A Milano si è tenuta la giornata dedicata ai nuovi principi OECD con Assonime.
The new G20/OECD principles of Corporate Governance for the development of capital markets and sustainable growth: oggi a Milano la giornata dedicata ai nuovi principi OECD
I nuovi principi di corporate governance dell’OCSE, adottati dal G20, sono stati al centro di una conferenza promossa da Assonime, l’Associazione delle Società per Azioni, in collaborazione l’OCSE. La conferenza si è svolta oggi a Milano, presso la sede di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte, con il patrocinio del Ministero dell’Economia e delle Finanze e il supporto di Borsa Italiana. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato il sottosegretario all’Economia Federico Freni, il Presidente del Comitato OCSE sulla Corporate Governance, Masato Kanda e alcuni dei principali attori del mercato finanziario, è stata presentata una guida di Assonime che ha analizzato l’attuazione nel sistema italiano dei Principi G20/OCSE che sottolineano il ruolo della corporate governance nel promuovere lo sviluppo del mercato dei capitali e la sostenibilità.
Si tratta di obiettivi che sono al centro dell’agenda dei policy makers a livello internazionale e nazionale – ha sottolineato introducendo il dibattito Patrizia Grieco, Presidente di Assonime – “e che vedono una rinnovata centralità del ruolo delle imprese non solo nel creare ricchezza e sviluppo ma anche nell’assicurare una maggiore diffusione del benessere e la tutela dell’equilibrio dell’ecosistema, minacciato dall’emergenza climatica e dalle tensioni geopolitiche”.
Proprio queste nuove dimensioni della corporate governance – ha sottolineato ancora Patrizia Grieco – sono alla base dei nuovi Principi G20/OCSE sulla corporate Governance, che oggi vengono per la prima volta presentati in Italia. “Il principale messaggio che emerge dalla Guida Assonime* è che l’attuale sistema italiano presenta un elevato grado di allineamento con lo standard internazionale rappresentato dai Principi G20/OCSE, grazie soprattutto al Codice di Autodisciplina italiano, la cui ampia revisione effettuata nel 2020 ha adottato una visione “illuminata” della corporate governance, in particolare rispetto alla sostenibilità.”
Tuttavia, ha concluso Patrizia Grieco, “una buona corporate governance è condizione necessaria ma non sufficiente rispetto all’obiettivo più generale di creare un mercato dei capitali capace di sostenere la crescita e l’innovazione, di offrire un’adeguata di remunerazione del risparmio e di stimolare la transizione verso un’economia sostenibile. Il Governo italiano, ha avviato un ambizioso percorso di riforma che vede una tappa importante nell’approvazione, che ci auguriamo avvenga nelle prossime settimane, del DDL Capitali. Con questo provvedimento si delinea una chiara tendenza a valorizzare l’autonomia statutaria delle società, al fine di facilitare l’accesso al mercato e arginare la fuga verso l’estero che sta da tempo coinvolgendo realtà importanti del sistema imprenditoriale italiano. Ci auguriamo che questa impostazione venga consolidata e valorizzata nell’esercizio della delega che il DDL Capitali attribuisce al Governo per realizzare una riforma organica della disciplina del TUF e del Codice Civile sulle società quotate, cui Assonime è pronta a portare il proprio contributo di professionalità e di conoscenza delle esigenze delle imprese”.
Nel corso della conferenza, introdotta anche dalla presidente di Borsa Italiana Claudia Parzani, si sono svolte due tavole rotonde. La prima su “Corporate Governance for access to capital markets”, è stata moderata dal Corrispondente del Financial Times Silvia Sciorilli Borrelli.
“La revisione dei Principi del 2023 è servita a dare maggiore rilevanza alla sostenibilità e alla resilienza come principale obiettivo di public policy dei nuovi Principi G20/OCSE. Avere uno standard globale per la corporate governance come riferimento diventa cruciale per l’accesso ai capitali e la solidità delle imprese. In Italia, l’adozione dei nuovi Principi G20/OCSE può contribuire a individuare gli elementi chiave che stimolino il dibattito istituzionale e forniscano una base concreta per progetti di riforma. Il codice di autodisciplina, per esempio, potrebbe essere più ambizioso, non solo in termini di best practice, ma anche nell’ambito di applicazione, menzionando esplicitamente le società con azioni su MTF e, eventualmente, anche solo per alcune raccomandazioni, quelle con obbligazioni quotate sui mercati principali o MTF.” Così si è espresso Carmine Di Noia, Direttore per gli Affari finanziari e le imprese dell’OCSE e moderatore del secondo panel “Corporate Governance for resilience and sustainabillity”.
Ha chiuso i lavori il Direttore Generale di Assonime Stefano Firpo.