 Mbps) e le velocità di connessione massime degli operatori italiani si attestano dai 13,4 Mbps ai 16,4 Mbps.
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