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Adolescenti schiavi dello smartphone non possono vivere sconnessi dalle chat

  • Redazione Assodigitale
  • 23 Ottobre 2016
Rischi di utilizzo dei cellulari da parte degli adolescenti secondo la ricerca della Societa Italiana di Pediatria
Rischi di utilizzo dei cellulari da parte degli adolescenti secondo la ricerca della Societa Italiana di Pediatria

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Smartphone popolarissimo tra i giovanissimi. Preadolescenti e adolescenti sono la nuova generazione 3.0 d’Italia. Ricevono il primo dispositivo mobile a 12 anni, sono connessi quasi 24 ore su 24, utilizzano lo smartphone come dispositivo universale. Tra i social, prediligono Instagram e WhatsApp a discapito di Facebook che riscuote via via meno consensi.


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Dall’altra parte, ricevono e si danno poche regole di comportamento e imparano da sé a connettersi in rete rimanendo esposti a rischi come cyberbullismo, sexting e vamping. La tendenza dei prossimi anni? Una sempre maggiore richiesta di garanzie e tutela della privacy da parte dei giovani stessi.

E’ quanto emerge da una ricerca condotta dal 2010 al 2016 su un campione di 2.000 tra ragazze e ragazzi tra 10 a 15 anni di età nelle scuole medie e superiori di Comuni in Provincia di Monza (Barlassina, Besana Brianza, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Seregno, Seveso).


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I dati sono stati raccolti ed elaborati da ‘Progetto Massere-Sicurezza dei minori sul web’, associazione nata nel 2010 per iniziativa di Andrea Massa e Pierluigi Parravicini, che organizza corsi su rischi ma anche opportunità del web per alunni, genitori e insegnanti nelle scuole, in collaborazione con Uli-Utility Line Italia, uno dei più antichi Internet service provider italiani, fondato a Seveso nel 1995 da Vittorio Figini, da sempre impegnato nella diffusione di trasparenza e utilizzo consapevole dello strumento informatico.

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Nel dettaglio, la maggioranza dei ragazzi riceve il loro primo cellulare tra i 10 e i 12 anni (lo smartphone è diventato il classico regalo della Prima Comunione mentre fino a qualche anno fa lo era della Cresima).

Una tendenza in crescita: dal 48% dei 10-12enni nel 2010, al 59% nel 2013, al 69% nel 2016. Diminuisce la percentuale di coloro che ne dispongono nella fascia 13-15 anni: 28% nel 2010, 21% nel 2013, 6% nel 2016.

I ragazzi sono sempre più connessi: lo erano l’8% nel 2010, il 67% nel 2013, il 96% degli intervistati nel 2016 afferma di disporre di connessione 24/24.

Predomina e in crescita l’utilizzo dello smartphone utilizzato dal 2% nel 2010, dal 42% nel 2013, dal 62% degli intervistati nel 2016.

Tendenza inversa a quella di Pc-Notebook, impiegato dal 93% nel 2010, dal 43% nel 2013 e dal 19% nel 2016. La maggior parte degli accessi a Internet passa da smartphone (i ragazzi affermano per comodità, privacy, multifunzionalità), quasi nessuno utilizza il Pc ma lo sostituisce con device di nuova generazione come console e tv multimediali.

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Non ha più senso chiedere in quale ambiente della casa (cucina, studio camera) si connettono: grazia al Wireless/4G e all’evoluzione dei telefoni cellulari i ragazzi accedono a Internet ovunque.

Tra i social, cresce la diffusione di Instagram: dal 5% del 2014 al 55% del 2015 al 61% del 2016, e di WhatsApp, dal 15% del 2014 al 45% del 2015 al 96% del 2016. Ciò a discapito di Facebook: 55% nel 2014, 50% nel 2015, 42% nel 2016. In calo anche Twitter, peraltro di per sé già poco diffuso: 8% nel 2014, 3% nel 2015, 2% nel 2016 Ambivalenti i dati su regole e apprendimento di utilizzo dello strumento.

Si amplia la fascia di ragazzi i cui genitori concedono un tempo massimo di utilizzo: 15% nel 2010, 25% nel 2013, 33% nel 2016.

In calo coloro che affermano di non avere regole, seppure il dato rimane alto: 70% nel 2010, 63% nel 2013, 61% nel 2016. Si riduce la fascia di chi afferma di avere imparato a navigare: dal 55% del 2014 al 48% del 2016. All’opposto cresce il numero dei genitori che dichiara di farsi carico di insegnare: dal 14% del 2014 al 24% del 2016.

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”I social più diffusi -dichiara Andrea Massa, responsabile di Progetto Massere- rimangono WhatsApp, Instagram e Facebook.

La diffusione di 3G/4G e il miglioramento delle ottiche di fotografia sugli smartphone hanno portato al sorpasso di Insatgram nei confronti di Facebook. WhatsApp è il canale di comunicazione più usato dai ragazzi”.


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