AI spinge l’Europa tra centri dati affamati e obiettivi ecologici sfidanti
L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla domanda di data center
L’ascesa dell’intelligenza artificiale sta provocando una crescita esponenziale nella richiesta di data center, creando sfide significative per l’industria europea. Secondo le stime di Goldman Sachs, la domanda per queste infrastrutture potrebbe aumentare del 160% entro il 2030. Questo incremento non è solo una questione di capacità, ma solleva anche preoccupazioni circa l’impatto ambientale e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, frequentemente sottovalutati.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Le unità di elaborazione grafica (GPU), essenziali per l’addestramento di modelli di linguaggio avanzati, necessitano di un elevato potere di calcolo e producono una quantità significativa di calore. Di conseguenza, queste tecnologie richiedono sistemi di raffreddamento che possano gestire temperature di esercizio più basse. Il consumo energetico degli AI data center è sorprendente: si stima che possano consumare fino a 120 kilowatt per metro quadrato, un quantitativo paragonabile al fabbisogno energetico di 15-25 abitazioni. Questo fenomeno potrebbe avere ripercussioni dirette sui consumi energetici e sull’uso delle risorse idriche.
Il presidente dell’European Data Center Association, Michael Winterson, ha messo in guardia sul rischio che il raffreddamento a temperature elevate ritorni a pratiche insostenibili risalenti a 25 anni fa. L’industria dei chip si trova ora a fronteggiare una “corsa allo spazio” condotta principalmente dal mercato americano, dove le problematiche riguardanti diritti di terra ed efficienza energetica sembrano avere un peso secondario rispetto alla dominanza di mercato.
Le aziende produttrici di apparecchiature in Europa stanno ricevendo pressioni dai designer di chip americani per ridurre le temperature dell’acqua utilizzata nei data center, costringendole a riconsiderare le loro strategie di raffreddamento tradizionali. Questa situazione ha generato preoccupazioni, poiché si pensava che il passaggio verso il raffreddamento liquido fosse il futuro per affrontare le esigenze crescenti di potere dei nuovi chip.
Il dibattito si focalizza sulle risorse prime necessarie per alimentare gli AI data center e la possibilità di un maggiore dialogo tra le aziende e le utilities. Con un aumento previsto dell’uso dell’energia, i fornitori di servizi di gestione energetica, come Schneider Electric, segnalano la necessità di rimanere concentrati sull’efficienza energetica, mentre i centri dati europei si preparano a gestire questa nuova era di richiesta di calcolo.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
Crescita della domanda e sfide ambientali
La rapida espansione dell’intelligenza artificiale non si traduce soltanto in opportunità per i settori tecnologici ma pone anche sfide ecologiche notevoli. Le proiezioni indicano che entro il 2030, la necessità di data center aumenterà del 160%, un dato allarmante che richiede un’immediata riflessione sulle implicazioni ambientali di tale crescita. L’adozione di chip avanzati, come le GPU di Nvidia, è intrinsecamente legata a un aumento vertiginoso del consumo energetico, complicando ulteriormente i piani di decarbonizzazione dell’Unione Europea.
Le GPU, necessarie per l’addestramento dei modelli di AI, operano con densità di potenza elevata, generando un eccesso di calore che comporta la necessità di raffreddamento efficace. La richiesta energetica di un data center attrezzato per l’AI può raggiungere risultati sorprendenti, circa 120 kilowatt per metro quadrato. Questa cifra equivale al fabbisogno energetico di 15-25 residenze medie, un confronto che sottolinea l’urgenza di affrontare le implicazioni di tale consumo sul sistema energetico europeo.
Le dinamiche globali hanno un ruolo fondamentale in questa equazione. Le aziende statunitensi dettano le regole della corsa all’AI, mentre gli operatori europei si trovano a un bivio. Michael Winterson, presidente dell’European Data Center Association, ha recentemente avvertito dell’incompatibilità tra l’abbassamento delle temperature dell’acqua per il raffreddamento e gli obiettivi di sostenibilità fissati dall’Unione Europea. Un ritorno a pratiche di raffreddamento meno efficienti potrebbe compromettere le conquiste faticosamente ottenute nell’ambito della sostenibilità.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
La tensione tra la necessità di aumentare la capacità di elaborazione e la salvaguardia dell’ambiente è palpabile. Le aziende europee di tecnologia per data center si trovano a dover rispondere a pressioni senza precedenti da parte dei progettisti di chip americani, costrette a mettere in discussione le proprie scelte in termini di efficienza energetica e gestione delle risorse idriche. Ciò ha spinto gli attori del mercato a riconsiderare le tradizionali strategie di raffreddamento per soddisfare le nuove esigenze della tecnologia AI.
In questo contesto, è importante notare che l’Unione Europea mira a ridurre i consumi energetici del 11,7% entro il 2030. Tuttavia, il nuovo panorama generato dall’AI potrebbe rendere questo obiettivo ancora più difficile da raggiungere. Le politiche di efficienza energetica dovranno essere riviste, e il dialogo tra le aziende e gli organismi normativi diventa cruciale per garantire che il progresso tecnologico non avvenga a spese della sostenibilità ambientale.
Incompatibilità tra temperatura dell’acqua e obiettivi di efficienza energetica
L’inevitabile tensione tra le esigenze operative dei nuovi chip di intelligenza artificiale e gli obiettivi di efficienza energetica stabiliti dall’Unione Europea presenta delle criticità significative. Durante un periodo in cui l’Europa mira a ridurre il proprio consumo energetico complessivo del 11,7% entro il 2030, la richiesta di raffreddamento dei data center sta creando un conflitto apparentemente insormontabile. Le nuove generazioni di chip, quelli a elevate prestazioni utilizzati nei data center, richiedono temperature dell’acqua per il raffreddamento ben inferiori rispetto a quanto tradizionalmente previsto, spingendo le aziende a riconsiderare le loro pratiche di efficienza energetica.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Michael Winterson, presidente dell’European Data Center Association (EUDCA), ha espresso preoccupazioni specifiche a riguardo, affermando che l’abbassamento delle temperature dell’acqua è “fondamentalmente incompatibile” con le direttive di efficienza energetica recentemente introdotte dall’Unione. La direzione presa dall’industria potrebbe riportarla a pratiche obsolete e insostenibili che molti operatori speravano di aver abbandonato da tempo. L’alto consumo di energia delle GPU impone una nuova urgenza, poiché la crescente domanda di potenza di calcolo si traduce in un aumento del fabbisogno energetico e, allo stesso tempo, in un incremento del carico di lavoro sui sistemi di raffreddamento tradizionali.
Le previsioni indicano che, mentre le esigenze di raffreddamento stanno diventando sempre più critiche, i fornitori di servizi di gestione energetica devono affrontare questa realtà con soluzioni innovative e sostenibili. L’impatto del raffreddamento, che già costituisce la seconda voce di consumo energetico per i data center, acquisisce sempre più importanza. Steven Carlini di Schneider Electric ha sottolineato che, sebbene l’uso di energia possa aumentare, l’efficacia dei sistemi di raffreddamento non necessariamente seguirà lo stesso andamento. La sfida consiste nell’ottimizzare il Power Usage Effectiveness (PUE) mentre si affrontano le temperature ideali per il raffreddamento delle unità di elaborazione, spesso attratte da livelli più bassi.
Le aziende operanti nel campo dei data center, come Equinix, stanno già discutendo le problematiche correlate all’adozione di chip ad alta densità di potenza. Nonostante l’aspettativa di un aumento della richiesta di prestazioni, vi sono segnali che l’industria è pronta a adottare un’evoluzione del sistema di raffreddamento, riconoscendo che le sfide attuali richiedono soluzioni flessibili. È evidente la necessità di un approccio che ottimizzi l’efficienza energetica e riduca l’impatto ambientale, facilitando così l’obiettivo di sostenibilità tanto auspicato dagli organismi regolatori e dal mercato.
Non sprecare soldi comprando pubblicità programmatica ma investi su contenuti eterni. ==> LEGGI QUI perchè.
In ultima analisi, per garantire un avvenire sostenibile, le aziende del settore tecnologico dovranno sviluppare strategie comuni che uniscano innovazione e sostenibilità. Ciò implica un dialogo costante e costruttivo tra i produttori di chip, i fornitori di energia e le istituzioni, per trovare un equilibrio tra il progresso tecnologico e la protezione delle risorse naturali, preservando così l’integrità dell’ambiente attraverso soluzioni lungimiranti e responsabili.
Innovazioni nel raffreddamento per affrontare le nuove esigenze dei chip
Le recenti evoluzioni nel settore dei data center, in particolare legate all’aumento della potenza dei chip di intelligenza artificiale, hanno spinto l’industria a riscrivere le regole del gioco per i sistemi di raffreddamento. L’adozione di GPU avanzate, come quelle prodotte da Nvidia, ha comportato un incremento notevole delle temperature operative all’interno dei data center, il che richiede innovazioni strategiche nei metodi di raffreddamento attualmente utilizzati.
Tradizionalmente, il raffreddamento aereo è stato il metodo prevalente, ma le nuove generazioni di chip ad alta densità utilizzati per le applicazioni AI evidenziano la necessità di passare a tecnologie più efficaci, come il raffreddamento a liquido. **Michael Winterson** ha sottolineato che le aziende devono affrontare una “corsa allo spazio” per mantenere la competitività, il che impone una revisione completa delle tecniche di raffreddamento. Secondo lui, l’adozione di sistemi di raffreddamento a liquido non è solo una questione di efficienza, ma una necessità per rispondere alle esigenze di potenza sempre crescenti.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Un esempio di questa transizione è fornito da **Steven Carlini**, vicepresidente di Schneider Electric, il quale ha indicato che le richieste per temperature dell’acqua per il raffreddamento stanno cambiando. Le recenti specifiche suggerite da aziende che implementano i chip Blackwell GB200 chiedono temperature comprese tra 20 e 24 gradi Celsius, rispetto ai circa 30 gradi Celsius raccomandati in precedenza. Queste nuove esigenze evidenziano l’urgenza di adottare strategie più sostenibili e innovative.
Le aziende di data center, tra cui Equinix, sono già in procinto di attuare queste innovazioni, preparando le loro strutture per integrarsi con le tecnologie di raffreddamento a liquido. Tuttavia, la transizione non è priva di sfide. **Ferhan Gunen**, vicepresidente per le operazioni nei data center della società, ha specificato che l’alto uso di potenza richiederà sistemi di raffreddamento più robusti, il che implica un “riassetto” significativo delle operazioni esistenti. Le nuove strutture stanno cominciando ad essere progettate con queste tecnologie già integrate, prefigurando un cambiamento radicale nella progettazione architettonica dei data center.
Inoltre, la necessità di un approccio diversificato aumenta. Le aziende stanno esplorando varie soluzioni potenziali, che spaziano dal raffreddamento a immersione totale fino a nuove architetture ibride che combinano il raffreddamento a liquido e aereo. Questa evoluzione rappresenta non solo una risposta alle esigenze tecniche emergenti, ma anche un passo cruciale verso una gestione più sostenibile dell’energia.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
Un fattore chiave in questo contesto è la collaborazione tra i vari attori del settore, dai produttori di chip agli operatori di data center, fino agli enti regolatori. Solo attraverso l’adozione di strategie comuni e pratiche innovative si potrà affrontare efficacemente la sfida del mantenimento dell’efficienza energetica nell’era dell’AI. L’implementazione di tecnologie di raffreddamento all’avanguardia sarà fondamentale per garantire un bilanciamento tra le crescenti esigenze di potenza e la sostenibilità ambientale, contribuendo così a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dagli organismi europei.
Strategie per una gestione sostenibile dell’energia nei data center europei
La pressione per un utilizzo sostenibile dell’energia nei data center europei sta crescendo esponenzialmente, in particolare a causa della rapida espansione delle applicazioni di intelligenza artificiale. Le aziende sono consapevoli che, oltre a soddisfare la domanda di calcolo sempre crescente, devono adottare misure per ridurre il proprio impatto ambientale. La necessità di sviluppare strategie di gestione energetica che siano sia efficienti che sostenibili è diventata una priorità assoluta.
Un passo fondamentale in questa direzione è l’implementazione di tecnologie di monitoraggio e gestione dei consumi energetici. Le soluzioni avanzate per il controllo energetico consentono agli operatori di data center di ottimizzare il consumo di energia, migliorando al contempo l’efficienza operativa. Tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati possono essere utilizzate per prevedere i picchi di domanda e ottimizzare la distribuzione delle risorse energetiche in tempo reale.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.
Steven Carlini di Schneider Electric ha sottolineato l’importanza di considerare il Power Usage Effectiveness (PUE) come un indicatore fondamentale per misurare l’efficienza energetica. L’ottimizzazione del PUE non solo è vitale per ridurre i costioperativi, ma diventa essenziale anche per rispettare gli impegni di sostenibilità e le normative europee in materia di efficienza energetica. Una pianificazione attenta della progettazione dei data center, che include l’uso di fonti di energia rinnovabile e sistemi di raffreddamento efficienti, si rivela cruciale per il successo a lungo termine.
Inoltre, gli operatori di data center stanno esplorando la possibilità di contratti di fornitura di energia verde, che consentono di attingere a fonti rinnovabili per alimentare le proprie strutture. Questa strategia non solo riduce l’impatto ambientale, ma può anche tradursi in risparmi economici significativi, dato che i costi dell’energia rinnovabile stanno diminuendo globalmente.
Parallelamente, è necessario riconsiderare la progettazione fisica delle strutture. Investire in materiali e tecnologie che ottimizzano il raffreddamento naturale o passivo può contribuire a ridurre il fabbisogno energetico. Ad esempio, l’uso di sistemi di ventilazione naturale ed elementi architettonici progettati per massimizzare l’efficienza possono migliorare significativamente l’uso dell’energia all’interno dei data center.
Un’altra componente chiave per una gestione energetica sostenibile è la collaborazione tra operatori e fornitori di energia. La creazione di partenariati strategici può facilitare investimenti in infrastrutture sostenibili e promuovere un utilizzo responsabile delle risorse energetiche. Le conversazioni tra i fornitori di data center e le utilities elettriche devono quindi concentrarsi su come soddisfare le esigenze crescenti dei data center con un approccio che non comprometta gli obiettivi ambientali.
L’adozione di pratiche di copia carbonica e il monitoraggio dell’impronta ecologica diventa fondamentale. Le aziende devono integrare politiche chiare di sostenibilità nei loro modelli di business per garantire non solo il rispetto delle normative, ma anche per attrarre investitori e clienti sempre più attenti alla sostenibilità.
Lo sapevi che chiedere la pubblicazione di comunicati stampa promozionali gratuitamente è evasione fiscale. ==> LEGGI QUI perchè.