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Dopo aver lavorato per diverse PMI nel settore automotive in Italia, Aleksandra Maravic si sposta in Asia dove, tra Cina, Hong Kong, Thailandia e Singapore segue l’espansione in occidente di realtà locali. Con oltre 15 anni di esperienza come business development manager decide di rientrare a Milano e mettersi in gioco come imprenditrice per costruire un ponte tra la tradizione ed eccellenza delle organizzazioni italiane con la tecnologia e l’innovazione delle startup.
Ci parli della sua startup…
Ho avuto la fortuna di poter lavorare in diverse PMI sia in Italia che all’estero, organizzazioni di media grandezza ma di grande eccellenza. Col passare del tempo notavo quanto le attività che mi venivano assegnate fossero varie. Venivo assunta per sviluppare mercati esteri ma allo stesso tempo mi veniva richiesto di seguire i social, l’organizzazione delle fiere, i cataloghi o la creazione di nuovi prodotti. Nonostante facessi del mio meglio non avevo sempre le competenze necessarie e avrei tanto voluto avere a disposizione qualcuno che mi spiegasse come fare, mi desse delle dritte e mi risparmiasse ore e ore di autoformazione sui motori di ricerca e forum. Da qui è nata la mia startup /BeyondTheBox: posso oggi mettere a disposizione di tutte le organizzazioni un servizio che permette di parlare con migliaia di esperti che possono aiutare concretamente con i problemi che ci si ritrova ad affrontare durante la giornata di lavoro. Una formazione a caldo, solo sul problema specifico e solamente per 20 o 40 minuti in modo da non interrompere il flusso lavorativo.
Quali fattori hanno portato al successo la sua startup?
Siamo solo all’inizio e c’è ancora tanto, per non dire tutto, da fare. Abbiamo saputo individuato un bisogno del mercato e abbiamo costruito una soluzione su misura per le aziende. Venendo, sia io che il mio socio, dal mondo delle PMI sappiamo quanto sia importante offrire un servizio che risolva problemi e dia supporto concreto. In questa epoca storica così incerta c’è assoluto bisogno di riqualificare le competenze del team e supportare chi si ritrova ad avere un organico ridotto dovendo ridistribuire le attività.
Cosa consiglierebbe ad un giovane startupper?
Consiglio di perseverare. La startup è un’impresa, nel vero senso della parola. Non è una staffetta ma una maratona. Ci sono davvero moltissimi momenti difficili ma è fondamentale continuare ad andare avanti. E’ una questione di mindset, bisogna essere pronti ad affrontare i problemi. All’inizio essendo soli sono problemi piccoli che crescono poi proporzionalmente con lo sviluppo del business. Essere in grado di evolversi per affrontare anche i problemi più grandi è quello che fa la differenza tra uno startupper chiuso nel suo garage e un imprenditore.
Si dice che le crisi, in questo caso quella economica, nascondono sempre delle opportunità di cambiamento. Intravede qualche opportunità da cogliere nell’attuale contesto italiano?
E’ proprio nei momenti di caos che emergono i veri leader in grado di portarci fuori dall’incertezza e dalle difficoltà. Ci sono sicuramente tantissimi settori che si possono innovare, il mio consiglio è di concentrarsi su un progetto che generi benefici e ricchezza per la comunità. Fornire strumenti per le aziende, che formano il tessuto economico italiano, contribuiamo a mantenere i posti di lavoro. Trovando soluzioni per gli asili diamo la possibilità alle mamme di lavorare. Spingendo l’innovazione nel settore turistico evitiamo la chiusura di ristoranti e hotel. Insomma, c’è molto da fare in tanti settori, l’importante è pensare al progetto in grande e non guardare solamente al proprio tornaconto
Su quali settori, in espansione attuale o futura, consiglierebbe di puntare?
Personalmente trovo due settori estremamente promettenti. Uno fra tutti la tecnologia, una tecnologia non fine a sé stessa ma bensì pensata per rimettere al centro le persone e l’identità del singolo. Una tecnologia non a sostituzione dell’uomo ma a supporto. Un altro settore che ritengo essere molto interessante riguarda la sostenibilità: dall’agricoltura, il riciclo, l’energia fino ad arrivare ad un nuovo modo di consumare e vivere la quotidianità, più responsabile e consapevole.