A Milano il Politecnico e l’Accademia di Brera viaggiano insieme
L’Accademia di Brera, dopo anni di inutili discussioni sull’opportunità di trasferirsi nell’ex Caserma di via Mascheroni, finalmente ha scelto una sede alternativa più consona, che ha messo d’accordo tutti. Il nuovo «Campus delle Arti», che consentirà di riunire tutte le attività didattiche oggi suddivise in varie sedi, è lo Scalo Farini. I primi accordi fra Accademia, Comune di Milano e Ferrovie dello Stato sono stati siglati fra lo scorso dicembre e i primi giorni di gennaio 2018. Ora fortunatamente, dopo soli pochi mesi, il progetto prende già il via con la firma della convenzione per l’uso dei primi 15.000 metri quadrati, cui si aggiungeranno in un secondo momento altri 15.000.
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Già l’autunno prossimo, con l’inizio dell’anno accademico 2018/2019, circa 1.300 alunni dei corsi di Nuove Tecnologie e Design potranno sfruttare questa location. Un secondo accordo, fra Accademia e Politecnico, riguarda la progettazione architettonica della struttura per adattarla alle nuove esigenze. Anche questa fase è ormai raggiunta: inoltre il Rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, ha firmato il protocollo d’intesa tra Politecnico di Milano e Accademia di Belle Arti di Brera per la collaborazione in ricerca, sviluppo, innovazione e formazione.
L’accordo fa seguito appunto alla decisione di trasferire parte dell’Accademia di Brera allo Scalo Farini già a partire dal prossimo anno accademico, nell’ambito della riqualificazione degli scali ferroviari di Milano.“Un accordo di grande valore che non solo rafforza il legame tra le istituzioni milanesi, ma che ne valorizza le competenze”, spiega il Rettore. “Il primo passo di un progetto di medio termine che si inserisce all’interno di una cornice cittadina di grandi trasformazioni, che segna la volontà e il coraggio di mettere cultura e formazione al centro del cambiamento.”
Come conseguenza di queste ristrutturazioni e l’allontanamento parziale dell’Accademia di Belle Arti dalla sua sede storica, riprende vita anche l’idea di una Grande Brera con l’ampliamento della Pinacoteca e un generale riassetto del palazzo. Ora i recenti passi in avanti, i finanziamenti del Mibact e l’arrivo del nuovo direttore generale in Pinacoteca (direttore anche della Biblioteca Braidense) hanno permesso il rilancio del piano, già approvato in quella che però finora era restata solo una prima bozza di protocollo d’intesa.
«È un momento storico” secondo la presidente dell’Accademia Livia Pomodoro e il direttore Franco Marrocco. “La città conosce finalmente la soluzione di un problema che si protrae da decenni, cui non era stata data soluzione con un alternarsi di proposte di volta in volta scartate o giudicate inadeguate. Questa soluzione rappresenta ora una straordinaria occasione che darà a Brera una seconda sede permanente”.
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L’assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran aggiunge: “Con l’accordo di programma sugli ex scali ferroviari a Farini nascerà il terzo parco più grande di Milano. Cercavamo un’istituzione pubblica di pregio che animasse questo parco e l’abbiamo trovata nell’Accademia di Brera”.
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