Accattonaggio a Portofino contrastato da Avvocato di Strada: diritti dei poveri da rispettare sempre

ordinanza anti-accattonaggio a portofino e reazioni
Portofino, noto per il suo reddito medio annuo che si avvicina ai 95mila euro, ha introdotto un’ordinanza che vieta l’accattonaggio e una serie di comportamenti ritenuti contrari all’ordine pubblico. Il provvedimento, valido fino al 30 settembre, proibisce esplicitamente la richiesta di elemosina, il bivacco su panchine con vettovagliamenti, il sdraiarsi su piazze e muretti, e stabilisce divieti anche per l’abbigliamento in pubblico, come circolare a torso nudo o scalzi. Inoltre, è vietato il consumo di bevande alcoliche all’esterno dei locali.
Indice dei Contenuti:
Il sindaco Matteo Viacava ha sottolineato come l’obiettivo sia preservare Portofino come «un’oasi di tranquillità», lontana da movide e schiamazzi, definendolo un «salotto» inclusivo solo a patto del rispetto delle regole. A supporto dell’ordinanza si trovano numerosi esercenti e ristoratori, che vedono nel provvedimento un modo per mantenere l’immagine esclusiva del borgo. Il sindaco ha rivendicato, come risultato, anche la sparizione dai ristoranti dei venditori ambulanti di fiori, evidenziando una crescente attenzione al decoro urbano.
Tuttavia, non mancano delle voci critiche in città. Don Alessandro Giosso, parroco della chiesa di San Martino, ha espresso preoccupazione per la mancanza di attenzione verso le persone in difficoltà, richiamando alla necessità di conciliare la tutela degli spazi con il supporto umano e sociale a chi non ha alternative per vivere dignitosamente. Il provvedimento di Portofino si inserisce in un contesto più ampio, con analoghe iniziative già adottate o in via di approvazione in comuni limitrofi come Santa Margherita Ligure, Camogli e Rapallo, ampliando così il dibattito regionale sulle modalità di gestione della povertà e del decoro pubblico.
la diffida di avvocato di strada e motivazioni giuridiche
Avvocato di strada, associazione impegnata nella tutela dei diritti delle persone senza dimora da oltre vent’anni, ha inviato una diffida formale al sindaco Matteo Viacava, contestando la legittimità dell’ordinanza anti-accattonaggio di Portofino. L’associazione ha richiesto il ritiro o la modifica urgente del provvedimento, fissando un termine di 15 giorni per adempiere, minacciando altrimenti un’azione legale. A capo dell’associazione, Antonio Mumolo ha dichiarato che la norma è illegittima perché colpisce uno stato di bisogno sociale piuttosto che un reale illecito, reiterando che vietare l’elemosina rappresenta una forma di repressione dei poveri più che della povertà.
Le motivazioni giuridiche addotte sono basate sulle pronunce consolidate del Consiglio di Stato, che ha più volte ribadito come non possa essere proibito per legge il gesto di chiedere aiuto in condizioni di fragilità economica e sociale. L’ordinanza viene così definita lesiva dei diritti fondamentali delle persone indigenti, costrette a ricorrere all’accattonaggio per sopravvivere. La giurisprudenza considera infatti la richiesta di elemosina come un comportamento non automatico di disturbo ma di estrema necessità, che pertanto non può essere sanzionato in maniera indiscriminata.
Avvocato di strada sottolinea inoltre che l’efficacia delle politiche sociali si basa su interventi di sostegno e inclusione, non sull’applicazione di misure punitive che escludono le persone fragili dallo spazio pubblico. Vietare il bivacco o limitare comportamenti connessi alla povertà profonda rischia di aggravare la marginalità senza proporre soluzioni concrete. L’associazione si è detta pronta a sostenere dal punto di vista legale chi dovesse subire conseguenze a seguito dell’ordinanza.
opinioni contrastanti e prospettive future del provvedimento
Le opinioni sul decreto di Portofino sono profondamente divise. Da una parte, il dispositivo gode del favore di numerosi ristoratori e commercianti, i quali riconoscono nell’ordinanza uno strumento essenziale per preservare l’immagine esclusiva e il decoro cittadino, ritenuti fondamentali per attrarre turistici di alta fascia e sostenere l’economia locale. Lo stesso sindaco Matteo Viacava ha ribadito la necessità di mantenere il borgo come un «salotto» dove l’armonia e il rispetto delle norme siano elementi irrinunciabili. Dall’altra, esponenti del mondo sociale e religioso, come don Alessandro Giosso, denunciano il rischio di un’attenzione scarsa verso le fasce più vulnerabili della popolazione, evidenziando come la cura dello spazio urbano debba integrarsi con politiche di inclusione e supporto umano.
La prospettiva futura del provvedimento appare incerta. Sul piano giuridico, la diffida inviata da Avvocato di strada potrebbe aprire la strada a un contenzioso legale che metterà alla prova la legittimità di ordinanze analoghe nei piccoli centri turistici italiani. La pressione degli enti e delle associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone senza dimora spinge verso un ripensamento delle strategie comunali, orientando il dibattito dalla repressione alla promozione di interventi sociali strutturati. Inoltre, altri comuni liguri come Santa Margherita Ligure, Camogli e Rapallo stanno adottando o valutando regolamenti simili, configurando un fenomeno regionale che richiede un intervento normativo chiaro e unitario al livello superiore.
Mentre la volontà di tutelare il decoro e l’attrattività turistica resta forte, aumenta la consapevolezza della necessità di bilanciare tale obiettivo con il rispetto dei diritti fondamentali e la dignità delle persone in condizione di povertà. La situazione di Portofino potrebbe quindi rappresentare un caso emblematico per definire i limiti dell’intervento pubblico nell’ambito della gestione della marginalità sociale, con un evidente richiamo alla centralità della solidarietà e dell’inclusione come strumenti di governance più efficaci e giusti.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.