5 cose da sapere sulle criptovalute secondo la SEC
A meno che tu non sia stato fuori dal mondo negli ultimi 4 mesi, probabilmente hai almeno sentito parlare di tutte quelle persone che hanno ipotecato le loro case o si sono arricchiti, o hanno perso i loro risparmi di una vita, investendo in criptovalute. Naturalmente, le sue performance dirompenti hanno attirato l’attenzione della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense che ha alcune opinioni in merito.
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5 cose da sapere sulle criptvalute
Come notato dal NASDAQ, il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), Jay Clayton, ha condiviso le sue riflessioni sulla criptovaluta negli ultimi mesi – che possono essere ampiamente distinte in cinque punti importanti.
1. Non ci sono ICO registratati nella SEC
Allo stato attuale, non una singola offerta iniziale di monete (ICO) attualmente in corso o il cui lancio è stato annunciato è registrata presso la SEC. Clayton osserva: “Gli investitori dovrebbero capire che fino ad oggi non sono state registrate offerte iniziali di monete con la SEC. La SEC non ha ancora approvato per la quotazione e la negoziazione di prodotti negoziati in borsa (come gli ETF) che detengono criptovalute o altre attività legate alle valute digitali“.
2. La SEC non arriva ovunque
Il mercato della criptovaluta non regolamentato non conosce confini e non è soggetto a nessuna giurisdizione ufficiale. In quanto tale, le autorità di regolamentazione statunitensi possono fare molto. Se lo scambio che usi viene violato o il team dietro l’ICO che hai investito finisce male con i fondi degli investitori, c’è una reale possibilità che quei fondi rimangano irrecuperabili. Clayton ha spiegato: “Questi mercati abbracciano i confini nazionali e si possono verificare scambi significativi su sistemi e piattaforme al di fuori degli Stati Uniti. I fondi investiti potrebbero viaggiare rapidamente all’estero a tua insaputa. Di conseguenza, i rischi possono essere amplificati, compreso il rischio che le autorità di regolamentazione del mercato come la SEC non siano in grado di perseguire in modo efficace i cattivi attori o recuperare i fondi.
3. Alcuni token ICO sono titoli
Esiste un malinteso comune secono il quale i token ICO non sono titoli, e quindi non sono soggetti alle leggi federali sui titoli. Ma questo non è il caso. Dice Clayton: “La Commissione ha applicato i principi della giurisprudenza sui titoli di lunga data per dimostrare che un particolare token costituiva un contratto di investimento e pertanto costituiva un titolo ai sensi delle nostre leggi federali sui titoli”.
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4. La SEC tratta le criptovalute come valute a tutti gli effetti
Inoltre Clayton avverte che la SEC non smetterà di monitorare le valute virtuali. “È chiaro che, proprio come la SEC ha una forte attenzione su come le transazioni in dollari USA, euro e yen giapponesi influenzano i nostri mercati mobiliari, abbiamo gli stessi interessi e responsabilità rispetto alle criptovalute.
5. Alla SEC piacciono le criprovalute
Ultimo ma non meno importante, la SEC non ha molti problemi con Bitcoin e altre criptovalute. In realtà, ci credono e sanno che Wall Street anche. Clayton ammette: “La tecnologia su cui si basano le criptovalute e gli ICOS può rivelarsi dirompente, trasformativa ed efficiente. Sono fiducioso che gli sviluppi in fintech contribuiranno a facilitare la formazione di capitale e forniranno promettenti opportunità di investimento per gli investitori istituzionali e di Main Street”.
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