Un felice ritorno in Toscana, quest’anno a Pratolino, nella campagna del Mugello, per la 15ª edizione del Forum IT, l’incontro annuale tra stampa e aziende organizzato da Grandangolo Communications per analizzare le tendenze in atto e le prospettive del settore ICT. Quest’anno l’evento si è focalizzato sul tema “Siamo nell’anno della svolta per l’ICT in Italia?”. Si parla molto in questi mesi di Social Media, Big Data, Mobility, Servizi Cloud ma anche di Smart Cities, la tecnologia applicata ai servizi delle città per le infrastrutture wireless, traffico, energia, sicurezza, servizi ai cittadini e così via. I manager vedono le nuove tecnologie come un’opportunità per innovare, incrementare l’efficienza e assicurare una User Experience di qualità, in un mercato altamente competitivo. Eppure, in Italia i numeri rilevati dagli analisti e confermati dagli stessi vendor dicono che al di là dei proclami pubblicizzati, come l’Agenda Digitale, il settore degli investimenti tecnologici mostra ancora un rallentamento o comunque un torpore dal quale le aziende non sono ancora riuscite a risvegliarsi. Eventi straordinari come l’Expo 2015 possono essere rilevanti per trainare il settore ICT, ma come al solito non consentono di ridare vitalità ai budget di spesa e soprattutto non riportano l’ottimismo. Ma qual è la situazione? Quali le prospettive? I manager partecipanti sono stati impegnati in due tavole rotonde, dedicate a snocciolare punti di forza, sfide e difficoltà affrontate quotidianamente nel confronto con le esigenze di mercato, con una specifica attenzione a come supportare le aziende ad evitare sprechi e basse percentuali di utilizzo delle tecnologie. Più in dettaglio, i vendor intervenuti al Forum IT sono stati: Blue Coat, che offre soluzioni avanzate di sicurezza, Brocade, leader nelle soluzioni di networking ad altissime prestazioni, LifeSize, attiva nel settore della collaborazione video a elevata definizione, Panda Security, the Cloud Security Company, e Riverbed Technology, l’application performance company che assicura una piattaforma per ottimizzare e consolidare l’IT. I partner e i distributori sono stati invece rappresentati da CDH, system integrator specializzato in soluzioni per la virtualizzazione e data center, PMC International Service, partner tecnologico fornitore di soluzioni a valore, PMC Security Lab, system integrator specializzato nell’ambito dell’Enterprise security e Zycko, filiale italiana del VAD Europeo specializzato in prodotti e soluzioni IT.
L’onore di aprire il dibattito della mattinata è spettato ad Alberto Dossena, Territory Sales Manager Italia, Grecia, Malta & Cipro di Blue Coat, che ha analizzato la situazione della security, spiegando come negli ultimi quattro anni, secondo le ricerche dei principali analisti, gli attacchi informatici alle reti aziendali siano aumentati esponenzialmente e in maniera sempre più mirata. “Con l’affermazione dei nuovi trend come Cloud, IoT, social e piattaforme mobili, le sfide per la sicurezza aumentano a ritmi piuttosto elevati. La disponibilità di spesa IT, purtroppo, non ha seguito lo stesso trend, a causa dell’attuale momento storico ed economico. Le realtà italiane si vedono costrette a compiere maggiori sforzi per riuscire a mantenere adeguati livelli di sicurezza e, di conseguenza, garantire efficienza e produttività. La nostra offerta, in tutte le sue declinazioni, fornisce al cliente strumenti capaci di supportare lo sviluppo del business, rendendolo libero di operare nel singolo mercato di riferimento e sfruttando tutti i canali a disposizione per accrescere le opportunità di business, conclude Dossena.” Le soluzioni Blue Coat si sono imposte sul mercato per la loro flessibilità e scalabilità, riuscendo a garantire gli stessi livelli di sicurezza, gestione, personalizzazione e reportistica a prescindere dalla rete e dal device utilizzati, usufruendo dello stesso motore ThreatPulse. Inoltre, automatizzano e allineano le best practice e le tecnologie alle procedure e alle normative aziendali, gestendo l’intero ciclo di vita dell’attacco in modo tempestivo ed efficace.
Sul fronte del networking, Paolo Lossa, Regional Manager di Brocade Italia e Iberia ha delineato la situazione affermando che “il momento è ancora complicato, purtroppo anche in questi primi mesi dell’anno le aziende hanno difficoltà a effettuare nuovi investimenti. I budget aziendali sono ridotti, ma l’impegno profuso dai partner di canale è sempre elevato e costante. Il consolidamento di nuove tecnologie, quali il cloud computing, le reti SDN e la virtualizzazione stanno modificando l’approccio anche di rivenditori e distributori, che si stanno specializzando al meglio per riuscire a rispondere tempestivamente alle richieste dei clienti.” I modelli legacy e le architetture di rete tradizionali infatti non sono in grado di garantire l’agilità e la flessibilità per supportare i carichi di lavoro virtualizzati on-demand. Di conseguenza, quando il business effettua la migrazione verso il computing virtuale, è necessaria anche l’evoluzione della rete. I fabric di rete sono gli abilitatori chiave dell’evoluzione verso la virtualizzazione e il cloud. Attraverso la combinazione di performance, disponibilità e scalabilità ancora più elevate, i fabric rappresentano il fondamento dei data center del futuro. “Semplificando la gestione, potenziando l’automazione e l’efficienza, la tecnologia Brocade VCS Fabric è la base di rete ideale per il data center moderno, capace di soddisfare tutte le nuove esigenze, comprese l’automazione e la multi-tenancy di rete nativa scalabile, lo snellimento dei processi manuali e la riduzione dei costi OpEx del 50%, due degli elementi chiave che influenzano la scelta di investimento IT,” conclude Lossa.
In base all’esperienza sviluppata in oltre 25 anni di attività, CDH ha riscontrato una certa cautela nella completa adozione del cloud computing, nonostante ormai se ne riconoscano i benefici. Sul tema sicurezza invece la gran parte degli investimenti è focalizzata sulla replica dei backup per ottenere maggior resilienza. “Il panorama delle imprese è frammentato, con società più strutturate che stanno lavorando a ulteriori consolidamenti a livello di gruppo, spesso con outsourcer internazionali o con insourcing, mettendo a fattor comune le risorse,” spiega Cesare Badoni, Presidente e Founder di CDH. “Oggi le organizzazioni richiedono rinnovamento delle infrastrutture, per adeguarle alle necessità di semplificazione e velocizzazione del workflow,” aggiunge Roberto Navone, Account Manager Project Enterprise di CDH. “A questo proposito, proponiamo la Zero Client Initiative, che offre un approccio innovativo alla produttività, basato sull’accesso a risorse indipendenti dall’infrastruttura fisica e dal luogo. E’ possibile accedere a documenti, cartelle, applicazioni legacy utilizzando esclusivamente un browser. Lo sviluppo di progetti basati su questa filosofia ha lo scopo di valorizzare pienamente il capitale umano, liberando le risorse da vincoli di tipo strutturale. Zero Client Initiative sgancia totalmente l’IT aziendale dal client e risponde alle necessità di mobilità e home working. È un vero e proprio percorso concreto che porta l’azienda verso nuovi processi e rapporti di collaborazione” conclude Navone.
Sul fronte dell’evoluzione della mobility e della video comunicazione prende la parola LifeSize, che ha sottolineato come “tra i fattori più influenti si collochi il notevole incremento di device mobili personali, smartphone e tablet,” esordisce Enrico Leopardi, Regional Director Southern EMEA, “strumenti che gli utenti tendono a utilizzare anche per applicazioni smart come la video conferenza, contenendo così i costi relativi a viaggi e trasferte. Per rispondere alle continue esigenze del mercato, stiamo rivoluzionando il mondo della collaborazione video, con la soluzione LifeSize Cloud, disponibile in modalità SaaS, il primo e unico servizio che assicura una connected-experience a chiunque utilizzi smartphone, tablet, pc portatili e che si integra con le sale conferenze, a prescindere dal sistema operativo utilizzato. È certamente una miscela perfetta di software, hardware e servizi. È sufficiente collegarsi alla rete e accedere con le proprie credenziali, prevendendo anche un numero illimitato di connessioni agli ospiti. Un click consente di chiamare, controllare chi è in linea, connettersi istantaneamente oppure gestire chiamate pianificate.” Dando uno sguardo al rapporto con il canale, Leopardi evidenzia che “oggi il distributore continua a rivestire un ruolo di primaria importanza nel nostro modello di go-to-market. È un partner di valore, affidabile e fondamentale per realizzare i nostri obiettivi e promuovere la nostra offerta. Riteniamo che l’approccio indiretto possa essere considerato ancora valido e proficuo, e i risultati ci stanno dando ragione”.
Nel corso del dibattito, Domenico Fusco, Direttore Vendite di Panda Security in Italia, ha sostenuto che “la tecnologia viaggia parallela alla consapevolezza e alla conoscenza. Se un cliente non è consapevole di tutti i vantaggi che una soluzione può garantire, non avrà mai la necessaria fiducia per decidere di procedere con l’acquisto e di utilizzarla all’interno della propria azienda. Il cloud computing e l’ICT-as-a-Service rappresentano una potenziale risposta per consentire alle aziende di innovare la propria infrastruttura e risollevare l’andamento delle attività. Per quanto riguarda il nostro business, in questi mesi stiamo assistendo a un modesto incremento di interesse verso le tecnologie cloud da parte anche della Pubblica Amministrazione, soprattutto locale, con la quale stiamo avviando significative implementazioni di sicurezza, insieme ai nostri partner”, continua Fusco. Più scettiche le Piccole e Medie Imprese, per il timore relativo alla tutela e alla privacy dei dati affidati a terzi.” Panda Security per supportare in modo completo le aziende nella protezione dei dati, nella riduzione dei costi e nell’ottimizzazione nella gestione e controllo delle componenti dell’infrastruttura IT, propone Panda Cloud Fusion, la soluzione integrata totalmente cloud, che fornisce servizi di sicurezza, gestione e controllo remoto per tutti i dispositivi attivi in rete, inclusi smartphone e tablet, attraverso un accesso Internet con un’unica piattaforma. “Per noi è importante seguire i clienti e quelli potenziali, insieme ai nostri partner di canale, per spiegare il funzionamento delle nostre soluzioni e i reali benefici che potrebbero derivarne con l’implementazione, sia in termini di efficacia nella protezione che di contenimento di costi e risorse, conclude Fusco.”
Mario Paladini, Amministratore Delegato di PMC International Service ha proseguito evidenziando che “le aziende italiane sentono la necessità di innovare i processi produttivi e in generale il proprio business, ma le difficoltà nell’accedere al credito ne rallentano se non addirittura ne bloccano il conseguimento. Inoltre, l’integrazione tra sistemi, piattaforme e infrastrutture abbinata a una costante e crescente offerta legata al cloud, sono argomenti di grande interesse per le aziende.” Inoltre, “salvo territori sicuramente più fortunati, prosegue Paladini, la maggior parte delle regioni italiane non è supportata adeguatamente a livello di infrastrutture di rete. Purtroppo questo ci pone a livello europeo in una posizione di classifica a dir poco mortificante.” La mission di PMC è di affiancare il cliente nelle scelte in materia di “spesa IT”, offrendo un supporto consulenziale che possa salvaguardare nel tempo gli investimenti fatti, condividendo il monitoraggio del ROI con il CFO dell’azienda. Per garantire una doverosa assenza di sprechi, ogni progetto parte da una profonda attività di analisi e dalla redazione di un dettagliato capitolato di spesa, per il raggiungimento degli obiettivi aziendali anche spalmati a breve, medio e lungo termine. “PMC assicura un’offerta completa, conclude Paladini, in grado di fondere la fornitura di soluzioni ad alto valore tecnologico con una gamma di servizi costruiti ed erogati direttamente, al fine di integrare fra loro i processi di business tipici di ciascuna tipologia di impresa.”
Sulla stessa lunghezza d’onda PMC Security Lab, che nella persona dell’Amministratore Delegato Alessandro Armenia, ha spiegato che “le aziende italiane, sebbene stiano vivendo ancora un periodo di difficoltà, non possono sottrarsi dall’investire nell’ambito della sicurezza e definirsi ‘compliant’ con le normative in essere e in continua evoluzione. Per la nostra azienda riuscire a fornire soluzioni a basso impatto sui budget e con un rapporto costo/beneficio sostenibile, rappresenta sicuramente la strategia vincente”. A proposito dei trend in crescita, Armenia evidenza che “persone, imprese e intere comunità stanno convergendo sempre di più verso l’utilizzo di soluzioni cloud e servizi in mobilità. Il nostro paese deve confrontarsi definitivamente con un livello di qualità e di costo delle infrastrutture di rete al momento decisamente inadeguato rispetto alle altre country europee. Inoltre, la convergenza del data center sempre più orientata al cloud, è sicuramente una tematica in forte crescita.”
Le soluzioni offerte da PMC Security Lab si contraddistinguono per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, la varietà dell’offerta, la rapidità d’implementazione, la semplicità di utilizzo e il supporto tempestivo e di alta qualità. I benefici derivanti da queste caratteristiche sono frutto di una partnership ai massimi livelli tra PMC Security Lab e Barracuda Networks, azienda leader nel settore security, application delivery e storage.
La mattinata ha visto anche l’intervento di Albert Zammar, Country Manager di Riverbed Italia, vendor in prima linea nell’Application Performance Infrastructure, la piattaforma più completa per il Location-Independent Computing, che garantisce alle aziende la flessibilità di ospitare applicazioni e dati nei luoghi più adatti al business, assicurando anche una fornitura di applicazioni impeccabile e la migliore User Experience. “L’investimento in nuove applicazioni e tecnologie è incrementato in modo significativo in tutta l’area EMEA negli ultimi due anni, evidenzia Zammar, in particolare quelle dedicate ai segmenti del cloud computing, dei social media e allo sviluppo di applicazioni mobili. Nel nostro paese persiste una situazione economica rallentata che purtroppo rende difficile gli investimenti in grandi progetti IT, soprattutto nel segmento delle PMI. I problemi legati all’infrastruttura possono trovare una soluzione nei data center moderni e più specificatamente nell’infrastruttura convergente. Con un numero sempre più elevato di filiali e dati, le aziende sono in difficoltà con i costi e l’inefficienza della gestione di infrastrutture ‘a isola’, cioè server, app e storage situati al di fuori del data center.” Riverbed ha sviluppato SteelFusion, la prima soluzione che fornisce tutti i benefici di un’infrastruttura convergente di data center, quali performance, sicurezza, scalabilità, migliore disaster recovery e gestione, ma ottimizzata per i requisiti specifici delle filiali.
Zycko, l’unico distributore presente all’incontro, ha condiviso i pareri sulla diffusione del cloud, sottolineando che “supportiamo la promozione e l’adozione delle più recenti tecnologie cloud-based offerte dai nostri vendor e stiamo rilasciando il Cloud Portal, un portale aperto a tutti i clienti con un altissimo livello di automatizzazione che offre un sistema flessibile e immediato per l’erogazione e la gestione delle licenze necessarie ai reseller” afferma Piera Loche, Managing Director di Zycko Italia. Sul tema del mercato, si evidenzia che le regioni del South Europe sono sicuramente “atipiche”. Infatti, laddove si nota una crescita dei settori Healthcare ed Education nel resto del mondo, occorre rilevare che in Italia si tratta di realtà tipicamente pubbliche. Tuttavia gli Enti privati della sanità e dell’istruzione sono proattivi e sensibili alle soluzioni distribuite da Zycko. Più in generale le realtà Telco, Service-IT e Finance risultano essere le più dinamiche oggi, anche per la disponibilità finanziaria che li contraddistingue e la necessità di adottare soluzioni tecnologiche innovative. “La scelta dei clienti ricade sulle soluzioni da noi distribuit, prosegue Loche, perché riconoscono l’expertise nello scouting e anche perché sanno riconoscere il vantaggio competitivo offerto dai nostri vendor: soluzioni best in class, non inflazionate e che garantiscono un’offerta ad elevato contenuto tecnologico, differente da qualsiasi altra. Inoltre è importante sottolineare che i nostri vendor non solo offrono ottime tecnologie, ma innovano in tal senso, arrivando per primi in ambiti di necessità imminenti ma non ancora universalmente riconosciuti.”
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