Novità in vista per i prossimi esami di maturità, l’ANP l’associazione dei presidi delle scuole italiane chiede l’introduzione dei rilevatori di smartphone, come già sta avvenendo in Germania, e lo chiede direttamente al neo ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza.
Il problema è evidente, grazie agli smartphone gli studenti furbetti possono accedere a innumerevoli blog presenti in rete, dove le soluzioni ai problemi matematici o gli sviluppi delle tracce dei temi sono di facilissima reperibilità. Per arginare la questione che è di importanza oggettiva, tale da mettere in discussione la regolarità dei prossimi esami di maturità, i presidi propongono l’introduzione di rilevatori di smartphone all’interno delle aule adibite a sedi d’esame, sostenendo che questa tecnologia avrebbe dei costi assolutamente sostenibili.
L’alternativa consisterebbe nello oscuramento, ad opera della polizia postale, dei siti pirata dove vengono pubblicate le indicazioni per lo svolgimento dei compiti della maturità. Questa soluzione appare di molto più difficile praticabilità e soprattutto, la vicinanza degli esami è tale che il tempo a disposizione per porre in essere questa contromisura sicuramente non basterebbe.
Quella del rilevatore insomma, sembrerebbe l’unica soluzione effettivamente praticabile, purché il ministero dell’istruzione fornisca risposte in tempi brevi.
Per i furbetti sembra quindi che la pacchia stia per finire, forse è il caso di rispolverare la vecchia tecnica dei foglietti, un ritorno alle copiature artigianali dove però bisognava azzeccare gli argomenti richiesti. Quella dei rilevatori non è affatto una notizia diffusa ad arte per spaventare tutti coloro che si stanno già attrezzando in vista degli esami, secondo i presidi si tratta di una necessità vera ed urgente, di cui continueranno a pretendere l’attuazione.
Per chi conta sull’aiuto dello smartphone in vista della maturità, l’unica speranza sembra essere quella dei tempi. Un dirigente scolastico interpellato al riguardo ha dichiarato che per l’introduzione di questa temutissima tecnologia occorrerebbero dai 4 ai 6 mesi, se così fosse il prossimo sarebbe l’ultimo scaglione di maturandi a farla franca.
In Germania il problema è stato affrontato molto seriamente, i rilevatori sono in fase di sperimentazione ma sono già state rese note le sanzioni per chi verrà sorpreso a consultare il proprio smartphone in sede di esame, la pena è la bocciatura senza se e senza ma.