Le novità di Twitter: diventa come Google News, le notizie si cercano con l’hashtag
Twitter è diventato sempre più un posto per notizie e giornalisti.
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La tentazione di diventare un aggregatore di news è forte, e un modo ci sarebbe. La piattaforma di microblogging sta infatti mettendo a punto un servizio analogo a Google News, basato sull’utilizzo dell’hashtag, quel cancelletto associato a una parola chiave che tutti i twittatori armati con gli apparecchi cellulari e tablet ormai conoscono molto bene.
Al momento, infatti, è possibile riallacciarsi a delle discussioni in corso cercando tutti i tweet che riportano un hashtag uguale o simile. È così che oggi vengono seguiti, infatti, i principali eventi (politici, sportivi, televisivi…): basta uno dei migliori smartphone con l’app di Twitter per inserirsi fra i “commentatori” di partite di calcio, gare olimpiche, confronti tv fra candidati alle elezioni, talent show e molto altro.
Tuttavia gli utenti che cercano, ad esempio, l’hashtag “#lincoln” troveranno tanti risultati, ma non riusciranno a selezionare in modo immediato e diretto quelli relativi al presidente americano e quelli relativi al film biografico che sta per uscire anche in Italia.
Questo dipende dall’algoritmo che aggrega i tweet, che segue unicamente un criterio quantitativo e non anche qualitativo: in altre parole, si limita solo a contare e raggruppare tutti i cinguettii che riportano quell’hashtag, ma non è capace di giudicarne la reale pertinenza.
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Per questo motivo, in collaborazione con la piattaforma Mechanical Turk di Amazon, Twitter comincerà a interpretare anche il significato di ogni tweet, per dare maggiore coerenza ai flussi di notizie. Questo compito sarà svolto da persone fisiche anziché da macchine, perché non esistono ancora algoritmi sufficientemente raffinati da lavorare con criteri semantici.
I programmatori di Mechanical Turk dirimeranno finalmente l’ambiguità di certe parole chiave, e l’utente capirà subito se #Stanford si riferisca alla famosa università o allo stadio del Chelsea (lo Stanford Bridge, ndr). Se funzionerà, sarà lotta aperta a Google News ma non solo: il sistema potrebbe indurre – volenti o nolenti – agenzie di stampa e testate a ripensare interamente i meccanismi dell’informazione e i loro modelli di business.
Se infatti fino a poco tempo fa l’unico modo per rimanere aggiornati su determinati argomenti era l’utilizzo dei feed rss, che funzionano un po’ come degli aggregatori di notizie, adesso agenzie e uffici stampa potrebbero dover utilizzare parole chiave intorno alle quali raggruppare gruppi di notizie.
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Si tratterebbe di un enorme passo avanti anche nel campo del giornalismo partecipativo: se la ricerca avverrà per parole chiave, infatti, saranno molti di più i contenuti visibili dagli utenti e quindi aumenteranno le possibilità di “notorietà” di fa citizen journalism o self publishing.
Ovviamente il colosso di Google è ben lontano dall’essere scalzato, ma quella diTwitter è un’iniziativa che sicuramente avrà eco nel mondo della rete.
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